Hesse, Hermann - Gertrud

beppeb

New member
hesse ha una poetica straordinaria ed un modo di descrivere che mi cattura. ho appena finito questo libro che a mio parere e' molto bello. dipende chiaramente dai gusti.
 
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elisa

Motherator
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ciao Beppe, ti ho spostato questo commento e ho sistemato il titolo. sarebbe bene che il titolo fosse scritto con le regolette che trovi in apertura alla sezione. :)
 

skitty

Cat Member
Sono arrivata a metà di questo bellissimo romanzo.
Vorrei condividere qualche impressione, visto che sono rimasta catturata dalla lettura in modo ipnotico...
Brevemente la trama: il giovane violinista e compositore Kuhn, si innamora di Gertrud, non corrisposto.

Già nella prima parte del libro, al di fuori del concetto di amore che sarebbe l'argomento principale del romanzo, sono spiccati alcuni concetti molto interessanti e per me attuali.
Innanzitutto la visione della musica:
"Il solo fatto che esista la musica, che un essere umano di quando in quando possa esser penetrato fin nell'intimo da cadenze e inondato di armonie, ha significato per me sempre una profonda consolazione e una giustificazione esistenziale".
Un altro tema è il comportamento degli amici quando ci troviamo ad affrontare un problema di salute. Questa cosa è dolorosamente vera: molti degli amici (non tutti ovviamente) con cui facevamo qualsiasi cosa, e ridevamo sempre, e ci sembrava di poter scalare le montagne, davanti ad una malattia diventano titubanti... forse non sanno più cosa fare o dire, e il risultato scontato è l'allontanamento.

L'altra cosa carina è la descrizione del paesaggio montano dove il protagonista si isola un pochino dopo la convalescenza. In particolare mi è piaciuta l'immagine dello sciame di farfalle azzurrine che "lo avvolgono nella seta di un finissimo ronzio d'ali". La cosa curiosa è che mi è capitato lo stesso due estati fa, solo che le farfalle erano arancioni...

Questa è la prima volta che Kuhn suona davanti a Gertrud:

"Le offrivo la mia musica e il mio respiro, i miei pensieri e il battito del mio cuore, come un viandante mattutino si abbandona all'azzurro luminoso e allo splendore dei prati, all'alba, liberamente e senza rinunziare a sè stesso. Nel contempo, col senso dei benessere e col fiotto crescente dei suoni, una felicità stupita mi portava e m'innalzava al di sopra della consapevolezza improvvisa di ciò che era l'amore. Non era un sentimento nuovo, ma soltanto una decisiva chiarificazione di antichissimmi presentimenti, era ritorno in una patria antica."

Il percorso dei sentimenti di Kuhn è tortuoso: prima osserva l'amore nelle vicende degli altri, e decide che questo sentimento sia un tormento. Poi comprende che esso è serenità, nel momento in cui lo prova per la prima volta. Per poi tornare ad angoscianti pensieri quando l'oggetto del suo amore si allontana.

E' descritto benissimo... Ed è descritta in maniera superlativa la musica, nella creazione, nell'esecuzione... nel profondo bisogno di lei che porta Kuhn a scriverla furiosamente nelle notti insonni.

Per un certo verso mi ricorda "I dolori del giovane Werther" che ho letto da poco, per le descrizioni intense dei sentimenti e le emozioni più intime, e per le immagini vivide della natura.

Forse mi sta colpendo perché tratta gli argomenti a me più cari: musica e sentimenti.
 

SALLY

New member
Ho letto qualcosa di Hesse, ho intenzione di continuare perchè in tutti ho provato una forte empatia per quel che scrive,terrò presente anche questo,grazie Skitty.
 

skitty

Cat Member
Finito stanotte! (Sally, ti piacerà di sicuro!)

Nella seconda metà del libro vengono affrontati argomenti molto intensi ed attuali, quali il rapporto con i genitori, e la convivenza con fatti spiacevoli della vita, oltre all'irequietezza dell'animo umano e alla pura amicizia.

Alcuni passi:
(parlando del padre): “Durante la mia ultima visita, avevo stretto amicizia con lui e mi ero liberato dal penoso senso di colpa che si prova nei confronti dei buoni genitori, fin tanto che si prende da essi più affetto di quanto si possa dare”.

“La gioventù cessa insieme con l'egoismo, la vecchiezza ha inizio con la vita vissuta per gli altri”.

“La giovinezza (…) si dice sia la cosa più bella della vita. Io spero si tratti di una frottola, come avviene di tutte queste massime popolari. Il meglio deve ancora venire, altrimenti tutto quanto non mi pare ne valesse la pena...”

“... riflettevo con stupore ai casi labirintici, stravaganti e dolorosi, della vita, al fatto che l'amore può risultare vano e che persone animate da ottime intenzioni reciproche, vivono, ciò nonostante, ciascuno il proprio incomprensibile destino, col desiderio di soccorrere ed essere vicino all'altro, senza poterlo fare, come nei torbidi e insensati incubi notturni.”

Spunti di riflessione molto profondi... anche se personalmente non sono ancora pronta ad uno spirito di accettazione così totale dei fatti della vita, come fossero ineluttabili... magari così avverrà in un processo di maturazione futuro. Per ora mi sento di pensare che le cose si possano ancora cambiare con il proprio agire.
Voto 4, consigliatissimo!
 

happytelefilm

New member
l'ho letto tanto tempo fa e non lo ricordo benissimo, ma mi ha lasciato piacevoli sensazioni questo libro, come tutti i libri di Hesse, intrisi di un'armonia tutta particolare.
 
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