Leggere tanto, scrivere male

luxi

New member
E' quello che capita a me. Nonostante legga in modo pressochè assiduo, ogni volta che provo a scrivere qualcosa ho difficoltà frustranti. Non sto dicendo che ambisco a diventare scrittore, desiderio oggettivamente inappagabile, ma mi riferisco ai tormenti che provo anche quando semplicemente devo esprimere qualche mio pensiero qui sul forum per esempio. A voi capita? Può capitare il caso inverso? Esistono cioè bravi scrittori che sono rari lettori?
Un saluto
 

darida

Well-known member
Be', quello che hai scritto e' sintetico e chiaro, non e' gia' molto?...Il caso inverso non saprei, ma, a meno di non pensare ad uno scrittore talmente egocentrico da leggere solo se stesso :mrgreen: direi che dovrebbe aver letto e leggere molto :D
 

SALLY

New member
Non sò se gli scrittori leggono...ma una cosa è certa,ho le stesse tue difficoltà,anzi peggio,a volte mi sorgono dubbi amletici su una parola,figurati...:OO :W
 
I

i0ri

Guest
E' quello che capita a me. Nonostante legga in modo pressochè assiduo, ogni volta che provo a scrivere qualcosa ho difficoltà frustranti. Non sto dicendo che ambisco a diventare scrittore, desiderio oggettivamente inappagabile, ma mi riferisco ai tormenti che provo anche quando semplicemente devo esprimere qualche mio pensiero qui sul forum per esempio. A voi capita? Può capitare il caso inverso? Esistono cioè bravi scrittori che sono rari lettori?
Un saluto

Dovresti esprimere meglio quali sono le tue difficoltà: difficoltà nel realizzare un racconto logico e coerente, difficoltà nel costruire una frase sintatticamente corretta, oppure difficoltà relative all'inventiva, cioè non riuscire a sfruttare a dovere la propria immaginazione...
Comunque riguardo la tua ultima domanda penso proprio di si, anche se effettivamente non ho prove a riguardo; diciamo in linea di massima che ci sono persone più portate alla scrittura, questo si...
 

Evy

Member SuperNova
Io ho dei dubbi per via dell'inflessione dialettale...
Alcune parole, o frasi (specie i verbi) devo ripeterle per bene prima di scriverle...:boh:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io sono una grande lettrice ma una pessima scrittrice, riesco abbastanza nelle cose tecniche che riguardano il mio lavoro, ma qualsiasi cosa scrivo d'altro, lo sento sempre un po' ingarbugliato, non ho una forma o uno stile che non sia quello del pensiero e l'ispirazione è talmente rara che non mi consente di perfezionare nulla. Non sarò sicuramente una di quelle che andrà ad ingrossare le file degli scriventi.

Per quanto riguarda luxi, mi sembra che te la stai cavando egregiamente, il pensiero è chiaro e la forma è corretta, cosa volere di più?! :)
 

Sir

New member
A me, sinceramente, non capita e mi sembra una situazione strana.
Sono sempre stato convinto che, così come per imparare una lingua straniera vivere e lavorare all'estero può sostituire lo studio di manuali e manuali, così leggere molto e fare pratica nell'esprimersi, anche a voce, supplisce a (e spesso risolve) eventuali dubbi grammaticali e sintattici.
Non credo molto alla storia del "talento"; sicuramente c'è chi è più comunicativo di natura, ma esprimersi in senso compiuto è una funzione umana ormai ben consolidata.
Quindi, ipotizzo, dev'esserci qualche inghippo, alla base o lungo il percorso, che però così su due piedi non riesco a immaginare.
Ci rifletterò. :)

Comunque, come ti ha detto iOri, conoscere più precisamente queste difficoltà potrebbe, come dire, aiutarci ad aiutarti. :wink:
 

Mizar

Alfaheimr
E' quello che capita a me. Nonostante legga in modo pressochè assiduo, ogni volta che provo a scrivere qualcosa ho difficoltà frustranti. Non sto dicendo che ambisco a diventare scrittore, desiderio oggettivamente inappagabile, ma mi riferisco ai tormenti che provo anche quando semplicemente devo esprimere qualche mio pensiero qui sul forum per esempio. A voi capita? Può capitare il caso inverso? Esistono cioè bravi scrittori che sono rari lettori?
Un saluto
Con tutto il rispetto, non mi pare lei se la cavi esattamente male. Buon controllo verbale, appropriatezza nell'uso della puntegiatura, fluido ricorso alla subordinazione...

Rispondo ora a questa domanda:
Può capitare il caso inverso? Esistono cioè bravi scrittori che sono rari lettori?
Credo che moltissimi scrittori abbiano letto davvero poco. Alcuni si son persi in un solo o pochi autori; altri han letto quasi nulla.

Non penso che l'essere buon scrittore dipenda in modo particolare dalle letture.
 

luxi

New member
Grazie intanto a tutti gli intervenuti.

L'insoddisfazione che provo per la mia scrittura è forse in stretta relazione con l'amore che provo per la bella lettura.
Quello che mi lascia quasi sempre insoddisfatto, che a volte impedisce alle mie dita di scorrere sulla tastiera, che provoca una specie di implosione di pensieri, è la sensazione di non riuscire ad esprimere con esattezza quelli che forse illusoriamente sono dei concetti ben strutturati nella mia mente. Ma ecco, forse l'inganno è proprio qui, avere la presunzione di sapere cosa dire e non dirlo impugnando come alibi l'incapacità di esprimerlo; forse è tutta qui la questione. La soluzione: schiarirsi le idee e poi presentarle agli altri.

Vi ringrazio per avere trovato il mio intervento di apertura ben scritto, forse lo è, ma confesso di averci dedidato non poco tempo, che alcune parole utilizzate non mi piacciono, e che la frase "desiderio oggettivamente inappagabile", l'ho presa tale e quale da un libro letto in questi giorni. Ma tant'è, non è forse anche così che si migliora a scrivere?

A Mizar due domande:

- Dici "fluido ricorso alla subordinazione", ti chiedo, e facendolo confesso la mia ignoranza e riconosco che andrebbe colmata impugnando un libro di grammatica, cosa intendi e dove si presenta nel mio scritto?

-Dalle tue ultime parole sembra quindi che il saper scrivere sia sempre una questione legata al sempre evocato "talento", è questo il tuo pensiero?

P.s. Mi son reso conto di averle dato del tu, è per abitudine da utente. Per pigrizia non vado a rettificare, attendo sue indicazioni.

Ciao e grazie a tutti
 

Nikki

New member
La soluzione: schiarirsi le idee e poi presentarle agli altri.

credo anch'io che sia questa la soluzione.
una buona scrittura riflette l'armonia interiore. che fregatura, eh?
io sono sempre stata rimproverata di "perfida" scrittura. l'autore del rimprovero, devo confessarlo, scrive divinamente. il suo consiglio è quello di leggere tanto e sempre la buona scrittura.
devo dire che un po' sono migliorata, forse, ma le ricadute sono terribili e forse ancora più disastrose se paragonate. ho però verificato che le cd. ricadute sono indissolubilmente legate al contesto ambientale. faccio un esempio, se scrivo in piena confusione di suoni e voci in sottofondo, il mio testo è sgrammaticato e illeggibile. stesso risultato se mi sento inquieta per una qualche ragione. non parliamo nemmeno del caso in cui ho confusione riguardo il contenuto sostanziale del mio elaborato. un disastro totale, piuttosto meglio rimandare.
è incredibile come la scrittura rifletta il nostro interiore. a ben vedere è un ottimo modo, forse il migliore, per conoscere qualcuno o addirittura se stessi.
resta il fatto che la fluidità e l'eleganza di scrittura è acquisita per nascita o per esperienza. chi, come me, non ha né l'una né l'altra, deve procedere valutando e soppesando ogni minima costruzione e parola. non c'è altra via.
 

Mizar

Alfaheimr
- Dici "fluido ricorso alla subordinazione", ti chiedo, e facendolo confesso la mia ignoranza e riconosco che andrebbe colmata impugnando un libro di grammatica, cosa intendi e dove si presenta nel mio scritto?
Qui, in grassetto
Nonostante legga in modo pressochè assiduo, ogni volta che provo a scrivere qualcosa ho difficoltà frustranti. Non sto dicendo che ambisco a diventare scrittore, desiderio oggettivamente inappagabile, ma mi riferisco ai tormenti che provo anche quando semplicemente devo esprimere[...]


-Dalle tue ultime parole sembra quindi che il saper scrivere sia sempre una questione legata al sempre evocato "talento", è questo il tuo pensiero?

P.s. Mi son reso conto di averle dato del tu, è per abitudine da utente. Per pigrizia non vado a rettificare, attendo sue indicazioni.
Va benissimo il tu, grazie :wink:

Indegno e colpevole di confusionarismo, mi scuso e rispondo.
Sono in tanti a saper "scrivere bene". Molti giornalisti, conferenzieri, professori, preti, filosofi, politici, medici, dirigenti, ambasciatori, saggisti ed altri ancora possono, non incorrendo in alcuna forca definitoria, considerarsi sapienti scrittori. Le ridondanti, novecentesche, scientiste e tayloristiche locuzioni "gestione delle risorse", "efficacia ed efficienza delle scelte", "allocazione ottima delle risorse (o degli outputs)" possono aiutarci nella comprensione di questo tascabile concetto.

Altro è scrivere opere d'arte. Lei ha parlato di talento. Altri parlano di Muse, di usignoli, di psychè, di anima, di Dio, di ispirazione, di visione, di inconscio, di contemplazione della natura, di siepi al di qua di ermi colli, di ermes, della necessità della voglia e del fervore degli dei olimpici nell'ascoltare il canto degli uomini...
Credo solo in tutto ciò nulla vi sia di predestinato o innato. Il genio, l'estro sono altre creazioni umane. Esse si edificano con il sacrificio, il lavoro, il sudore ed il volgere delle costellazioni sul capo.

Ti auguro tutto ciò :wink:
 

alexyr

New member
credo che le capacità di leggere e di scrivere non siano strettamente correlate. O meglio, giurerei ci sia una correlazione positiva, ma credo che la tendenza a 1 dipenda specificatamente dalla persona che ci si accinge, più che dall'attività in sé.

Molto poi fa la linearità di pensiero della persona che scrive, indipendentemente dall'accuratezza grammaticale e dalla profondità del vocabolario in grado di usare. Strutture perfette e parole adeguate non bastano a rendere chiaramente quello che si pensa, o che s'è visto.

Mi illumino d'immenso, tipo, è una frasettina semplicissima con parole normali, ma il risultato è straordinario.

Ho letto un'intervista a una scrittrice (che ora cercherò) che ammetteva di non leggere altri scrittori per non essere "influenzata".e non credo fosse l'unica.
 

stregaccia

New member
io penso che chi sappia scrivere, e non mettere insieme tre parole, abbia anche letto o comunque sia curioso, e la curiosità porta a leggere. Poi fondamentale avere una immaginazione, pensiamo a Verne, quindi deduco che le persone portate a scrivere abbiano una dote, mettendola sul faceto direi che hanno un mercurio messo bene!
 

luxi

New member
Grazie ancora per gli ultimi interventi

Se per scrivere occorre quindi avere chiare le idee e ritrovarsi in uno stato di armonia interiore (che bella questa espressione), a volte quello che faccio è quindi una verifica sul mio stato mentale. Cioè, per capire se ho idee in merito a una questione provo ad ordinare i miei pensieri in forma scritta. Ecco perchè scrivo male...son sempre confuso e agitato. Ciao
 

Apart

New member
Da quando ho iniziato a leggere ho imparato a scrivere meglio. Scrivo poco però. Non so se scrivo bene o male. Rileggo tante volte quello che scrivo, per apportare eventuali modifiche. A volte leggo così tante volte che mi stufo e lascio perdere. Così cerco di scrivere e basta, senza pensarci su troppo, sforzandomi di rilggere quanto ho scritto il meno possibile.
 

asiul

New member
Qui, in grassetto




Va benissimo il tu, grazie :wink:

Indegno e colpevole di confusionarismo, mi scuso e rispondo.
Sono in tanti a saper "scrivere bene". Molti giornalisti, conferenzieri, professori, preti, filosofi, politici, medici, dirigenti, ambasciatori, saggisti ed altri ancora possono, non incorrendo in alcuna forca definitoria, considerarsi sapienti scrittori. Le ridondanti, novecentesche, scientiste e tayloristiche locuzioni "gestione delle risorse", "efficacia ed efficienza delle scelte", "allocazione ottima delle risorse (o degli outputs)" possono aiutarci nella comprensione di questo tascabile concetto.

Altro è scrivere opere d'arte. Lei ha parlato di talento. Altri parlano di Muse, di usignoli, di psychè, di anima, di Dio, di ispirazione, di visione, di inconscio, di contemplazione della natura, di siepi al di qua di ermi colli, di ermes, della necessità della voglia e del fervore degli dei olimpici nell'ascoltare il canto degli uomini...
Credo solo in tutto ciò nulla vi sia di predestinato o innato. Il genio, l'estro sono altre creazioni umane. Esse si edificano con il sacrificio, il lavoro, il sudore ed il volgere delle costellazioni sul capo.

Ti auguro tutto ciò :wink:

"Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può.Del genio ho sempre avuto la mancanza di talento."C. Bene

credo sia un'ottima conclusione!:wink:
 

asiul

New member
aggiungo...

“Ciò che nel linguaggio meglio si comprende non è la parola, bensì il tono, l’intensità, la modulazione, il ritmo con cui una serie di parole vengono pronunciate. Insomma la musica che sta dietro le parole, la passione dietro questa musica, la personalità dietro questa passione: quindi tutto quanto non può essere scritto. Per questo lo scrivere ha così poca importanza”. C.Bene
 
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