Antonioni, Michelangelo - L'eclisse

Nikki

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Capitolo finale della nota trilogia. Una giovane donna esce da una soffocante, nella sua immobilità, relazione con un uomo più anziano. Tornata nel caos dell'esistenza, la protagonista deve confrontarsi con la velocità alienata del mondo e con valori per lei incomprensibili (il denaro, l'avidità). Intraprendendo una nuova relazione con un ragazzo che incarna quei valori e quel ritmo di vita, la ragazza imparerà ad amare ancora, insegnando a sua volta la contemplazione statica della realtà, il frivolo godimento del tempo che passa, fine a se stesso.

Sono stata tremendamente colpita dalla pellicola, perché profondamente autobiografica. In alcuni punti, ho addirittura sospettato che Antonioni avesse plagiato le mie personali esperienze, ma mi sono ricreduta quando ho verificato la data della produzione :mrgreen: .

A parte gli scherzi, il ritmo a volte puo' risultare un po' lento, ma il film rimane un classico intramontabile. Insuperabile, la scena del bacio attraverso il vetro.
 

elisa

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Antonioni, Michelangelo - L'eclisse

Vittoria è una giovane donna annoiata e quasi svuotata che non riesce a trovare un coinvolgimento in quello che fa e tra le persone che conosce, come se anche ogni minima spinta vitale si affiecvolisse nel momento stesso che appare. Conosce un giovane agente di borsa, rampante e superficiale, cerca di creare con lui una relazione ma anche in questo caso tutto sfugge.

Un film sui temi classici del regista che ambienta la storia tra il nascente quartiere residenziale dell'EUR e la Borsa di Roma, simboli del vuoto, della solitudine e dei valori emergenti del periodo. E' un film ancor oggi molto interessante, anche per chi si interessa di architettura o di sociologia oltre che di Cinema, che vale molto di più di tanti saggi del periodo. L'interpretazione di Monica Vitti, svagata e pensierosa, è affascinante, anche erché il regista la insegue dovunque e la riprende in qualsiasi posizione, con dei primi piani intensissimi.
 
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