Lovecraft, Howard P. - Tutti i racconti (1923-1926)

Brethil

Owl Member
Tra me e Lovecraft è stato amore alla prima lettura e non un'infatuazione leggera, dato che il nostro incontro risale al 1999 e da allora centellino i suoi scritti che non sono numerosi quanto vorrei.
Molti lo paragonano a Poe, che tra l'altro anch'egli cita spesso nei suoi scritti, però a parer mio pur essendo due validi autori scrivono generi completamente diversi.
Lovecraft è un vero e proprio maestro nel narrare l'Ignoto, ovvero tutto ciò che sfugge alla comprensione e al controllo da parte dei protagonisti dei suoi racconti e anche di noi lettori in seconda battuta.
Apprezzo molto le ricostruzioni storiche e gli svariati accenni al passato contenuti nei suoi racconti, uniti alle vivide descrizioni di Providence e del Rhode Island che fanno da sfondo ai suoi orrori. Inoltre i continui riferimenti all'occulto contribuiscono a rendere interessanti e ancor più affascinanti le trame dei suoi racconti.
Non mi soffermo per ora sulle trame e i commenti di ogni singolo racconto, rischierei di svelare troppo :mrgreen:
Mi sento di affermare che Lovecraft non è uno scrittore adatto a tutti, nel senso che può essere apprezzato davvero solo se si è muniti di una fervida immaginazione.
A chi si avvicinasse a questo scrittore per la prima volta consiglio le edizioni Mondadori, munite di interessanti capitoletti introduttivi con curiosità su autore e modalità di stesura del racconto in questione.
Voto: 100/10 :mrgreen:


Questo thread è molto generico e potrebbe descrivere qualsiasi scritto di Lovecraft, ho però preferito crearlo appositamente per questa raccolta così se qualcuno volesse parlare magari di qualche racconto in modo specifico appartenente a questo periodo potrà farlo qui :wink:
 

Mizar

Alfaheimr
Lovecraft, insieme con il comunque distante Poe, è un grande innovatore. La sua letteratura è propriamente americana. Infatti, da americano, da pioniere, da uomo del nuovo (poco interessato alle pippe mentali stagnanti, d'oltre Atlantico), egli trova uno spazio inesplorato declinando l'umano nella dimensione dell'incubo indicibile, della forma inenarrabile, dell'impossibile onirico. Dell'incomprensibile e della non verità, non realtà dello spazio che percepiamo.

Un racconto è una ricrazione di questo 'spazio'. Ed è una ricreazione consapevolmente - per scrittore e lettore - fittizia. Similmente a ciò che avviene con Kafka, in questo spazio ricreato, è possibile ogni cosa - finanche la lucida visione sul filo dell'indefinibile - ed i caratteri saran pezzi di scacchiera stranamente umani ad assaporare irrealtà.
 

Dorylis

Fantastic Member
La mia edizione "I miti di Chtulhu" della Newton e Compton non ha seguito una cronologia di pubblicazione come l'edizione Mondadori, ma piuttosto di successo di pubblico e critica.. Mi sono quindi trovata a leggere i migliori racconti di Lovecraft, ognuno di loro è stato semplicemente meraviglioso in sè, sarebbe da aprire un topic e commentarli a uno a uno! E' un grandissimo autore (è la 1° volta che lo leggo), riesce a creare un disgusto e una tensione senza limiti, e la sua mitologia (inventata di sana pianta) sembra così reale e tangibile e così pure le sue descrizioni a metà fra il grottesco e il fantasioso..
Tutti i racconti sono indimenticabili, ma sicuramente i più belli sono "Il richiamo di Chtulhu", "L'orrore di Dunwich", "La maschera di Innsmouth".. Fantastici, scritti con una maestria unica!

Sogno il giorno in cui usciranno dai flutti e stringeranno negli artigli immensi i resti dell'umanità insignificante, logorata dalle guerre... il giorno in cui le terre sprofonderanno e il fondo oscuro dell'oceano salirà in superficie, nel pandemonio universale.
La fine è vicina. Sento un rumore alla porta, come se un immenso corpo viscido vi premesse contro. Non mi troverà. Dio, quella mano! La finestra! La finestra!
(da Dagon, 1917)
 

SALLY

New member
Non avevo mai letto niente di Lovecraft,mi è capitato fra le mani un vecchio libretto...economici Newton,contenente due opere,La casa stregata e L'orrore di Dunwich,due racconti,specie il secondo,che si leggono con un senso di paurosa aspettativa....ci si aspetta il terrore che solo qualcosa di ancestrale e malefico può dare,a differenza di Poe...i cui mostri vengono da dentro di noi,i mostri di Lovecraft vengono dal passato,dallo spazio,dal tempo,almeno,questo mi sembra di aver capito...come ho detto,sono i primi che leggo suoi....
 

Jessamine

Well-known member
La casa stregata e L'orrore a Red Hook

Lo ammetto, non avevo mai letto Lovecraft, e ho cominciato la lettura di questi due racconti senza sapere bene che cosa aspettarmi. Ammetto anche di essere totalmente estranea al genere, non mi appassionano più di tanto fantasmi e occulto quindi non mi sono mai interessata molto alla letteratura del genere, e dunque forse mi manca qualche “base” per apprezzare più a fondo questo tanto lodato autore.
Comincio allora col dire quello che mi è piaciuto, perché sì, qualche cosa mi è piaciuta: lo stile. Fluido e accattivante, scorre benissimo e in poche pagine dipinge scenari e atmosfere con grande facilità.
Quello che però non sono riuscita ad apprezzare è stata la brevità e la “scontatezza” di questi racconti: scontatezza che naturalmente non si riferisce alla banalità del contenuto, ma piuttosto a una sensazione di superficialità, di poca attenzione data ai risvolti del racconto, che mi hanno lasciata un po’ insoddisfatta. Insomma, forse è tutto dovuto al mio essere totalmente digiuna di racconti del genere, ma secondo me, nel momento in cui si decide di introdurre il tema del soprannaturale, non lo si può lasciar cadere così, come se fosse la cosa più banale del mondo, come se sui protagonisti non sortisse alcun effetto. O per lo meno, avrei apprezzato un maggiore approfondimento, per capire meglio di quali entità si stesse parlando, del loro statuto, la loro natura. Così mi è sembrato solamente che si ponessero delle ottime premesse, sviluppate poi con un resoconto sterile dei fatti accaduti in un determinato momento, senza un’ulteriore elaborazione riguardo implicazioni, risvolti, cambiamenti.
Indubbiamente anche il fatto di apprezzare solitamente di più la forma del romanzo piuttosto che il racconto breve deve avere in qualche modo influito, ma ammetto che una volta richiuso il libro ho avuto la sensazione di non aver capito quasi nulla di quello che in realtà avrei dovuto capire per apprezzare, e ho il brutto sospetto che la colpa sia della mia scarsa predisposizione al genere.
Sicuramente però non voglio liquidare Lovecraft così, cercherò di leggere altro, e di farlo con la migliore disposizione d’animo e la voglia di rivedere i miei canoni per riuscire ad apprezzare meglio anche questo genere.
 

velvet

Well-known member
La casa stregata e L'orrore a Red Hook

Ho apprezzato abbastanza questi due racconti che si basano sul lato oscuro del mondo, il male ancestrale, entità malefiche che dai tempi dei tempi abitano il mondo venendo alla luce di tanto in tanto dagli abissi oscuri.
Anche io ho notato una certa superficialità ma forse meglio così, troppi dettagli e particolari magari avrebbero fatto perdere di credibilità, meglio l'alone di mistero.

Non è un genere che prediligo, ma lo promuovo comunque, ha stile. :wink:
 

Smerdjakov

New member
trovo Lovecraft uno tra gli scrittori più sovrastimati di tutto il firmamento letterario, la sua sintassi è astrusa, i suoi periodi lunghissimi, difficoltosi ed estenuanti, in più pochi suoi racconti mi hanno fatto veramente rabbrividire, spesso le trame sono imperniate da un approccio scientifico e analitico che induce il lettore a credere di trovarsi davanti a un trattato sull'occulto piuttosto che a un opera narrativa. È un autore cui in generale sconsiglio vivamente la lettura, purtroppo mi sono approcciato ai suoi libri in giovanissima età e ci ho messo anni a togliermi di dosso le sue cattive abitudini ( e forse da come scrivo si evincerà che ancora non me le sono scrollate di dosso tutte). In America è considerato una sorta di padre fondatore della letteratura di genere, forse è tanto acclamato perchè ha fatto da apripista, ha scavato una breccia per i grandi che lo hanno succeduto ma questo è uno di quei rari casi nei cui gli allievi ( i suoi allievi e ve ne sono tanti bravi nella letteratura del brivido) hanno superato il maestro. Dello stesso filone mi sento di consigliarvi Edgar. A.Poe, tra i due a mio parere, sebbene spesso vengono messi sullo stesso piano, c'è un abisso di stile, tecnica e contenuti.
 
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Marzati

Utente stonato
Pure io ho letto l' edizione della Newton Compton. Era la prima volta che mi approcciavo all' autore e, forse a causa della mia particolare predisposizione per i temi da Lovecraft affrontati, ritengo i suoi scritti veramente eccezzionali, non tutti trasudano il terrore dei più belli, ma tutti affrontano, più o meno, la tematica della piccolezza dell' uomo dinanzi all' immensità dell' universo e delle sue creature, la potenza degli dei e degli altri esseri, l' orrore sempre esistito e sempre pronto a inghiottire l' umanità così effimera e sopratutto il terrore dell' ignoto, già accennato.
Non posso che consigliare a tutti l' autore, magari nell' edizione della Newton che comprende anche le sue bozze, i suoi componimenti e tutti i suoi racconti, anche quelli sotto commissione(ma credo che questi ci siano pure nell' edizione postata per prima). Per chi, invece, vuole solo leggere qualche racconto basta fare una piccola ricerca su Google e molti li si possono trovare così.
Un' ultima riflessione proprio sui testi sotto commissione: Lovecraft non era benestante e, quindi, fu costretto a creare dei racconti per altri, è interessante notare come, pur stravolgendo il lavoro del committente, riusciva a creare dei bei racconti che comunque rispettavano le indicazioni fornitegli, mica facile!
P.s dei tanti citati, un racconto che mi è piaciuto molto è "I ratti nei muri".
 
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