Libri e visione del mondo

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Nei libri che leggiamo ricerchiamo la nostra stessa visione del mondo, quel modo di vedere la realtà con gli stessi occhi oppure cerchiamo la differenza dal nostro modo di vedere le cose?
Cerchiamo quindi conferma a quello che pensiamo oppure ne ricerchiamo la critica, la diversità per poter mettere in discussione il nostro modo di vedere le cose, confrontarlorlo con altre idee?
Ad esempio se sono ateo leggerò mai un libro intriso di religiosità oppure leggerò un autore di sinistra se sono di destra o viceversa?
 

Mizar

Alfaheimr
Da questo punto di vista non ho mai avuto problemi.
Ho letto libri di comunisti, nazisti, antisemiti trucidatori, generali, soldati, assassini, drogati, aristotelici, platonici, spinoziani, nietzschiani, indostani, cattolici, eretici, filologi.
Ho costruito il mio mondo leggendo; su e di quelle distanze.
 

Nikki

New member
Un amico, un anziano avvocato in pensione, mi racconta sempre che per tutta la vita ha preferito leggere gli stessi autori più volte (nello specifico Checov), anziché esplorare nuovi lidi. in questo modo poteva comprendere a fondo la visione di un autore, anziché leggerne molti superficialmente.
mi raccontava anche che sua madre lo ha sempre rimproverato per questo, dicendo "tu leggi sempre e solo nel tuo libro. così non crescerai mai".
aneddoti.

io leggo tutto, anche il trash. anche il retro dei detersivi.
 
I

i0ri

Guest
Non saprei... in effetti è una bella questione.
In sostanza si hanno due possibilità:eek: si ricercano diversi punti di vista al fine di realizzarsi e concepire meglio un determinato argomento oppure ci si focalizza solo su un aspetto approfondendolo. Nel mio caso, essendo ateo, se mi dessero un libro che tratta, appunto, il Credo Cristiano probabilmente non lo leggerei...
Ora la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: e' giusto che io non lo legga perchè non essendo cristiano non concepirei il modo di vedere dell'autore, oppure è sbagliato perchè cosi facendo sprecherei l'opportunità di cogliere differenti punti di vista o aspetti da integrare con i miei già esistenti?
 

Mizar

Alfaheimr
Ora la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: e' giusto che io non lo legga perchè non essendo cristiano non concepirei il modo di vedere dell'autore, oppure è sbagliato perchè cosi facendo sprecherei l'opportunità di cogliere differenti punti di vista o aspetti da integrare con i miei già esistenti?
Se non fosse né giusto né sbagliato ?
 

Apart

New member
Cerco sempre di aprirmi anche a punti di vista differenti dal mio. Devo ammettere però che mi lascio sedurre più facilmente dalle letture che rispecchiano il mio modo di pensare e di sentire. Bello il thread!
 

Dory

Reef Member
E' bello leggere di tutto, vicino o distante da noi che sia, perché apre la mente, aguzza l'intelletto e fa comprendere meglio ciò che ci circonda.
 

SALLY

New member
E' giusto leggere tutto...tanto per affacciarsi fuori dalla finestra.

Nikki,anchio leggo dietro le scatole...:mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
l'unica visione del mondo a cui non riesco ad appartenere è l'ipocrisia, mi vanno bene anche gli scrittori cialtroni, anche quelli che un po' si arrangiano a confezionare un prodotto adatto a tutti, mi vanno bene anche i "predicatori", i "moralisti", gli "imbonitori", accetto pure i "limitati", gli "ostinati", i "commerciali", i "modaioli", ma gli scrittori che vogliono farti credere di essere sinceri quando sono in malafede proprio quelli non li digerisco. Non sopporto l'idea di leggere un autore che pensa solo a far quattrini fregando gli altri, se riesco a riconoscerli? io ne ho sgamato un paio ed ho smesso di leggerli. L'unico punto di contatto che chiedo allo scrittore è quello di non vendermi fumo spacciandolo per arrosto. :mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
Già... facciamo finta che sia così, a questo punto cosa conviene di più?
A mio parere, conviene di più leggere ciò che potrebbe essere esteticamente valido. Ciò dico, considerato che:

-la nostra 'visione del mondo' si compone del veduto stesso e non può se non cambiare dinanzi al nuovo;
- la suddetta visione può prendere, in danza, strade diverse ed inimmaginabili.

A mio parere, tanto vale trattarsi bene e non darsi troppi pruriti :wink:
 

Minerva

New member
Non sopporto l'idea di leggere un autore che pensa solo a far quattrini fregando gli altri, se riesco a riconoscerli? io ne ho sgamato un paio ed ho smesso di leggerli. L'unico punto di contatto che chiedo allo scrittore è quello di non vendermi fumo spacciandolo per arrosto. :mrgreen:

Se c'è una categoria che non tollero sono le persone conosciute (cioè coloro che hanno ottenuto la notorietà per qualsivoglia motivo, più o meno nobile) che scrittori non sono, ma che magicamente "scrivono" libri affiancati da scrittori veri; allo scopo di raccontarci: la loro vita, le loro esperienze, il perché sono diventati famosi, come sono diventati dei grandi sportivi, perché sono ritenuti assassini anche se sono innocenti....... ma un bel chi se ne frega!!!!!

Ho visto in TV una intervista fatta da Simona Ventura ad uno sportivo che ha "scritto" un libro, credo sulla sua vita (non ricordo il nome e lo sport praticato, da ciò si evince il mio profondo interesse per il personaggio e il libro); alla domanda: ti piace leggere? lui rispondeva, candidamente (senza neanche sforzarsi di mentire) "no, non mi piace leggere"..... però hai scritto un libro, lo incalzava la Ventura...... :OO

Ecco questo è il classico esempio (tra i tanti) di libri scritti solo per fare soldi.... come se non bastassero quelli che fanno con sponsor, pubblicità, ospitate e quant'altro......in miniera!!!!!!
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Nei libri che leggiamo ricerchiamo la nostra stessa visione del mondo, quel modo di vedere la realtà con gli stessi occhi oppure cerchiamo la differenza dal nostro modo di vedere le cose?

Direi che in un libro si cerca. E basta.
Le nostre posizioni sono spesso aleatorie, infondate, quando non supportate da prove davvero irrefutabili e dalle testimonianze offerteci generosamente dalla Storia; un testo serio tra le mani ha il potere di stravolgere i punti di vista, scardinare concetti, condurre alla formulazione di soluzioni più ampi per contesti più ampi.

Ha ragione M. quando scrive

conviene di più leggere ciò che potrebbe essere esteticamente valido. Ciò dico, considerato che:

-la nostra 'visione del mondo' si compone del veduto stesso e non può se non cambiare dinanzi al nuovo;
- la suddetta visione può prendere, in danza, strade diverse ed inimmaginabili.


Un libro scritto bene può contenere o meno le nostre simpatie, può deliziare od inorridire, di certo esso si fa chiave per ulteriore maturazione; lascia all'ingnegno di muovere nuovi tesi in favore o nuove obiezioni, in ogni caso è crescita.

Iori ha scritto:
In sostanza si hanno due possibilità:eek: si ricercano diversi punti di vista al fine di realizzarsi e concepire meglio un determinato argomento oppure ci si focalizza solo su un aspetto approfondendolo. Nel mio caso, essendo ateo, se mi dessero un libro che tratta, appunto, il Credo Cristiano probabilmente non lo leggerei...


Del tipo la Bibbia?
In quel caso, partendo dal suo pregiudizio (che non mi diverto a giudicare, badi), si perderebbe alcune tra le più portentose lezioni di filosofia, letteratura, antropologia; prescindere dalla Bibbia equivarrebbe a rinunciare alla sua onnipotenza letteraria, alla sua vitalità antropologicamente virile, all'indagine del Verbo che ha trascritto un'etica che lei può approvare o contestare, ma che, ne converrà, daliga oltre misura nella nostra attualità.


Iori ha scritto:
Ora la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: e' giusto che io non lo legga perchè non essendo cristiano non concepirei il modo di vedere dell'autore, oppure è sbagliato perchè cosi facendo sprecherei l'opportunità di cogliere differenti punti di vista o aspetti da integrare con i miei già esistenti?

Non si può dire che Gadamer abbia sprecato tempo. :wink:
Ogni sguardo gettato alla pagina è il suo sguardo, ogni interpretazione è la sua interpretazione; davvero reputa così importante che il messaggio sia affine o dissimile al suo? Davvero ha rilevanza la nostra opinione personale di fronte al patrimonio dell'umanità? In sincerità non posso essere d'accordo; se un metro di giudizio deve esistere, che sia la validità dell'opera, piuttosto che il nostro "gusto". Le dirò che persino in Leibniz si troveno degli spunti notevoli di riflessioni ed analisi, e la sorprenderà leggere che non sto scherzando [:mrgreen:].
Del resto, molto spesso sono le critiche mosse dai nostri antagonisti, quando fondate, a spingerci a migliorare il nostro sistema, non crede? Guardi alla nostra storia recente, guardi alle glorie dei regimi, scelga quale vuole, non fa differenza: ognuno ha opposto spietata censura, ha veicolato colpevolmente la cultura lungo l'asse della propria ideologia (quando ne fosse esistita una, certo). L'Europa dell'est non conobbe la Commedia prima della caduta del Muro, troppo impregnata di religiosità; la signora Pivano provò le miserie dei carcerati causa la Traduzione. Eccole degli esempi [banali anche] di come sia la totalità delle idee, persino e soprattutto nella loro contraddittorietà la vera ricchezza - del tutto ed assolutamente non unilaterale.
 
I

i0ri

Guest
Ringrazio tutti per le risposte... mi sembra di aver espresso male i termini della mia questione, però noto comunque che qualcuno di voi ha capito ciò che volessi dire...
Ad ogni modo ritengo corretto e chiaro l'intervento di D=i, soprattutto quando pone la seguente domanda "Davvero ha rilevanza la nostra opinione personale di fronte al patrimonio dell'umanità?" (mi ha fatto rifelttere non poco XD)
Riprensandoci mi rendo conto che l'interpretazione che do di un concetto, di una critica, di un tema ecc. alla fine rappresenta esclusivamente la mia interpretazione. Il mio obbiettivo e quello di comportarmi come farebbe ogni abile lettore, ovvero colui che è in grado di leggere tra le righe, colui capace di estrarre il vero e di non farsi influenzare da visione distorte (per quanto tali possano esserlo), in modo da determinare una visione delle cose che andrà a migliorare o raffinare esclusivamente il mio punto di vista...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
In un libro si cerca? certo, ma spesso si cerca la conferma alle nostre idee, dissentendo da quello che è scritto o confermando come simile al nostro il pensiero altrui.
 

Mizar

Alfaheimr
l'unica visione del mondo a cui non riesco ad appartenere è l'ipocrisia, mi vanno bene anche gli scrittori cialtroni, anche quelli che un po' si arrangiano a confezionare un prodotto adatto a tutti, mi vanno bene anche i "predicatori", i "moralisti", gli "imbonitori", accetto pure i "limitati", gli "ostinati", i "commerciali", i "modaioli", ma gli scrittori che vogliono farti credere di essere sinceri quando sono in malafede proprio quelli non li digerisco. Non sopporto l'idea di leggere un autore che pensa solo a far quattrini fregando gli altri, se riesco a riconoscerli? io ne ho sgamato un paio ed ho smesso di leggerli. L'unico punto di contatto che chiedo allo scrittore è quello di non vendermi fumo spacciandolo per arrosto. :mrgreen:
Son d'accordo

Ha ragione M. quando scrive
[...]
Un libro scritto bene può contenere o meno le nostre simpatie, può deliziare od inorridire, di certo esso si fa chiave per ulteriore maturazione; lascia all'ingnegno di muovere nuovi tesi in favore o nuove obiezioni, in ogni caso è crescita.
Ci tengo a specificare che mi sono espresso in tal senso anche per esperienza personale. Mi è capitato di leggere, ascoltare, osservare opere da cui ho tratto altro rispetto alle intenzioni dell'autore. E' questione di esperienza, di praxis per dirla con il citato Gadamer o con Habermas.


Le dirò che persino in Leibniz si troveno degli spunti notevoli di riflessioni ed analisi, e la sorprenderà leggere che non sto scherzando [:mrgreen:].
Bellissima questa ! :mrgreen:

Del resto, molto spesso sono le critiche mosse dai nostri antagonisti, quando fondate, a spingerci a migliorare il nostro sistema, non crede? Guardi alla nostra storia recente, guardi alle glorie dei regimi, scelga quale vuole, non fa differenza: ognuno ha opposto spietata censura, ha veicolato colpevolmente la cultura lungo l'asse della propria ideologia (quando ne fosse esistita una, certo). L'Europa dell'est non conobbe la Commedia prima della caduta del Muro, troppo impregnata di religiosità; la signora Pivano provò le miserie dei carcerati causa la Traduzione. Eccole degli esempi [banali anche] di come sia la totalità delle idee, persino e soprattutto nella loro contraddittorietà la vera ricchezza - del tutto ed assolutamente non unilaterale.
Vero: concordo su tutto.
Questi simpatici fenomeni spiegano, ad esempio, come uno tipo Mizar possa apprezzare una composizione alla memoria di Che Guekiller o non apprezzare alcuni liberalisti.
Il mondo è un sogno interminato ed incredibile
unsure.gif
 

luxi

New member
Il mio punto di partenza è sempre un’idea grezza alla quale sento necessità di dare consistenza. Mi piace mettere ordine ai miei pensieri e da ciò scaturisce il bisogno di cercare gli strumenti più adatti a tale scopo. I libri, contenitori di saperi o ancora meglio di riflessioni logiche, di pensieri ben sviluppati, costituiscono gli attrezzi principali per dare forma a mie idee ancora troppo confuse per poter essere considerate uno degli elementi di base del mio modo di pensare.
Il percorso più o meno è il seguente:
Di un argomento sento di avere più o meno una opinione che ha una direzione alquanto precisa, ecco allora che scaturisce il desiderio, a volte pressante come una necessità, di dare a questa mia posizione una struttura sicura. Insomma sento l’esigenza di far diventare un pensiero allo stato embrionale un punto di vista dai contorni ben definiti. Questo punto di arrivo può poi diventare un punto di partenza per scoprire altre prospettive dalle quali vedere lo stesso paesaggio, l’importante è però avere già focalizzato quella che all’inizio era una immagine visibile ma ancora poco chiara.

Ciao
 
Per me è molto dificile che leggo un testo dove è rapperesentata una tematica o un punto di vista non condiviso da me....
Però, prima di arrivare ad una mia visione in una certa tematica, cerco di informarmi il più possibile... e quindi leggo tutto ciò che riguarda il problema... Soltanto quando posso affermare con certezza di aver conosciuto tutti i punti di vista, allora mi lascio guidare dal mio giudizio e difficilmente che riprendo un testo che lo contrasta... :boh:
 
Alto