Dostoevskij, Fiodor - L'eterno marito

shvets olga

Member
"Questo romanzo breve racconta la crisi dei quarant'anni di un facoltoso, ozioso e mondano proprietario terriero di nome Vel'caninov. Pur essendo un "omone" sta attraversando un periodo di profondo malessere. Soffre d'insonnia, и angosciato da un vago senso di colpa, ha perfino delle allucinazioni o per lo meno crede di averle. Un uomo con un nastro nero di lutto sul cappello lo segue, lo pedina, lo sorveglia. Ma ad un tratto Vel'caninov scopre che non si tratta di un'allucinazione bensн di una persona reale. И Pavel Pavlovic, un funzionario statale di provincia, la cui moglie, anni addietro, fu l'amante di Vel'caninov. Un rapido esame convince Vel'caninov che Pavel Pavlovic, l'eterno marito, non puт sapere che la moglie l'ha tradito con lui. Ma allora perchй tanta ambiguitа? Cosн comincia un rapporto bizzarro simile a un duello portato avanti da due schermitori abili e accaniti... L'eterno marito, romanzo critico-comico, contiene alcune parti del piъ puro Dostoevskij. Per esempio, tutto il rapporto "gatto-topo" fra l'eterno marito e l'eterno amante. Un gatto che si sente inferiore al topo; che ora lo ama e ora lo odia; che vorrebbe che il topo continuasse ad andare a letto con le sue donne. Ma la cosa migliore del romanzo и pur sempre, come in Delitto e castigo, la presenza tacita e incombente della grande cittа di Pietroburgo". (Alberto Moravia).
L'eterno marito fu pubblicato per la prima volta in due puntate sulla rivista Zarja ("Aurora") nei volumi I e II nel 1870.
"Lo sfondo è evidentemente satirico, e cerca di far apparire l'uomo come un incapace succube della donna. Di fatti dai personaggi maschili si potrebbe estrarre viltà, impersonalità e incoerenza debolezze per le quali, secondo la teoria dell'autore, ha bisogno di un supporto femminile eterno. Il libro è stato apprezzato dal pubblico anche per la forma quasi poliziesca ed a volte comica sottolineata dell'autore nella stupidità dei personaggi maschili e la furbizia - malvagità di quelli femminili"da Wikipedia.
Nel romanzo Dostoevskij( come sempre) è multilaterale.Secondo me i temi sono questi:
1.Arriva un momento nella vita quando noi sentiamo la responsabilita e probabilmente la vergogna di tutto cio che abbiamo fatto .
2.Il tema di tradimento,di un triangolo di amore(voglio aggiungere che marito sempre accoglie con cordialità a casa sua gli amanti della moglie e scopre il tradimento dopo la morte della moglie).
3.Il tema degli innocenti che pagano a caro prezo i peccati e le colpe dei loro genitori.
4.Il tema dell’eterno marito, fattispecie, il tema della dignità e dell’onore dell’ essere umano,[/I] Personalmente a me l’ultimo gesto di Pavel Pavlovic quando lui si rifiuta di stringere la mano a Vel'caninov piace molto e spiega tanto e penso che proprio per mezzo di questo gesto Dostoevskij esprime le proprie opinioni su personaggi e loro azioni.
E ancora: c’e una frase nel romanzo secondo me molto importante e attuale non soltanto per la Russia:"Nel nostro secolo in Russia non sai a chi rispettare.Converrà che questo è malattia molto forte del secolo quando non sai a chi rispettare."


Scusate per gli errori:)
 
Mi dispiace a dirlo, ma questa volta, Dostoevskij mi ha deluso... ho finito di leggerlo solo perchè è un romanzo abbastanza breve, ma non è riuscito a prendermi neanche un po'... :boh:
 

Dallolio

New member
Mi ha preso molto, anche perchè non so valutarlo al termine della lettura... Se esiste un'interpretazione di questo romanzo (perchè dovrebbe necessariamente esserci?) potrebbe essere il regolamento di conti tra due uomini che si arricchisce nel corso della vicenda fino all'inevitabile finale aperto (i due uomini non si danno la mano)... il tutto è reso con uno stile surreale e non ha nessun lieto fine (Velcanicov al termine del romanzo non è altro che un uomo banale che si accontenta della sua situazione economica e del desiderio di una facile amante).
 

Nefertari

Active member
Finito ieri sera!! Sono davvero contenta di aver letto questo libro, mi è piaciuto moltissimo. Non pensavo mi avrebbe coinvolto così tanto. La diversa visione delle cose tra Vel. e Pavel mi ha colpita, è incredibile come due persone che stanno vivendo insieme una determinata situazione ne possano avere due punti di vista così diversi. Il fatto che Pavel, da eterno marito, non riesca a stare da solo e senta la necessità di trovare una nuova moglie dopo pochi mesi di vedovanza e la cerca addirittura in una ragazza di quindici anni.... La morte di Liza ha comportato due reazioni completamente diverse: mentre Val. ne soffre e va al cimitero proprio come farebbe un padre, Pavel non ha proprio il comportamento di un uomo che le ha fatto da papà.

Lo consiglio
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
(Chiedo a scusa per la grafia dei personaggi, soprattutto a Olga, ma non riesco a saltarci fuori con la tastiera)

L’ “Eterno marito” è un libro che parla del quotidiano, dell’ovvio, della “normalità”.

Un uomo sposato, un paio di amanti e una piccola bimba. Velcanicov è l’io narrante di questo lungo racconto e ci viene presentato da subito come affetto da turbe psichiche: soffre di insonnia, paralisi emotiva e presenta pure -per utilizzare una terminologia moderna- i classici sintomi degli attacchi dii panico. Forse in passato ha commesso qualcosa di peccaminoso e forse quest’episodio non è stato affrontato a dovere dal suo conscio, tanto che adesso è l’inconscio a pagarne le conseguenze. Mancano 30 anni alla nascita di queste parole (conscio/inconscio), ma D. ne delinea la struttura attraverso il “piccolo grande” Velcanicov. D. vede il significato prima del significante. E’ contenuto, prima della forma. Uno che vede le cose prima degli altri, insomma.

Bellissimo quanto ambiguo il rapporto tra Velcanicov –colui che per contrapposizione potremmo definire l’ “eterno amante”- e Pavlovic, l’ “eterno marito”. Un eterno marito che ha bisogno continuamente di mettersi in gioco, di sfidare qualcuno o qualcosa di amare altri individui, di avere un nemico con cui lottare o un amico con cui confidarsi, una donna, una moglie, una fidanzata. Ha bisogno di “altro da sé” per capire il “sé”.

Quelle tra Velcanicov e Pavlovic sono sfide, veri e propri duelli giocati sul filo della disperazione e del bisogno, come quanto Pavlovic porta l’ex amante di sua moglie, in casa della nuova fidanzata, ben sapendo che Velcanicov è ben più attraente di lui. Rapporti ambigui, velati dalle nubi di personalità che non possono essere ciò che si vede in superficie.

La piccola Liza, con tutta probabilità figlia di Velcanicov e della moglie di Pavlovic, altro non è se non il terreno di un’ulteriore sfida tra i due. Una sfida di amore e di morte, di follia e di lucidità.
Dosto. si muove sul confine labile dell’ordinaria follia del quotidiano, raccontandoci una storia del tutto banale, quasi superflua, laddove solitamente si annidano i fantasmi peggiori dell’animo umano.
Votato 4/5
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
"Questo romanzo breve racconta la crisi dei quarant'anni di un facoltoso, ozioso e mondano proprietario terriero di nome Vel'caninov. Pur essendo un "omone" sta attraversando un periodo di profondo malessere. Soffre d'insonnia, и angosciato da un vago senso di colpa, ha perfino delle allucinazioni o per lo meno crede di averle. Un uomo con un nastro nero di lutto sul cappello lo segue, lo pedina, lo sorveglia. Ma ad un tratto Vel'caninov scopre che non si tratta di un'allucinazione bensн di una persona reale. И Pavel Pavlovic, un funzionario statale di provincia, la cui moglie, anni addietro, fu l'amante di Vel'caninov. Un rapido esame convince Vel'caninov che Pavel Pavlovic, l'eterno marito, non puт sapere che la moglie l'ha tradito con lui. Ma allora perchй tanta ambiguitа? Cosн comincia un rapporto bizzarro simile a un duello portato avanti da due schermitori abili e accaniti... L'eterno marito, romanzo critico-comico, contiene alcune parti del piъ puro Dostoevskij. Per esempio, tutto il rapporto "gatto-topo" fra l'eterno marito e l'eterno amante. Un gatto che si sente inferiore al topo; che ora lo ama e ora lo odia; che vorrebbe che il topo continuasse ad andare a letto con le sue donne. Ma la cosa migliore del romanzo и pur sempre, come in Delitto e castigo, la presenza tacita e incombente della grande cittа di Pietroburgo". (Alberto Moravia).
L'eterno marito fu pubblicato per la prima volta in due puntate sulla rivista Zarja ("Aurora") nei volumi I e II nel 1870.
"Lo sfondo è evidentemente satirico, e cerca di far apparire l'uomo come un incapace succube della donna. Di fatti dai personaggi maschili si potrebbe estrarre viltà, impersonalità e incoerenza debolezze per le quali, secondo la teoria dell'autore, ha bisogno di un supporto femminile eterno. Il libro è stato apprezzato dal pubblico anche per la forma quasi poliziesca ed a volte comica sottolineata dell'autore nella stupidità dei personaggi maschili e la furbizia - malvagità di quelli femminili"da Wikipedia.
Nel romanzo Dostoevskij( come sempre) è multilaterale.Secondo me i temi sono questi:
1.Arriva un momento nella vita quando noi sentiamo la responsabilita e probabilmente la vergogna di tutto cio che abbiamo fatto .
2.Il tema di tradimento,di un triangolo di amore(voglio aggiungere che marito sempre accoglie con cordialità a casa sua gli amanti della moglie e scopre il tradimento dopo la morte della moglie).
3.Il tema degli innocenti che pagano a caro prezo i peccati e le colpe dei loro genitori.
4.Il tema dell’eterno marito, fattispecie, il tema della dignità e dell’onore dell’ essere umano,[/I] Personalmente a me l’ultimo gesto di Pavel Pavlovic quando lui si rifiuta di stringere la mano a Vel'caninov piace molto e spiega tanto e penso che proprio per mezzo di questo gesto Dostoevskij esprime le proprie opinioni su personaggi e loro azioni.
E ancora: c’e una frase nel romanzo secondo me molto importante e attuale non soltanto per la Russia:"Nel nostro secolo in Russia non sai a chi rispettare.Converrà che questo è malattia molto forte del secolo quando non sai a chi rispettare."


Scusate per gli errori:)


Complimenti per il tuo italiano Olga!

Puoi chiarimi il punto 4 per favore? Mi sembra molto interessante. In quale modo Dosto. secondo te "spiega tanto" sulle sue opinioni relative alle azioni dei personaggi con questo finale?
 

shvets olga

Member
Complimenti per il tuo italiano Olga!

Puoi chiarimi il punto 4 per favore? Mi sembra molto interessante. In quale modo Dosto. secondo te "spiega tanto" sulle sue opinioni relative alle azioni dei personaggi con questo finale?

Dovevo rileggere, perchè non ricordavo quasi nulla :). Cosa dire, bisogno aver coraggio non stringere la mano a un farabutto. La ultima scena del romanzo è forte, incontro tra umiliato e misero Pavel Pavlovic e supponènte Vel'čaninov, ma un gesto cambia tutto e spiega tanto, e parole di Pavel: "А Лиза-то-с?" "E Lisa?".
Certo che Pavel Pavlovic non è molto simpatico, ma lui non è farabutto, è sfortunato.
Aggiungo che cognome di Pavel Pavlovic è Trusotskij, Trus in russo è vigliacco.
 
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Spilla

Well-known member
Copio dal MG.
Occhio, ci sono spoiler!!!

Bellissimo, concordo, e straziante.
Liza è una creatura splendida, sotto più punti di vista. Prende su di sé tutto il dolore del padre, lo sorveglia, si affanna con i suoi poveri mezzi nel tentativo di fargli cambiare vita. Lo teme e lo ama infinitamente. Ma Pavel non può accettarla, lei rappresenta la dimostrazione che la sua (di Pavel) identità-a-tutti-i-costi, la sua determinazione ad essere sempre e solo un marito, si è infranta. Non lo giustifico, nemmeno Dosto lo fa, porta solo alle estreme conseguenze il carattere che ha costruito. Ed è vero: quanti uomini rifiutano la realtà, magari fanno del male a chi è loro vicino, pur di non rinunciare alla propria lettura del mondo?
Non so se Vel avrebbe saputo occuparsi davvero di Liza. Di fatto l'ha strappata al padre e l'ha abbandonata in un luogo a lei totalmente estraneo, oltre a guardarsi bene dall'esaudire la supplica di lei di riportarle Pavel Pavlovic. Nemmeno lui si è comportato da padre, e nulla ci dice che avrebbe saputo prendersi una così grossa responsabilità. La situazione di Liza è insostenibile, perciò lei -l'unica ad avere una visione realistica della situazione, l'unica che ha un progetto- deve morire.
 
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