Tornatore, Giuseppe - La leggenda del pianista sull'oceano

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Copio parte della trama da wikipedia: Danny Boodman, un macchinista nero del transatlantico Virginian, trova un neonato abbandonato in una cassetta di limoni nella prima classe della nave. Gli dà come nome il proprio, Danny Boodman, aggiungendovi la dicitura presente sulla cassetta in cui lo ha trovato ("T.D. Lemon") ed il secolo dell'anno in cui è nato ("Novecento"): Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Decide di allevarlo in segreto, per impedire che possano portarglielo via.
Il bambino vive così i primissimi anni della sua infanzia nella sala macchine del piroscafo, salvo poi uscirne conoscendo e conquistandosi la simpatia dei restanti membri dell'equipaggio. In seguito alla morte accidentale del padre adottivo, il fanciullo riesce a sottrarsi ai poliziotti che, dietro ordine del capitano Smith, dovevano prelevarlo e consegnarlo presso un orfanotrofio; scompare per giorni interi, ma infine, con somma sorpresa di tutti, si fa ritrovare una notte in prima classe mentre suona il pianoforte con eccezionale bravura....

Non ho letto il libro di Baricco da cui è stato tratto e forse questo mi ha permesso di apprezzarlo maggiormente, essendo per me impossibile fare qualsiasi tipo di paragone.
Il regista, con delicatezza, poesia e lieve umorismo ci fa conoscere il mondo di Novecento, un mondo visto attraverso il filtro protettivo della nave e dell'oceano, un mondo tuttavia vivace e colorato dalla fervida fantasia e dalla sensibilità fuori del comune del protagonista. Con empatia immediata ho assistito alle vittorie e ai conflitti di Novecento, ho partecipato con rimpianto alle sue rinunce, mi sono appassionata alla "sfida all'ultima nota" con "Jelly Roll" Morton, ho atteso con ansia che scendesse dalla nave mentre una parte di me sperava che non scendesse mai, ho fatto mia l'interiorità di Novecento e la sua visione della vita ascoltando l'imperdibile monologo finale.
Lo consiglio appassionatamente a chi ancora non l'ha visto.:)
 

risus

New member
Il film, come sappiamo, è tratto da una "novella" di Baricco, Novecento... una storia carina, coinvolgente, a volte divertente... insomma un bel libricino!!! a mio modesto parere non una storia da film... e cosa ci hanno fatto?!? un film!!!!! evviva!!!!
Perchè non è da film secondo me? Principalmente perchè è un racconto troppo statico, con pochissimi personaggi che girano attorno al protagonista, pochi dialoghi, poche vicende da rappresentare, insomma poco dinamico... e il film realizzato tenta di rimediare a tutto ciò nell'unico modo possibile, ovvero tenendosi il più possibile fedele allo scritto di Baricco, rappresentando anche le virgole e sfornando un filmetto da 2 ore e 40... una cosuccia da niente...
E qui siamo alle solite: un film lungo deve appassionare per tutta la sua durata, altrimenti finisce per stancare gli spettatori più di quelli che hanno una durata standard... e questo non mi ha particolarmente coinvolto, purtroppo
Lento,lento lento lento!!! e con pochissima azione!!! a tratti soporifero... bisogna aspettare minuti e minuti prima che il film strappi un sorriso... poi di nuovo una dormitina e una lunga attesa e un altro sorriso (cosa che con la lettura del libro non avviene affatto: si legge veloce, come bere un bicchier d'acqua, il ritmo è alto e diverte). Alcune scene sembra siano messe lì per perdere tempo, per allungare il brodo, per esempio quella della ragazzina italiana e del bacio alla "bella addormantata nel bosco"
E la sfida al pianoforte?!? luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga!!!
e poi un po' di luoghi comuni e banalità, battute scontate e frasi fatte sparse qua e là: la statua della libetà in primo piano subito all'inizio, "frasi da film" tipo una storia vale più di una vecchia tromba e cose del genere...
La parte più bella è forse il monologo finale, forse anche commovente, e che vale la pena di vedere... e quindi rivolgo il mio appello a quelli che temono di addormentarsi: tenete duro!!! resistete fino alla fine perchè la parte finale è quella più emozionante!!! sennò mettete la sveglia!!! la puntate a 2 ore e mezza dopo l'inizio del film e ce la dovreste fare a vedere il monologo!!!
Non aggiungo altro, penso che il mio parere sia abbastanza chiaro... aspetto i vostri commenti, magari mi fate ricredere e me lo fate riguardare con altri occhi e da un'altra prospettiva
 

SALLY

New member
Non avevo mai visto questo film perchè mi avevano detto che era noiosissimo,ma stasera ci ho provato....mi ha affascinato,è bello invece,delicato,commovente....una bella sorpresa insomma.:D
 

stellonzola

foolish member
ciao, questo film per me è davvero splendido! E' uno dei pochi che si possa paragonare al libro per ilsemplice fatto che il libro praticamente è un testo teatrale o quasi. Unica pecca è troppo lungo, questo sì, ma rende molto bene quel sottofondo di favola e mistero che permea i libri di Baricco. Certo è un autore he o ami o odi! Io lo adoro ed è proprio questo suo accennare i personaggi, lasciandoli a metà, come se fosse il lettore che poi ci deve mettere del suo e decidere come lo vuole, a piacermi molto. Adoro il personaggio di Novecento e il film secondo me lo ha reso molto bene. Nel libro alcune cose non c'erano e forse era meglio lasciarle così, ma per riuscire a trasporre il testo sul grande schermo forse... Comunque per me è magico!
 

wiktor

Member
a me tornatore piace poco e il film ci ho provato diverse volte ma non ce l ho fatta.ciao risus il tuo commento è interessante ma il tutto è dovuto al fatto che non ti piace la regia di tornatore e quindi anche le scene non ti piacciono e quindi ti sembrano noiose.per quanto riguarda che il libro non è adatto( ame piace poco baricco,ma di questi tempi meglio diniente..,)su questo non sono d accordo ,il libro serve solo come spunto per un regista geniale,il libro mica è la sceneggiatura.
a proposito ma su questo andrebbe aperta una discussione a parte (e forse lo faccio)ma a voi è piaciuto che buona parte delle battute di doppio sogno sono riportate pari pari in eyes wide shout.io avevo gia letto il libro e quando sono andato al cinema sono rimasto deluso.ma il film era tutto suo o gia stava poco bene?ora provo a informarmie se qualcuno mi aiut su questo lo ringrazio in anticipo
ciao:)
 

skitty

Cat Member
Ho letto il libro Novecento di Baricco qualche giorno fa... e così mi era venuta la curiosità di vedere il film.
Finalmente ieri ci sono riuscita :)! Sono rimasta davvero incantata! L'ho trovato talmente ricco, struggente e poetico, che non mi sono affatto accorta della lunghezza... anzi, mi è dispiaciuto quando sono cessate le immagini meravigliose del mare e degli uomini (immagini semplici e intense: la tempesta, una ragazza, il negozio di strumenti musicali...) e quella musica che rapisce...
Commovente.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
eccomi anche io a dire la mia su questo bel film di Tornatore, che ho rivisto a distanza di anni dalla sua uscita e di cui non ho mai letto il libro di Baricco da cui è stato tratto.
E' un film che va a corrente alterna, momenti di grande cinema come la sfida o il primo incontro con la ragazza, si alternano a momenti francamente troppo stiracchiati, tanto da rendere il film troppo lungo rispetto all'attenzione che puoi tenere su una storia giocata sulle immagini, le sensazioni e la musica. Io l'avrei scorciato di un bel po', perchè spesso diventa ripetitivo ma è indubbiamente un film d'autore, con belle immagini e momenti emozionanti. I due attori protagonisti sono molto bravi a rendere i loro personaggi, lo stralunato Tim Roth dallo sguardo alla Buster Keaton e l'intenso Pruitt Taylor Vince, perdente con una storia da raccontare. Trovo un po' forzato l'uso del dialetto, troppo macchiettistico, genere in cui Tornatore non riesce molto bene, meglio il lato più sentimentale ed emotivo del film che quello ironico od umoristico. Un film che merita pienamente le quattro stellette.
 

pigreco

Mathematician Member
Pur non avendo letto "Novecento" ho voluto lo stesso guardare questo film di Tornatore, regista che ho amato con rara intensità dopo la visione di "Nuovo cinema Paradiso". Purtroppo non posso dire di aver provato le stesse emozioni guardando le avventure di Novecento. Gli attori protagonisti sono deboli (il migliore è forse il trombettista/narratore), il film è mortalmente lento, molti sono i temi ricorrenti sia a livello di regista che a livello di scrittore. Per quanto riguarda Tornatore l'allevamento in nave del piccolo bambino da parte del vecchio di colore può ricordare il rapporto tra il protagonista di Nuovo cinema Paradiso e Noiret, così come il tema del tempo che passa e cambia le cose (la vista del relitto della nave ricorda il ritorno al paese dopo molti anni del protagonista adulto del capolavoro di Tornatore) è assai ricorrente nella sua produzione. Allo stesso modo ho ritrovato come tema centrale del film (e di conseguenza immagino del libro) il mare, che già la faceva da padrone in "Oceano mare", romanzo che peraltro ho apprezzato moltissimo. Insomma, devo ammettere che ho sofferto molto questa pellicola. La scena che reputo migliore è il dialogo tra Novecento e l'uomo friulano che poi si scoprirà essere il padre della ragazza di cui Novecento si innamora. Le parole del contadino dell'Altitalia aprono un mondo nuovo nella testa del protagonista e, forse, anche in quelle di tutti coloro che guardano il film.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Ho visto il film e ho letto il libro.
La mia preferenza assoluta è per il libro. La trasposizione cinematografica è valida, sì, ma non rende le emozioni dello scritto. Notevolissima la colonna sonora.
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
A me questo film ha tenuto incollata al video, secondo per secondo, con la bocca aperta per lo stupore. Lo adoro, è uno dei miei film preferiti.
Sono profondamente ignorante sull'aspetto cinematografico, non so dire cos'è da film e cosa no, se le scene sono tutte utili o no, se le battute sono poche o tante, insomma metti l'oceano, una nave e un pianoforte insieme ed hai ottenuto tutta la mia attenzione.
Che ci posso fare... vado in brodo di giuggiole... pensate che c'è stato un periodo in cui volevo imparare tutto il libro a memoria, e ne ho imparate le prime due pagine, poi ho dovuto desistere, ma non ho del tutto accantonato l'idea.
La colonna sonora pure la conosco a memoria, la ninna nanna che gli canta il padre adottivo la canterò ai miei figli un giorno... the wheels are turning, the steam keeps on rising, oh Lord send down your light today...

Ah, se sapessi suonare il piano!!

A parte la capacità di suonare il piano, c'è molto di me in Danny Boodman TD Lemon Novecento, in particolare il senso di smarrimento di fronte all'infinità del mondo... sul pianoforte hai 88 tasti e con quelli puoi comporre infinita musica, tu sei infinito. Il mondo invece è lui stesso infinito, è il pianoforte su cui suona Dio, e di fronte ad esso, di fronte a tutta la gente, tutte le strade, tutte le case, ti senti incapace di qualunque azione o scelta.
Può sembrare banale, ma non lo è, è facile scegliere quando hai davanti un numero finito di opzioni, diventa impossibile quando ne hai infinite, ed è questo, secondo me, il nodo centrale di questa storia. Il film lo sottolinea in una scena memorabile, bellissima e molto intensa, di Novecento che comincia a scendere la scaletta della nave (per quelli che l'hanno visto sanno a cosa mi riferisco, non dico di più per non rovinare la scena a chi non l'ha visto).
Sarà che io fin da piccola ho vissuto questo tormento e in parte continuo a viverlo anche ora, quello di avere troppe cose che mi piacciono e non riuscire a scegliere. Penso che la capacità di scegliere sia una di quelle tappe fondamentali che segnano il passaggio dall'adolescenza alla maturità, quei balzi che ci rendono adulti e che svelano l'arcano di quello strano oggetto che è la responsabilità.
Danny Boodman TD Lemon Novecento non riesce a fare questo salto, su di lui pesa il fatto di non avere una propria identità nel mondo, sulla nave la sua stessa esistenta ha un peso specifico, nel mondo lui non è nulla, di fatto non è neppure mai nato.
 

Gian

New member
il libro è un testo teatrale bellissimo.
il film è bellissimo, forse doveva finire qualche minuto prima. Ma questo è il solito problema di Tornatore.
 

darida

Well-known member
Mi piace questo film di Tornatore: delicato, emozionante, di una lentezza che culla non addormenta :wink: Tim Roth e' perfettamente nella parte, anch'io come elisa trovo un po' stridente l'uso del dialetto, veniale comunque. Con Baricco ho poco feeling, dopo Seta non credo leggero' altro, mi son fatta bastare questo bel film che di tanto in tanto riguardo e riascolto con piacere :)
 

ayla

+Dreamer+ Member
Fra quelli che ho visto del regista, questo è quello che mi ha commossa di più, certo in effetti è troppo prolisso, però a differenza di altri suoi lavori, qui questo suo volersi dilungare sempre e comunque non mi è affatto pesato.
Riporto il mio commento fatto un numero imprecisato di cineforum fa:mrgreen::
Nel suo genere non saprei cosa chiedere di più a un film simile. E' una storia magica e delicata, una favola, come alcuni l'hanno già definita, che commuove e fa riflettere. Novecento (ottimamente recitato da Roth) vive nel suo piccolo mondo, nel suo universo con le sue poche cose e con l'unico desiderio di suonare, suonare e suonare ed è più felice di tante altre persone che si affannano nel mondo. E' un film bellissimo, toccante ed emoziante che ci ricorda che la vita è immensa, che ci sono miliardi di strade da poter percorrere, milioni di persone e tanti modi di vivere, la nostra felicità e il nostro futuro dipendono solo da noi e dalle scelte che facciamo.
 
P

ParallelMind

Guest
Uno dei capolavori di Tornatore,film stupendamente evocativo e suggestivo.
Il protagonista Novecento nasce e muore nell'unico luogo che gli sia sentito appartenere: la sua nave.
E`chiaramente una metafora della vita di tante persone umili(ma grandi)che scelgono di dedicare tutta la loro vita ad una passione ed un contesto..dal contadino sperduto nei campi al grande artista folle che sta rinchiuso nel suo appartamento in citta`.
Molti sul finale avrebbero da ridire,come si fa a scegliere di non provare qualcosa che nn si e`mai gustato,come si puo`andare a picco con tutto quel suo meraviglioso genio da condividere col mondo moderno..sono scelte e a ragion veduta Novecento era il piu`grande pianista e poeta di quel suo micromondo,ma nell'immenso mondo cosa sarebbe stato?solo un volto tra tanti.
Consapevole che tutto cio`in cui aveva sempre creduto ed amato sarebbe andato perduto scendendo dalla nave lui sceglie con onore e dignita`di andarsene rimanendo nei cuori di chi l'aveva visto e sentito qualcosa di unico e creando cosi`la Leggenda del Pianista sull'oceano.
 

Meri

Viôt di viodi
Visto ieri sera x la prima volta. Mi sono piaciuti molto i personaggi e anche l'ambiente, ma in certi punti la trama è stata lenta è noiosa. Un po' troppo lungo come durata, ma in ogni caso un film che merita essere visto.
 
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