Evangelisti, Valerio - Veracruz

Roberto

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Siamo nel 1683, due anni prima degli eventi narrati nel romanzo "Tortuga". Il cavaliere Michel de Grammont, ultimo leggendario capo dei Fratelli della Costa che infestano il mar dei Caraibi, propone ai compagni un'idea folle: conquistare e saccheggiare Veracruz, la città più importante della Nuova Spagna, giudicata imprendibile. Un'impresa condannata anche da quella corona di Francia di cui i pirati si dicono gli agenti, che ha firmato con gli spagnoli un effimero trattato di pace. Prende il largo dall'isola di Roatàn la flotta più imponente che abbia solcato le acque centroamericane. Uomini spericolati, cinici, rotti a ogni crudeltà. Se esiste un ideale, è di arricchirsi in fretta e sperperare tutto nei pochi anni di vita che rimangono. Un quadro dei Fratelli della Costa al tempo stesso crudamente realistico e oggettivamente pittoresco, ma documentato con serietà. Quasi l'antitesi del romanticismo salgariano, e dell'abbondante saggistica che ha letto l'epopea dei pirati della Tortuga in chiave di rivolta libertaria. Lo sfondo ambientale sono isolette suggestive, mari cristallini, sabbie bianchissime, città costiere protette da banchi di corallo. Chi ha detto che l'inferno abbia colori cupi?

Dopo Tortuga ecco un altro bellissimo libro sui pirati:ad:
Per chi ama le atmosfere del romanzo d'avventura, è un libro imperdibile.

cito:
...Parlo da uomo che sa che il mare non è solo acqua. Ha un suo spirito, e detta le regole. Chi le viola deve tenersi pronto a una punizione crudele.
Il mare non è Dio, ma è lo specchio in cui Dio si riflette. Guai a chi infrange il suo ordine e altera il ritratto dell'Onnipotente, composto dalle onde quando sono calme e si succedono regolari. Non può che risultare una tempesta, attraverso la quale Satana troverà il suo varco.:OO
 

Sir

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Ho letto qualcosa di Evangelisti e mi piace molto il suo stile, è un narratore veramente abile; lo ritengo un ottimo talento non ancora del tutto "esploso".
 
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