Allen, Woody - Harry a pezzi

Vesper

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Harry a pezzi

Cast: Woody Allen, Richard Benjamin, Kirstie Alley, Billy Crystal, Judi Davis, Bob Balaban, Elizabeth Shue, Demi Moore, Robin Williams, Mariel Hemingway, Stanley Tucci.

Trama [da Wikipedia]
Lo scrittore di successo Harry Block si trova per la prima volta nella sua carriera ad affrontare il "blocco dello scrittore" ed è in piena nevrosi. Viene accusato da tutti i suoi cari, parenti ed ex-mogli/amanti, di utilizzare la propria vita e le proprie esperienze come materia per le sue opere, pubblicando, quindi, i segreti di tutti.

Odiato da tutti, nessuno vuole avvicinarsi alla sua demenziale esistenza, e nessuno vuole accompagnarlo alla sua vecchia università, che al tempo lo espulse e che ora vuole rendergli onore (esplicito riferimento a Il posto delle fragole di Ingmar Bergman[1]).

I suoi unici compagni sono i personaggi dei suoi racconti, mentre realtà e finzione si mescolano (i personaggi fittizi, basati su persone vere, sono interpretati nella “realtà” da un attore, nella “finzione” da un altro) in un turbinio di ricordi e intimità inconfessabili che affiorano durante il viaggio in macchina verso l'università.



Confesso che all'inizio mi è stato un po' difficile seguire le storie incrociate e le relazioni che i vari personaggi hanno tra loro, ma una volta districata la matassa non ho potuto fare a meno di apprezzare incredibilmente questo film.
Ancora una volta la tematica di base sono i complicati rapporti tra le persone, ma mi è piaciuto particolarmente il tono che il regista ha saputo dare a questi ultimi. Non più drammatico e serio come in altri film precedenti, ma a metà strada tra l'ironia e la presa in giro.
Ritroviamo il solito Allen nevrotico e ironico ma in questo film ho colto anche una vena di leggerezza maggiore.
Grandissima Kirstie Alley nella parte dell'ex moglie furiosa e isterica, a mio avviso ha saputo tener testa magnificamente alla recitazione dello stesso Allen.
Visto che non mi sono cimentata con voti per i film precedenti non lo farò nemmeno per questo, anche perché diventa difficile quando ci sono così tanti titoli in ballo. In una scala di personale gradimento lo colloco circa a metà strada ma che tende all'alto (e quindi ai film che mi sono piaciuti di più).
 

zolla

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Ennesima variante sul blocco dello scrittore non rientra tra le opere che preferisco di Allen. Molto valida l'interpretazione di Kirstie Alley,interessante il dipanarsi di tutte queste storie intersecate,ma trovo superiori altri film di Woody.
 
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elisa

Motherator
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forse il migliore tra i film di Allen che ho visto, un film in crescendo, la seconda parte è a dir poco perfetta. Non c'è trama e non c'è storia se non il confronto continuo dell'artista con la sua arte, i suoi personaggi, i suoi alter ego, quello che è sogno e quello che è realtà. Un perfetto mix di pensieri e azioni, con grandi duetti finalmente non condizionati da una sola donna, la Keaton o la Farrow, un Allen più libero e creativo di sempre, momenti comici e divertenti e finalmente le sue tirate morali colgono il segno, il discorsetto antireligione è da sottoscrivere. Gli do il massimo dei voti.
 

asiul

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forse il migliore tra i film di Allen che ho visto, un film in crescendo, la seconda parte è a dir poco perfetta. Non c'è trama e non c'è storia se non il confronto continuo dell'artista con la sua arte, i suoi personaggi, i suoi alter ego, quello che è sogno e quello che è realtà. Un perfetto mix di pensieri e azioni, con grandi duetti finalmente non condizionati da una sola donna, la Keaton o la Farrow, un Allen più libero e creativo di sempre, momenti comici e divertenti e finalmente le sue tirate morali colgono il segno, il discorsetto antireligione è da sottoscrivere. Gli do il massimo dei voti.

Praticamente mi hai tolto le parole di bocca.
Anche se non è questo il mio preferito lo colloco molto in alto fra i film che ho visto di Allen.Il dialogo sulla religione è pienamente condivisibile.Gli do un voto alto perchè per me Allen regala sempre delle perle di saggezza con i suoi dialoghi.
 
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