De Cervantes, Miguel - Uomo del rinascimento, artista moderno

fabiog

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La lettura del Don Chisciotte mi ha particolarmente incuriosito sulla vita e il periodo in cui visse il suo creatore, Miguel De Cervantes.
Cervantes nasce nel 1547 in una piccola città universitaria, il padre era medico o piuttosto " medicastro " senza laurea e con pochi clienti.
Il suo debutto ufficiale in letteratura avvenne nel 1569, in occasione della morte della regina Isabella di Valois e subi molto l'influenza del suo maestro Lopez de Hoyos, noto seguace di Erasmo da Rotterdam. Nel 1569 avendo ferito un uomo in rissa o in un duello, Cervantes partì per l'Italia al seguito del nunzio pontificio, il suo periodo italiano fù importantissimo permettendogli di fargli conoscere la letteratura italiana del Rinascimento che tanto amò.
Il suo perido italiano fù anche caratterizzato però da evnti eroici, partecipò alla battaglia di Lepanto dove fù ferito e rimase storpio ad una mano. Rientrando poi in Spagna col fatello, nel 1575, cadde pigioniero dei musulmani, e tenuto in schiavitù per cinque anni, durante i quali si comportò con tale eroismo, tentando più volte la fuga, da essere ammirato dagli stessi carcerieri.
Cervantes tornò in Spagna nel 1580, ormai a 33 anni. Inizio a dedicarsi alla letteratura e a scrivere commedie senza però raccogliere grande successo, soprattutto anche perchè dovette scontrarsi con Lope de Vega uomo capace di tutto.
Si sposò con una ragazza di vent'anni più giovane, quasi subito si separarono e poi andò in Andalusia per raccogliere viveri per la " Invincibile Armada". Per una serie di eventi si trovò in prigione ( tra il 1592 e il 1603 ) e qui iniziò,come breve racconto umoristico a scrivere il Don Chisciotte.
Nel 1605 il librò comparì in libreria, ma , prima ancora, Lope de Vega, criticò aspramente il libro giudicandolo sciocco.
Sei edizioni pubblicate nel primo anno dimostrarono il contrario.
Nel 1614 mentre lavorava alla seconda parte del Don Chisciotte ebbe un ennesimo dispaiacere : un ignoto ( ma sembrava che il colpo provenisse dal circolo legato a Lope de Vega ) pubblicò un apocrifo del Don Chisciotte; Cervantes rispose cosi con un aspro commento all'inizio della seconda parte del romanzo e in alcuni capitoli della storia.
Morì il 23 aprile 1613, privi di contrassegni e d'iscrizioni i suoi resti andarono perduti.
 

comedian

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Grazie per il tuo post molto interessante!
Lo so che è vergognoso, ma non ho mai letto Don Chisciotte per intero. Avrei dovuto leggerlo una volta per l'università in spagnolo, ma ho avuto problemi perché il mio livello della lingua non era ancora abbastanza buono. Leggendo queste righe mi è venuta, però, voglia di riprovare! :)
 

sergio Rufo

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Basta dire che Cervantes ha inventato" il romanzo".
Il Don Chisciotte e' un romanzo fuori dal tempo. Lui, il suo Sancho Panza, Ronzinante, per non parlare della bellissima Dulcinea del Toboso, rappresentano gli archetipi ancestrali di ognuno di noi.
Il cavaliere solitario ed errante: l'idealista che crede di cambiare il mondo o ne vive uno di sua fantasia. Ha ancora la speranza che possa esssere diverso e lo percorre in su e in giu' per cercarlo. E per questo viene dileggiato da coloro che non sanno piu' sognare ne andare per le vie sconosciute.
Lo scudiero: il realista, il cinico, colui che da' la misura, colui che batte il tempo umano , la sua politica, la sua dimensione.
La dama: l'ideale sempre in la' da raggiungere, il desiderio che si spinge un centimentro oltre quando sembra di averlo raggiunto.
L'uomo non puo' vivere senza desiderare.

Infine Ronzinante: giorni e giorni per dargli un nome, un cavallo insignificante, ma paragonato al Cavallo di Alessandro Magno.

E Cervantes non prende poszione per nessuno, li accompagna tutti e tre nelle loro mirabolanti avventure. Un mondo , dunque, interpretabile a seconda dei punti di vista, come a dire che non esiste una verita' fissa, immodificabile.
Sogno o realta?

Con Cervantes e' in nuce il surrealismo.
 
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