Almodovar, Pedro - Tutto su mia madre

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Manuela e suo figlio festeggiano il compleanno andando a vedere Un tram che si chiama desiderio, dove recita una famosa attrice ed è proprio per chiedere un autografo che il figlio muore travolto da un auto. Manuela allora va a Barcellona per rivedere l'attrice, incontrerà un'amica trans chiamata Agrado, una suora incinta di suo marito nonchè padre di suo figlio, un'attrice tossicodipnedente amante della famosa attrice che lei cerca. In questo universo strampalato si consumano piccoli e grandi drammi ma anche una rinascita, un film molto umano, dove le donne, vere o diventate, hanno molte risorse e bastano a sè stesse. Un film che ti prende molto, basta accettare la visione del mondo di Almodovar, dove tutto è ribaltato e anticonvenzionale. Anche se alla fine dedica il film alla madre, la mamma è sempre la mamma.
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' il primo film che vedo di questo regista e (non so se ho scelto quello giusto come primo impatto) l'ho trovato bellissimo, emozionante e commovente, un misto di frizzantezza e dramma. E' un film che parla di donne diverse e le mostra in tutte le sue sfumature, ognuna con le proprie paure e debolezze, ma racconta anche di donne che amano e che sanno avere coraggio, forza d'animo e non si arrendono di fronte alle difficoltà.
Bellissima la dedica finale.
 

darida

Well-known member
A me l'universo strampalato di Almodovar piace, e mi piace, almeno per il tempo del film accettare la sua visione del mondo :wink:
 
M

maredentro78

Guest
Una delle migliori pellicole di Pedro.Io amo questo regista!Ha una colonna sonora favolosa che potenzia il tutto,e poi chi meglio di lui fa amare la diversità e vederla con una poesia e un'umanità che nessuno ci ha insegnatoa vedere.



questo è un tratto del film che racchiude molto ,a me emoziona molto,se non avete visto il film,è uno spoiler percui non cliccate sopra!:mrgreen:
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Il mondo anticonvenzionale di Almodovar è affascinante, mai banale, sempre oltre la superficie.

Un bel film, intenso e che fa riflettere.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Non ricordo bene la trama, ma ricordo le sensazioni che il film mi ha lasciato. Quando penso a questo film, come ad altri di Almodovar, mi viene in mente una festa di colori vivaci e intensi, come i suoi personaggi e il mondo che descrive, dove non esistono convenzioni e moralismi ma soltanto la morale unica e individuale di ciascun essere umano, rispettata e condivisa da tutti con naturalezza.
 

Paola Monzani

New member
Tutto su mia madre

é uno dei film di questo regista favoloso che mi rimarrà per sempre impresso e il cui ricordo ancora mi emoziona.

non posso neppure dire di essermi identificata in alcune delle donne rappresentate (come spesso faccio..nei

film che mi colpiscono) tuttavia ,ancor oggi, a distanza di tempo,il pensiero di alcune scene suscita in me

commozione !:):)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Spoiler

Riguardando questo film, seppure a distanza di anni, ci si rende conto di quanto la Spagna sia evoluta rispetto a noi, quanto a libertà di espressione individuale e visione del mondo. In Italia questo film non è stato mandato in prima serata TV, pur non essendoci alcuna scena violenta o di sesso esplicito. Il cinema a cui siamo maggiormente abituati tratta in modo diverso certi argomenti, con cautela, quasi con una sorta di autocompiacimento del regista che sembra dire "guardate come sono coraggioso e alternativo". Nei film di Almodovar non vi è ombra di ciò; tutto e il contrario di tutto avvengono con la massima naturalezza, tanto che ci porta a porci mille interrogativi e a chiederci perché ci complichiamo la vita ponendoci tanti inutili problemi moralistici. Che il regista parli di donne, uomini, gay, trans, suore incinte, non è rilevante: parla di persone, di sensibilità umane, di cuori, anime e cervelli a chiunque essi appartengano, anche se le donne sono sempre in netta prevalenza, e qui in particolare. Tante donne, tante personalità diverse: la protagonista Manuela, che cerca di esorcizzare l'atroce dolore dovuto alla perdita del figlio; Huma, che soffre per un amore poco corrisposto nei confronti della nevrotica, tossicomane e molto più giovane Nina; la prostituta transessuale Agrado, così chiamata perché cerca di rendere gradevole la vita di chi la circonda; Rosa, candida e dolcissima, interpretata da una incantevole Penelope Cruz, e infine Lola, il personaggio più tormentato e controverso, seppure poco presente fisicamente.
E, come avviene sempre o quasi nei suoi film, all'ultimo minuto il dramma si volge in speranza: ultimo colpo di genio che mescola piacevolmente le carte e lascia addosso un misto di sollievo e tenerezza.
Per me uno dei più belli del regista.
 
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