I 3 libri che ogni persona deve aver letto almeno una volta.
Secondo me sono...
Grazie
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I 3 libri che ogni persona deve aver letto almeno una volta.
Secondo me sono...
Grazie
Come si fa a sceglierne 3
Poi una domanda con " deve aver letto" si intende :
1) che sicuramente li avrà letti nella sua vita ovvero gli sarà certamente capitato di leggerli
o
2) che li deve leggere assolutamente
si sono leggermente "pignoletta", però il Divino sei tu, io sono quella mortale,tentatrice, con qualche difetto,ma anche pregi.... la classica Eva![]()
Penso che il Divino intendesse la seconda che hai detto.
Di shakespears ho letto Romeo & Giulietta...
di Keruac "Sulla strada" ma ero una ragazzina e non capivo molto il senso del libro....
Comunque la Pivano....![]()
![]()
Forse anche la Pivano era un po' come Pavese, più che traduttrice era "ricreatrice".
Pavese è stato spesso accusato di prescindere dalla lingua per le sue traduzioni, di non essere fedele alle regole, insomma di tradurre con un suo stile.
Io e la lingua anglicanorum siamo due corpi estranei, ergo vorrei sapere da te che ne pensi delle traduzioni dello scrittore di Santo Stefano Belbo.
Ti ringrazio in anticipo Mame!
Uno che "ricrea" dovrebbe fare come Baricco e usare lo stesso titolo ma mettendoci il proprio nome come autore.... Per spiegare il lavoro di traduttore dovrei impiegare tre giorni per scrivere il post e temo di non potermelo permettere. Posso dirti che nella traduzione esiste una sola regola: il rispetto dell'autore. Per il resto, ci sono paletti, cioè cose che non ci si può assolutamente permettere, per esempio riscrivere un testo secondo il _proprio_ stile, e creatività, che non è riscrivere, ma rendere in modo geniale nella propria lingua ciò che l'autore ha detto nell'altra.
Non conosco Santo Stefano Belbo, e per dirla tutta, non leggo mai libri in traduzione a meno che l'originale non sia scritto in una lingua che non conosco. Ma ti assicuro che anche quando non conosco l'originale, se c'è qualcosa che non va me ne accorgo....
Segnalo questi articoli a chi fosse interessato:
http://intramel.splinder.com/archive/2005-05
http://www.retididedalus.it/Archivi/..._hemingway.htm
http://www.retididedalus.it/Archivi/..._revisioni.htm
Santo Stefano Belbo è il paese di Pavese, descritto benissimo ne' La luna e i falò.
"Un paese ci vuole, non fosse altro che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
A causa della mia ignoranza devo giocoforza affidarmi alle traduzioni. E ti dirò, a meno che non sia fatta con i piedi, non riesco ad accorgermi se c'è qualcosa che non quadra. Il mio sogno sarebbe quello di leggere Dickens in lingua, magari in un'altra vita lo realizzerò.
Rendere in modo geniale nella mia lingua quello che un autore ha scritto in un'altra non è una cosa malvagia.
Però forse hai ragione tu. La traduzione dovrebbe essere un'altra cosa.
Grazie dei link e della spiegazione.
Tornando alla domanda del mio post, cosa ne pensi delle traduzioni di Cesare Pavese?
Ma Santo Stefano Belbo dove si trova?(temo che la mia battuta sia passata inosservata....
)
A parte gli scherzi, forse tradotto da Pavese ho letto solo il David Copperfield, ma non ci giuro, perché l'ho letto forse a quindici anni e non so se la traduzione fosse la sua. Forse no perché lui ha tradotto per Einaudi e l'edizione che ho letto io era UTET, che era quella disponibile in casa. Non ne ho fatto uno studio approfondito. Non sono in grado di esprimere un'opinione. Io leggo sempre in lingua originale da quando avevo forse diciassette o diciotto anni. In italiano leggo gli autori italiani o gli stranieri di lingua a me sconosciuta.
[QUOTE=mame;168428]Ma Santo Stefano Belbo dove si trova?(temo che la mia battuta sia passata inosservata....
)
QUOTE]
Già, ma è un mio limite.
Godi della mia invidia.
Eco faceva dire a Guglielmo da Bascavilla ne' Il nome della rosa, che la cultura passa dalla conoscenza delle lingue.
Ognuno di noi nasce con un talento (a parte Paris Hilton). Nella Bibbia è scritto che Dio li assegna a ciascuno senza questioni di ereditarietà. Io non saprò mai fare un impianto elettrico, ma so fare il mio mestiere. Così come tu saprai fare il tuo. In inglese l'invidia si sovrappone semanticamente alla gelosia, il mostro dagli occhi verdi, come lo chiamava Shakespeare. A che pro invidiare?
Secondo me qualche talento la Hilton dovrebbe averlo (Chiedere a Schicchi per un'adeguata valutazione).
Anche in italiano gelosia può esser usato come sinonimo di invidia. Allora forse ho sbagliato ad usarlo questo termine.
Mettiamola così, chi conosce le lingue gode della mia più viva ammirazione.
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