El_tipo
Surrealistic member
la depravazione psicologica come conseguenza di uno stimolo repressivo sembra essere un tema molto caro al regista austriaco, palma d'oro a cannes nel 2009 con "il nastro bianco". La pianista si proietta nel profondo di una donna, eccellente professoressa di piano, la quale vive uno stato di profonda inquietudine interiore, indubbia conseguenza di un rapporto conflittuale con la madre, di cui vive succube. Nonostante numerosi comportamenti eccentrici e narcisistici, l'inquietudine sfocia principalmente in un disturbo della sfera sessuale. Analogamente a quanto sostenuto da Goran Tribuson in "storia della pornografia",secondo cui la perversione di un individuo è direttamente proporzionale alla repressività del regime che dovrebbe tutelarlo, il comportamento della Pianista, austero e imperturbabile nel lavoro, ossessivo e maniacale nella sfera affettiva, è conseguenza dell'oppressività della sua educazione. Citando nuovamente il nastro bianco, questo tema sembra essere il tratto d'unione più sostanziale tra i due lavori, anche se al secondo va riconosciuta una maggiore complessita dei temi e di conseguenza della trama, e una ambientazione più delicata e raffinata. La pianista è la storia lineare di una donna sola, una donna della nostra epoca, un'altra vittima di qualcosa che non è stato scelto.