Gallone, Francesco - La Metropoli stanca

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
"Ora che ogni serranda era stata divelta dagli sciacalli,
ogni zona spartita,
ogni conto in sospeso risolto,
e il traffico non era più un problema…
ora la Metropoli era stanca.
Stanca, sì.
Pazientemente, aspettava la rinascita,
perché le metropoli sono come le Fenici:
invecchiano, bruciano,
e rinascono giovani
."

“Uccidere un poliziotto, in Italia, è legittima difesa.”
Così commenta un senatore l'omicidio di un poliziotto avvenuto durante una Notte Nera di tafferugli a Milano. La Polizia non sta a guardare, e tradita, disobbedisce: contravviene agli statuti sindacali indicendo uno sciopero totale. Lasciando la Metropoli priva di custodi...
Niente pare cambiare durante i primi giorni di astensione dal servizio delle Forze dell'Ordine unite. Niente, perché in realtà la città si sente abbandonata già da tempo. Finché i cani non si sentono sciolti, e qualcuno comincia a prendere l'iniziativa...
Torna Cristiano Camporosso, ispettore raccomandato ieri, degradato oggi, attorniato dalla sua brigata di sconfitti: il Gatto, allucinato dal dialogo con le persone perdute; il Pugile delle Puglie, ansioso di tornare in azione per spezzare la routine; Trentalibbre, che se c'è da menare le mani, che sia fuori dagli orari d'ufficio. La Metropoli Stanca si (ri)popola delle sue tribù, autonomi intenti ad occupare “lo Squat più grande d'Europa”, skinheads col mito di Ken il Guerriero assurti a ruolo di vigilantes, gangsters hip hop che giocano alla mala, troupe televisive impegnate a girare il più grande docu-reality di tutti i tempi, boss cinesi, arabi decisi a restituire ogni torto occhio per occhio, dente per dente, mille piccole storie di persone comuni... e nel subbuglio, nel fermentare dei disordini, compare l'ombra di antiche divinità greche in abiti eleganti: il calderone dell'anarchia urbana è scoperchiato!

Dopo Milano è un'Arma, una nuova sfida ad andare oltre il genere, oltre i generi: un seguito tanto atteso quanto inaspettato...
 

Nikki

New member
Quello che non mi convince di tutti questi autori che vogliono narrare e cantare la bella Milano è che si perdono nello stereotipo del personaggio 'bruciato', svuotato, sconvolto, sbranato dalla malinconia..il problema è che dopo due righe non se ne può più. almeno io. vabbè che fa freddo e c'è la nebbia, ma non tutti vanno sempre e comunque alla deriva, persi nel proprio tragico fallimento :mrgreen: no?
 
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