fabiog
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Cast : Albert Vogler ( Max von Sydow ), Manda Vogler ( Ingrid Thulin ), Tubal ( Alke Fridel ), Vergerus ( Gunnar Bjorstrand ), Console Egerman ( Erland Josephson ), Ottilia Egerman ( Gertrude Fridh ), Sara ( Bibi Andersson )
L'enigmatico ed inquietante Albert Vogler ( seguace delle teorie di Franz Messner ) è a capo di una compagnia di artisti di cui fà parte la moglie Manda, che di solitosi veste da uomo e si fà chiamare Aman, della vecchia nonna , che vende intrugli amorosi, l'inserviente Tubal e il giovane Simson. Vogler inoltre per rendersi ancor più enigmatico finge di essere muto.
La Compagnia, fermata ad un posto di blocco, viene portata dal capo della polizia al palazzo del console Egerman,una volta arrivati si assisterà ad uno scontro tra chi professa la scienza ( il medico Vergerus ) e chi il soprannaturale ( Vogler ).
Non è un film che mi abbia entusiasmato particolarmente, Bergmann affronta il tema del rapporto tra artisti e società, che anni dopo riprenderà ne " Il rito " , ma al contrario di quest'ultimo non ho trovato quella profondità di affrontare i sentimenti umanii tipici di altre opere bergmaniane.
Sempre ottima la fotorafia e l'ambientazione : il buio nelle sale del palazzo, il temporale. Veramente inquietante Max von Sydow che pur parlando poco, recita alla grande con lo sguardo.
L'enigmatico ed inquietante Albert Vogler ( seguace delle teorie di Franz Messner ) è a capo di una compagnia di artisti di cui fà parte la moglie Manda, che di solitosi veste da uomo e si fà chiamare Aman, della vecchia nonna , che vende intrugli amorosi, l'inserviente Tubal e il giovane Simson. Vogler inoltre per rendersi ancor più enigmatico finge di essere muto.
La Compagnia, fermata ad un posto di blocco, viene portata dal capo della polizia al palazzo del console Egerman,una volta arrivati si assisterà ad uno scontro tra chi professa la scienza ( il medico Vergerus ) e chi il soprannaturale ( Vogler ).
Non è un film che mi abbia entusiasmato particolarmente, Bergmann affronta il tema del rapporto tra artisti e società, che anni dopo riprenderà ne " Il rito " , ma al contrario di quest'ultimo non ho trovato quella profondità di affrontare i sentimenti umanii tipici di altre opere bergmaniane.
Sempre ottima la fotorafia e l'ambientazione : il buio nelle sale del palazzo, il temporale. Veramente inquietante Max von Sydow che pur parlando poco, recita alla grande con lo sguardo.
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