In difesa dei giovani

Vladimir

New member
Qualche giorno fa, in un noiosissimo pomeriggio tipico delle sessioni di esame, stavo assistendo all'ennesima trasmissione insulsa sui giovani: mostravano l'ennesimo profilo di ragazzi fra i 18 e i 25/26 anni che si accoltellano per uno sguardo, che i trascorrono sabati sera a calare pastiglie e/o ad etilizzarsi, che credono che il successo si raggiunga solo grazie a qualche reality idiota, che non sanno parlare almeno una parvenza di italiano corretto, che picchiano la nonna perché ha rifiutato l'ennesima richiesta di soldi, e altre amenità di questo tipo. Il mio discorso vuol essere questo: senz'altro elementi di questo genere ci saranno, per carità, non dico di no, ma siamo solo così Ovviamente no. Ci sono tanti giovani che fanno volontariato; che sognano di diventare dottori, ingegneri, magistrati, professori universitari; che studiano con profitto all'università; che rispettano nonni e genitori e in caso di bisogno li accudiscono; che lavorano cercando di rimanere passabilmente onesti. Perché questa parte viene mostrata molto meno? Voi direte: non fa notizia. Si ma perché non fa notizia, perché si vuole creare quest'immagine così negativa della nostra genereazione?È solo giornalismo becero, o c'é qualcos'altro sotto?
 

mame

The Fool on the Hill
Credo che tutte le generazioni di giovani siano state dipinte come un branco di sciagurati ignoranti e nullafacenti dalle generazioni precedenti. Anche della mia si diceva che fossimo traviati perché andavamo in discoteca e ai giardinetti. Io in discoteca ci andavo alle otto e andavo via alle undici, adesso ci vanno all'una del mattino e alle sette tornano a casa. Cosa dovrei pensare? Sicuramente quando a quindici anni mi giudicavano una scemetta facevo cose stupide, ridacchiavo per le cretinate con le amiche, pensavo alla scarpazza e allo smalto. Poi sono cresciuta, ho preso tre titoli di studio all'università e mi sono costruita una soddisfacente carriera nel mio campo. Però sono stata stupidina e bambinetta. Credo che il problema sia in quale fase della vita i giovani vengano "fotografati". E' sicuro che io e tutti quelli come me non farebbero notizia, semplicemente perché una "gioventù bruciata" pone molti interrogativi, sull'educazione che ha ricevuto e sulla portata del suo dilagare. Se si abbassa il livello generale di cultura, di educazione e via dicendo, si finirà per trovare bravissimi ragazzi che studiano, fanno volontariato ecc. ma non conoscono la differenza tra dire una parolaccia tra amici e dirla in aula a scuola, o che pur avendo una laurea non sapranno scrivere una paginetta senza fare errori di ortografia. Il giudizio tra giusto e sbagliato si modifica nell'andazzo generale. Quello che faceva inorridire prima adesso può essere purtroppo considerato normale.
 

SALLY

New member
Credo che dalla notte dei tempi le generazioni precedenti abbiano sempre trovato da ridire sulla generazione che seguiva,quella odierna a volte spaventa un pò,spaventa il vuoto che hanno tanti ragazzi,un'anaffettività profonda,che lascia sbigottiti,trovo giusta la decisione del giudice,nell'articolo riportato sopra da mame,sembra che la gente capisca solo se gli si mette le mani nel portafoglio,penso che una buona parte di genitori siano stanchi,oberati di problemi,di cose da fare,e sottovalutino i segnali che i figli mandano,continuano a tappare tutto con acquisti compulsivi,sperando di essere lasciati in pace...per fortuna però una gran parte di ragazzi mi sembrano ...ragazzi...impegnati e volenterosi,positivi.Insomma,non dispererei....
 

Mizar

Alfaheimr
Ho trovato un pò di perle per il web

1.



2.Ghghgh ["guardano poi in sei milioni Missi Italia o San Remo"..."capra com'è" ...è un grande]




3. Qui ci sono momenti di rara poesia




4. Qui invece esemplari ritratti sintattico-grammaticali e grandi vignette




5. ...
1145538295-Diavoli (94).gif


 

white89

InLove Member
Non voglio e forse non sarei neppure in grado di fare un ragionamento generale sulla cosa perchè troppo vario e complesso...
Tuttavia posso citare la mia esperienza, io ho vent'anni, lavoro e convivo con il mio ragazzo...insomma ho deciso di prendere sul serio la mia vita e di farlo subito......E vi dirò che le stesse persone da cui mi sento dire "sei troppo giovane" "così non ti godi la tua gioventù" ecc. ecc., son poi le stesse che si lamentano dei giovani svogliati, che dipendono in tutto dai genitori e passano la vita ad ubriacarsi in discoteca! Forse nemmeno gli adulti hanno le idee proprio chiare su cosa pensare dei giovani, oppure colpevolizzando i giovani forse riescono a nascondere i propri errori. Chi lo sa, comunque complimenti per la discussione, INTERESSANTE!
 

Vladimir

New member
Credo che tutte le generazioni di giovani siano state dipinte come un branco di sciagurati ignoranti e nullafacenti dalle generazioni precedenti. Anche della mia si diceva che fossimo traviati perché andavamo in discoteca e ai giardinetti. Io in discoteca ci andavo alle otto e andavo via alle undici, adesso ci vanno all'una del mattino e alle sette tornano a casa. Cosa dovrei pensare? Sicuramente quando a quindici anni mi giudicavano una scemetta facevo cose stupide, ridacchiavo per le cretinate con le amiche, pensavo alla scarpazza e allo smalto. Poi sono cresciuta, ho preso tre titoli di studio all'università e mi sono costruita una soddisfacente carriera nel mio campo. Però sono stata stupidina e bambinetta. Credo che il problema sia in quale fase della vita i giovani vengano "fotografati". E' sicuro che io e tutti quelli come me non farebbero notizia, semplicemente perché una "gioventù bruciata" pone molti interrogativi, sull'educazione che ha ricevuto e sulla portata del suo dilagare. Se si abbassa il livello generale di cultura, di educazione e via dicendo, si finirà per trovare bravissimi ragazzi che studiano, fanno volontariato ecc. ma non conoscono la differenza tra dire una parolaccia tra amici e dirla in aula a scuola, o che pur avendo una laurea non sapranno scrivere una paginetta senza fare errori di ortografia. Il giudizio tra giusto e sbagliato si modifica nell'andazzo generale. Quello che faceva inorridire prima adesso può essere purtroppo considerato normale.

Quel che dici tu è vero per la maggior parte, però vorrei fare quest'osservazione: innegabile che ci sia un frattura fra padri e figli, ma le generazioni precedenti non avevano un volume di fuoco contro come noi ora. La televisione, da molte persone, viene considerata totalmente attendibile, pertanto in molti si sarà formata la coscienza e la convinzione che i giovani siano sul serio tutti dei depravati, svogliati, incapaci e ignoranti. Se facessero vedere l'altra parte della nostra generazione un po' più spesso, credo che questa frattura potrebbe essere meno profonda. Poi, ripeto: convinzioni personali.
 

mame

The Fool on the Hill
Quel che dici tu è vero per la maggior parte, però vorrei fare quest'osservazione: innegabile che ci sia un frattura fra padri e figli, ma le generazioni precedenti non avevano un volume di fuoco contro come noi ora. La televisione, da molte persone, viene considerata totalmente attendibile, pertanto in molti si sarà formata la coscienza e la convinzione che i giovani siano sul serio tutti dei depravati, svogliati, incapaci e ignoranti. Se facessero vedere l'altra parte della nostra generazione un po' più spesso, credo che questa frattura potrebbe essere meno profonda. Poi, ripeto: convinzioni personali.

Le generazioni precedenti non avevano i mass media a puntare una telecamera su di loro. E fa più notizia un branco di ragazzine che va a gridare sotto il balcone di Corona che lancia di sotto un paio di mutande (anche fossero state pulite, santo cielo che schifo!!!) di chi va a fare volontariato tutte le settimane. Semplicemente perché è una cosa sconfortante urlare per Corona. Ma ai miei tempi ci saremmo sbranate per un brandello di maglietta di Miguel Bosé con grande orrore dei nostri genitori, e pensa che deficienti: siamo cresciute e abbiamo scoperto che era gay. E non che non si vedesse anche allora, ma eravamo troppo ingenue per accorgercene. Anche prima c'erano ragazzi e ragazze che bevevano, menavano i genitori, e a volte finivano senza vita in un gabinetto della stazione con una siringa nel braccio. Ma all'epoca nessuno ci faceva i servizi al telegiornale. Nessuno andava a intervistare i ragazzi per sapere come vivessero. Morale: non c'è da prendersela. Chi ha ricevuto la giusta educazione, smette di sbavare per Corona che più che i bicipiti non ha niente da offrire e vive la maturità con sani valori. L'importante è che gli vengano dati. E se ci sono genitori e insegnanti che non li trasmettono, è giusto puntare il dito su di loro. Come dice Frank McCourt nell'introduzione a "Le ceneri di Angela": è ovvio che racconterò un'infanzia infelice, perché un'infanzia felice non interesserebbe a nessuno.
 
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