Achmatova, Anna Andreevna- In sogno

shvets olga

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Nero e duro distacco

che io sopporto al pari di te.

Perche' piangi? Dammi meglio la mano,

prometti di ritornare in sogno.

Noi siamo come due monti...

non ci incontreremo piu' a questo mondo.

Se solo, quando giunge mezzanotte,

mi mandassi un saluto con le stelle.


Черную и прочную разлуку
Я несу с тобою наравне.
Что ж ты плачешь? Дай мне лучше руку,
Обещай опять прийти во сне.
Мне с тобою как горе с горою...
Мне с тобой на свете встречи нет.
Только б ты полночною порою
Через звезды мне прислал привет.

1946
 

elisa

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la Achmatova ha vissuto appieno la sofferenza, la morte di due suoi mariti uno per fucilazione e l'altro in campo di concentramento e l'imprigionamento del figlio per 15 anni nel periodo delle purghe staliniane. Eppure riusciva nelle sue poesie a mantenere una dignità nel dolore impareggiabile.
Donna bellissima e punto di riferimento culturale è stata ritratta da molti pittori.

anna_achmatova_13.jpg
 

Vladimir

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la Achmatova ha vissuto appieno la sofferenza, la morte di due suoi mariti uno per fucilazione e l'altro in campo di concentramento e l'imprigionamento del figlio per 15 anni nel periodo delle purghe staliniane. Eppure riusciva nelle sue poesie a mantenere una dignità nel dolore impareggiabile.
Donna bellissima e punto di riferimento culturale è stata ritratta da molti pittori.

anna_achmatova_13.jpg

Che Anna Achmatova, al secolo Anna Andreevna Gorenko (gore significa "cordoglio", "sofferenza per la scomparsa di qualcuno"), fosse una bellissima donna è un po' esagerato: diciamo che aveva un volto con "un non so che" che colpiva. Un personaggio insomma.

http://www.tonnel.ru/gzl/419960079_tonnel.gif

Per quanto riguarda i due mariti la questione è così fatta: col primo, Gumilev, il rapporto era piuttosto freddo. Con Punin invece c'era un legame molto forte e sincero. Il vero colpo per lei è stato l'arresto del figlio Lev, la cui colpa era essere il figlio di Nikolaj Gumilev, coinvolto nel 1921 in un complotto antibolscevico, che secondo certi era teso ad assassinare addiritura o Lenin, o Trockij, o Lunacharskij (ecco perché fu fucilato). Ha avuto indubbiamente una grande dignità umana, ma come poeta, personalmente non mi dice niente: per tutta la vita ha scritto solo del suo dolore, delle sue disgrazie, delle sue tragedie.
 

elisa

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così veniva descritta:

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]“Alta, magra, con lunghe gambe, lunghe braccia sottili, un viso illuminato da occhi sensibili e acuti, un naso aquilino che affascinò i suoi ritrattisti, da Modigliani ad Al’tam, era l’immagine della femminilità, affascinante, dominante, misteriosa...”

achmatova0.jpg



[/FONT]
cantava lo strazio di un popolo:
«No, non sotto un cielo straniero,
non al riparo di ali straniere,
io ero allora col mio popolo
là dove, per sventura, il mio popolo era.»




di lei Brodskij dice:
[SIZE=-1]"Anna Achmàtova è uno di quei poeti che semplicemente “avvengono”, che sbarcano nel mondo con uno stile già costruito ed una loro sensibilità unica. Arrivò attrezzata di tutto punto e non somigliò mai a nessuno"[/SIZE]


così la vide Modigliani:
achmatova2.jpg
 

shvets olga

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Ha avuto indubbiamente una grande dignità umana, ma come poeta, personalmente non mi dice niente: per tutta la vita ha scritto solo del suo dolore, delle sue disgrazie, delle sue tragedie.

Non sono d'accordo сhe Achmatova ha scritto solo del suo dolore, delle sue disgrazie, delle sue tragedie. Leggete il suo Requiem:

Requiem


No, non sotto un estraneo cielo,
Non al riparo d'ali estranee:
Ero allora col mio popolo,
La' dove il mio popolo, per sventura, era.


1961

*

In luogo di prefazione

Nei terribili anni della "ezovscina" ho trascorso diciassette mesi a fare la
coda presso le carceri di Leningrado. Una volta un tale mi "riconobbe".
Allora una donna dalle labbra bluastre che stava dietro di me, e che,
certamente, non aveva mai udito il mio nome, si ridesto' dal torpore proprio
a noi tutti e mi domando' all'orecchio (li' tutti parlavano sussurrando):
- Ma lei puo' descrivere questo?
E io dissi:
- Posso.
Allora una specie di sorriso scivolo' per quello che una volta era stato il
suo volto.

I aprile 1957. Leningrado



Introduzione

Cio' accadde allorche' a sorridere
Era solo chi e' morto - lieto della pace.
E, appendice inutile, si sbatteva
Leningrado intorno alle sue carceri.
E allorche', impazzite di tormento,
Condannate ormai andavano le schiere
E breve canzone di distacco
I fischi cantavano delle locomotive.
Stelle di morte incombevano su noi
E innocente la Russia si torceva
Sotto sanguinosi stivali
E copertoni di neri cellulari.
1.

Ti hanno portato via all'alba,
Io ti venivo dietro, come a un funerale,
Nella stanza buia i bambini piangevano,
Sull'altarino il cero sgocciolava.
Sulle tue labbra il freddo dell'icona.
Il sudore mortale sulla fronte... Non si scorda!
Come le mogli degli strelizzi, ululero'
Sotto le torri del Cremlino.

1935. Mosca (Kutaf'ja)
..............................

Epilogo

I.

Ho appreso come s'infossino i volti,
Come di sotto alle palpebre s'affacci la paura,
Come dure pagine di scrittura cuneiforme
Il dolore tracci sulle guance,
Come i riccioli da cinerei e neri
D'un tratto si facciano d'argento,
Il sorriso appassisca sulle labbra rassegnate,
E in un ghigno arido tremi lo spavento.
E non per me sola prego,
Ma per tutti coloro che erano con me, laggiu',
Nel freddo spietato, nell'afa di luglio,
Sotto la rossa muraglia abbacinata.

Il testo intero potete leggere qua:http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2006/01/msg00015.html
Questo solo un esempio.
Poi un'altra cosa: Achmatova aveva tre mariti: Gumilev,Scileiko e Punin. Ma avete un bel proverbio TRA MOGLIE E MARITO NON METTERE IL DITO.

Achmatova "ha avuto indubbiamente una grande dignità umana" con questo assolutamente d'accordo.

P.S. Il suo padre non l'ha dato il permesso di mettere cognome Gorenko sotto le poesie e lei ha preso pseudonimo Achmatova -cognome della sua nonna.
 

elisa

Motherator
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Olga abbiamo postato lo stesso brano dal Requiem

credo che la Achmatova abbia espresso un dolore universale, ma anche una dignità e un coraggio fuori dal comune, una donna completa, senz'altro un modello per tutte noi

AH, TU PENSAVI
Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.
Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.

Anna-Achmatova.jpg

 

shvets olga

Member
:)
Shalamov nel suo articolo "Achmatova" ha scritto: "Это – великий нравственный пример верности своим поэтическим идеалам"- Achmatova e' grande esempio morale della fedelta a suoi ideali poetici.
 
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