le nuove modalità di apprendimento

Zefiro

da sudovest
Estratto dal thread “i tre libri che…”

Scrive asiul: “Se così fosse, la mia risposta è tutti e/o nessuno. Dovendo sceglierne 3 allora tanto vale mettere: le pagine gialle,la guida ai ristoranti d'Italia,le istruzioni del cellulare”
Risponde mame (riferendosi alle istruzione del cel): “Io non le leggo mai. Faccio sempre sperimentazione da autodidatta”
Interviene alexyr: “anche perchè chi le scrive non ha dimestichezza nè con l'italiano nè con lo strumento...”
Replica mame: “Di solito neanche nella lingua originale…”

Io ho trovato molto interessante questo scampolo di conversazione. Il tono voleva essere scherzoso e divertente in quel contesto (ed in effetti era sia scherzoso che divertente :) ) ciò non ostante, forse perché inerente argomento su cui più volte m’è capitato di riflettere, a me ha colpito lo stesso.

Immaginate la medesima stessa scena, l’arrivo in casa di un qualunque tool di uso quotidiano (un cellulare, il decoder, la nuova tv, il forno a microonde) ma con due protagonisti diversi.

Primo protagonista. Età over 30-35 e oltre. Che so, Zefiro per esempio. Io mi siedo apro, il manuale di istruzioni, metto accanto il tool, comincio a leggere e passo passo e, seguendo la guida vado alla scoperta delle varie funzioni e modalità d’uso. Tipicamente mi inc.. perché il manuale è scritto male, ma istintivamente questo è quel che faccio. D’istinto cerco appoggio al supporto cartaceo, è lì che nel software che gira il mio cervello, nel mio internal cabling d’acchitto immagino stia fisicamente immagazzinata la conoscenza di cui voglio impadronirmi.

Cambio scena. Secondo protagonista. Una persona molto più giovane, fino ai giovanissimi. Andiamo giù giu dagli under 30/25 fino ai bimbi dei 5-7 anni in cui il cambiamento è clamoroso. Chiunque ne ha visto uno in azione riconoscerà facilmente quel che sto tentando di dire. Lo vediamo scartare il pacco, tirare fuori il tool, ignorare il manuale -che finisce con gesto distratto insieme al cellophane ed il polistirolo- accendere e cominciare ad utilizzare con mirabile plug in in real time. Altro software nella testa, di nuova generazione. Da qualche parte nel cervello c’è cablato il concetto di “menù navigabile”: è lì che “d’istinto” viene cercata l’informazione. Il risultato è sorprendente. Si arriva al “pronto all’uso” molto prima.

Interessanti anche gli effetti di feedback. I manuali sono scritti male e tradotti peggio. Il peggioramento qualitativo negli anni ha seguito un andamento assolutamente duale al mutamento delle modalità di apprendimento che ho descritto sopra. Nessuno (pochi) li legge, quindi nessuno (non ancora ma non ci vorrà molto) più li scrive. Siamo in fase di transizione, si scrivono ancora si, ma al risparmio, col minimo dispendio di risorse ed energia. Viene meno un’esigenza e ciò che questa esigenza soddisfaceva avvizzisce e muore.

Si sta acquisendo una “competenza”, una “abilità” nuova probabilmente, (chiunque di noi abbia aiutato la zia anziana a settare il decoder digitale lo sa, gli over 60 hanno avute serie difficoltà per vedere Magalli...) di contro si sta non dico perdendo ma quantomeno indebolendo una delle modalità conoscitive che ci accompagnano da millenni: il far corrispondere la parola scritta a qualcos’altro. Si sta forse cedendo un po’ sul fronte della nostra capacità di astrazione…

Di domande a questo punto ne sorgono a non finire. A volersi interrogare sul serio naturalmente, anche se mi rendo conto che in un forum come qs, e mi ci metto io per primo, le facili considerazioni scandalizzate “Diomionononsipuòfareamenodeilibricheschifoquestasocietàdigitaleetcetcetc....” , ma ho la sensazione che sia necessario andare più a fondo, scavare un po’ di più…
1. E’ un bene? E’ un male? E’ “semplicemente così”?
2. Cosa significa questo per noi, con noi intendendo le nostre strutture conoscitive e relazionali con la realtà ?
3. E’ solo questione di forma e non di sostanza?
4. Che scenari possiamo prefigurare?
5. Serviranno ancora i libri? Se si, perché? Manterranno la stessa forma (e/o sostanza) che conosciamo?

Ecco. Mi piacerebbe conoscere il pensiero di altri in proposito.

PS tra tante domande però abbiamo almeno una certezza. Dallo scampolo di conversazione citato sopra da cui sono partito intendo. Fuori non saprei non la conosco. Ma dentro, di spirito mame è sicuramente ‘na regazzina. Ma questo lo sapevamo già. :wink:
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Io probabilmente sono una specie rara e/o in via di estinzione perché leggo rigorosamente tutte le istruzioni di qualsiasi cosa fin da tenera età, persino quelle per montare le sorprese dell'ovetto k****r, e per questo sono stata rigorosamente presa in giro dai miei cari amici del liceo :mrgreen::mrgreen:

Riguardo le tue domande ci devo riflettere su... e poi mi ricordano incredibilemente un libro in cui mi sono imbattuta di recente proprio a proposito dell'acquisizione di nuove competenze e abilità cognitive con conseguente scomparsa di altre, solo che in questo momento non riesco proprio a ricordarmi che libro era. :?

 

asiul

New member
Estratto dal thread “i tre libri che…”

Scrive asiul: “Se così fosse, la mia risposta è tutti e/o nessuno. Dovendo sceglierne 3 allora tanto vale mettere: le pagine gialle,la guida ai ristoranti d'Italia,le istruzioni del cellulare”
Risponde mame (riferendosi alle istruzione del cel): “Io non le leggo mai. Faccio sempre sperimentazione da autodidatta”
Interviene alexyr: “anche perchè chi le scrive non ha dimestichezza nè con l'italiano nè con lo strumento...”
Replica mame: “Di solito neanche nella lingua originale…”

Io ho trovato molto interessante questo scampolo di conversazione. Il tono voleva essere scherzoso e divertente in quel contesto (ed in effetti era sia scherzoso che divertente :) ) ciò non ostante, forse perché inerente argomento su cui più volte m’è capitato di riflettere, a me ha colpito lo stesso.

Immaginate la medesima stessa scena, l’arrivo in casa di un qualunque tool di uso quotidiano (un cellulare, il decoder, la nuova tv, il forno a microonde) ma con due protagonisti diversi.

Primo protagonista. Età over 30-35 e oltre. Che so, Zefiro per esempio. Io mi siedo apro, il manuale di istruzioni, metto accanto il tool, comincio a leggere e passo passo e, seguendo la guida vado alla scoperta delle varie funzioni e modalità d’uso. Tipicamente mi inc.. perché il manuale è scritto male, ma istintivamente questo è quel che faccio. D’istinto cerco appoggio al supporto cartaceo, è lì che nel software che gira il mio cervello, nel mio internal cabling d’acchitto immagino stia fisicamente immagazzinata la conoscenza di cui voglio impadronirmi.

Cambio scena. Secondo protagonista. Una persona molto più giovane, fino ai giovanissimi. Andiamo giù giu dagli under 30/25 fino ai bimbi dei 5-7 anni in cui il cambiamento è clamoroso. Chiunque ne ha visto uno in azione riconoscerà facilmente quel che sto tentando di dire. Lo vediamo scartare il pacco, tirare fuori il tool, ignorare il manuale -che finisce con gesto distratto insieme al cellophane ed il polistirolo- accendere e cominciare ad utilizzare con mirabile plug in in real time. Altro software nella testa, di nuova generazione. Da qualche parte nel cervello c’è cablato il concetto di “menù navigabile”: è lì che “d’istinto” viene cercata l’informazione. Il risultato è sorprendente. Si arriva al “pronto all’uso” molto prima.

Interessanti anche gli effetti di feedback. I manuali sono scritti male e tradotti peggio. Il peggioramento qualitativo negli anni ha seguito un andamento assolutamente duale al mutamento delle modalità di apprendimento che ho descritto sopra. Nessuno (pochi) li legge, quindi nessuno (non ancora ma non ci vorrà molto) più li scrive. Siamo in fase di transizione, si scrivono ancora si, ma al risparmio, col minimo dispendio di risorse ed energia. Viene meno un’esigenza e ciò che questa esigenza soddisfaceva avvizzisce e muore.

Si sta acquisendo una “competenza”, una “abilità” nuova probabilmente, (chiunque di noi abbia aiutato la zia anziana a settare il decoder digitale lo sa, gli over 60 hanno avute serie difficoltà per vedere Magalli...) di contro si sta non dico perdendo ma quantomeno indebolendo una delle modalità conoscitive che ci accompagnano da millenni: il far corrispondere la parola scritta a qualcos’altro. Si sta forse cedendo un po’ sul fronte della nostra capacità di astrazione…

Di domande a questo punto ne sorgono a non finire. A volersi interrogare sul serio naturalmente, anche se mi rendo conto che in un forum come qs, e mi ci metto io per primo, le facili considerazioni scandalizzate “Diomionononsipuòfareamenodeilibricheschifoquestasocietàdigitaleetcetcetc....” , ma ho la sensazione che sia necessario andare più a fondo, scavare un po’ di più…
1. E’ un bene? E’ un male? E’ “semplicemente così”?
2. Cosa significa questo per noi, con noi intendendo le nostre strutture conoscitive e relazionali con la realtà ?
3. E’ solo questione di forma e non di sostanza?
4. Che scenari possiamo prefigurare?
5. Serviranno ancora i libri? Se si, perché? Manterranno la stessa forma (e/o sostanza) che conosciamo?

Ecco. Mi piacerebbe conoscere il pensiero di altri in proposito.

PS tra tante domande però abbiamo almeno una certezza. Dallo scampolo di conversazione citato sopra da cui sono partito intendo. Fuori non saprei non la conosco. Ma dentro, di spirito mame è sicuramente ‘na regazzina. Ma questo lo sapevamo già. :wink:

Premessa: non so se ho ben capito, ma procediamo:mrgreen:

Io rientro nel primo protagonista, sia per età che per la dinamica descritta.
Tendo, in questo caso, a leggere le istruzioni, poi mi arrendo e procedo ad intuito.

Si scrive poco, forse per assecondare questa nuova tendenza oppure è questa nuova tendenza a dipendere dalla poca scrittura.Ovvero più semplicemente (tanto per tornare all'esempio di cui sopra) si lascia a chi ha poche capacità il compito dello scrivere. Fatto sta che come detto (parte di) una nuova generazione non trae più ispirazione da un certo tipo di parola scritta.

1. E’ un bene? E’ un male? E’ “semplicemente così”?

Ognuna di queste possibilità.

2. Cosa significa questo per noi, con noi intendendo le nostre strutture conoscitive e relazionali con la realtà ?

Per me nulla poichè ormai credo di far parte del passato di questa realtà:mrgreen:,ma certamente se le strutture conoscitive cambiano la realtà muta con esse.

3. E’ solo questione di forma e non di sostanza?

Ad una prima lettura, mi verrebbe da rispondere che se la sostanza restasse la medesima, la forma avrebbe poca importanza, ma credo che anche il contatto diretto con/ed il metodo di apprendimento hanno la loro rilevanza.

4. Che scenari possiamo prefigurare?

Un mondo popolato da due gentes : una completamente ignorante e l'altra assolutamente geniale.

5. Serviranno ancora i libri? Se si, perché? Manterranno la stessa forma (e/o sostanza) che conosciamo?

I libri serviranno,ma solo a chi saprà come usarli,gli altri pian piano ne perderanno totalmente la conoscenza e ne dimenticheranno l'esistenza. Serviranno per conservare la sapientia mundi e per tramandarla alle generazioni future sperando in una rinascita che, sino a quando Hobbes avrà ragione, tarderà a di-venire. Non manterranno la stessa forma, ma probabilmente conserveranno la stessa sostanza.
 

mame

The Fool on the Hill
Grazie alla Oil of Olaz e a tanta plin plin dimostro meno anni di quelli che ho. Ma soprattutto pare che chi studia si mantenga anche fisicamente più giovane di chi mette su famiglia da giovane (gli scienziati la chiamano "ibernazione universitaria"... :mrgreen::mrgreen::mrgreen:).*
A parte gli scherzi, devo dire che la mia avversione per i libretti di istruzione non è poi del tutto priva di fondamento. Quando ho comprato il mio primo portatile, ho aperto la scatola ed è venuto fuori un foglio delle dimensioni di uno striscione da curva sud stampato in corpo 72 con le istruzioni in inglese rigorosamente numerate. Era un Texas Instrument, roba americana, uno si immagina l'amministratore delegato con il cappello di J.R., il sigaro in bocca che chiama la segretaria biondissima e le dice "auanagana". Leggo la numero 1: "Tirate il computer fuori della scatola". All'epoca non c'erano ancora i telefilm del commissario Montalbano, ma mi è venuta in mente una frase che lui ha poi espresso perfettamente in tv (rifate nella vostra testa l'accento siciliano): "Mi stai pigliando poo c***???". Conservo tutti i libretti di istruzione, qualche tempo fa ne ho ritrovato uno di una caldaia a gas di una casa dove non abito da un secolo. Ma non li leggo mai. Guardo, studio, capisco e uso. E quello che non uso spesso e volentieri non mi serve, altrimenti lo cercherei.

* Per citare un articolo pubblicato sul Corriere online un po' di tempo fa. Ma l'ibernazione universitaria è invenzione mia. :mrgreen:
 
Ultima modifica:

Brethil

Owl Member
Faccio parte di quella categoria di medio-giovani che le istruzioni neanche sanno cosa siano. E fa nulla se magari ci metto tre giorni a capire tutte le funzionalità di un ipotetico nuovo acquisto, provo quasi del piacere fisico nel riuscire ad imparare senza appoggiarmi alle istruzioni.
Inoltre, nel caso in cui proprio non riuscissi a venirne a capo, preferirei cercare sui forum degli smanettoni piuttosto che guardare le istruzioni perchè già so che farei molto prima :mrgreen:
 

Zefiro

da sudovest
status summary



1. E’ un bene? E’ un male? E’ “semplicemente così”?

Ognuna di queste possibilità.

2. Cosa significa questo per noi, con noi intendendo le nostre strutture conoscitive e relazionali con la realtà ?

Per me nulla poichè ormai credo di far parte del passato di questa realtà:mrgreen:,ma certamente se le strutture conoscitive cambiano la realtà muta con esse.

3. E’ solo questione di forma e non di sostanza?

Ad una prima lettura, mi verrebbe da rispondere che se la sostanza restasse la medesima, la forma avrebbe poca importanza, ma credo che anche il contatto diretto con/ed il metodo di apprendimento hanno la loro rilevanza.

4. Che scenari possiamo prefigurare?

Un mondo popolato da due gentes : una completamente ignorante e l'altra assolutamente geniale.

5. Serviranno ancora i libri? Se si, perché? Manterranno la stessa forma (e/o sostanza) che conosciamo?

I libri serviranno,ma solo a chi saprà come usarli,gli altri pian piano ne perderanno totalmente la conoscenza e ne dimenticheranno l'esistenza. Serviranno per conservare la sapientia mundi e per tramandarla alle generazioni future sperando in una rinascita che, sino a quando Hobbes avrà ragione, tarderà a di-venire. Non manterranno la stessa forma, ma probabilmente conserveranno la stessa sostanza.


Leggo le tue osservazioni… Mi vien da dire che... ci devo pensare su… Nel senso, intendo dire, che la 2 ed ancor più la 3, mi risuonano molto. Credo anche io che il processo cognitivo sia un qualcosa di essenzialmente dinamico ed interattivo (la forma è anche, -o meglio contribuisce- alla sostanza e viceversa). Le altre in prima battuta mi lasciano perplesso. La 1 in particolare mi sembra ancora troppo vaga… Vediamo un po’ se arrivano altri aiuti... Si, io ci devo pensare ancora su...

PS Current status summary: sembra che la distinzione di età che avevo prefigurato io sia più sfumata (as usual del resto, quando le vai a guardare le cose sono sempre un po’ più complicate….) Dunque:
1. anche Brethil (oltre a mame che fa un sacco di plin plin) sembra sia “ ‘na regazzina’. :D
2. Luisa in fase di transizione, una mutante cognitiva insomma (non so perché ma a qs punto un po’ me lo aspettavo… :wink:)
3. Possibile che di anziani cognitivi, (un po’ rinc.. insomma :boh: ) ci siamo solo Dory ed io? Dory? Bisogna cominciare a far fronte comune mi sa… In caso di guerra termonucleare globale generazionale intendo. Meglio essere pronti per mare e per terra che questi qui ci mettono all’ospizio a giocare con gli ovetti k….r. :?? Ai missili terra-aria penso io. Ti occupi tu dei siluri di profondità a testata atomica? Molto utili anche con i pescatori giapponesi tra l'altro :mrgreen:
 
Ultima modifica:

asiul

New member
Leggo le tue osservazioni… Mi vien da dire che... ci devo pensare su… Nel senso, intendo dire, che la 2 ed ancor più la 3, mi risuonano molto. Credo anche io che il processo cognitivo sia un qualcosa di essenzialmente dinamico ed interattivo (la forma è anche, -o meglio contribuisce- alla sostanza e viceversa). Le altre in prima battuta mi lasciano perplesso. La 1 in particolare mi sembra ancora troppo vaga… Vediamo un po’ se arrivano altri aiuti... Si, io ci devo pensare ancora su...

PS Current status summary: sembra che la distinzione di età che avevo prefigurato io sia più sfumata (as usual del resto, quando le vai a guardare le cose sono sempre un po’ più complicate….) Dunque:
1. anche Brethil (oltre a mame che fa un sacco di plin plin) sembra sia “ ‘na regazzina’. :D
2. Luisa in fase di transizione, una mutante cognitiva insomma (non so perché ma a qs punto un po’ me lo aspettavo… :wink:)
3. Possibile che di anziani cognitivi, (un po’ rinc.. insomma :boh: ) ci siamo solo Dory ed io? Dory? Bisogna cominciare a far fronte comune mi sa… In caso di guerra termonucleare globale generazionale intendo. Meglio essere pronti per mare e per terra che questi qui ci mettono all’ospizio a giocare con gli ovetti k….r. :?? Ai missili terra-aria penso io. Ti occupi tu dei siluri di profondità a testata atomica? Molto utili anche con i pescatori giapponesi tra l'altro :mrgreen:

Sulle altre ti lascio il tempo di pensarci.
Per la prima cerco di essere meno vaga (a me sembrava così chiara:mrgreen:)

Le capacità di apprendimento stanno cambiando.
E' un bene in parte perchè questo porta ad utilizzare la propria riserva di intelligenza (ammesso che ci sia ancora qualcuno che ne abbia) e di scoprire ,restando all'esempio, il processo delle cose.Se ci fermassimo soltanto ad una conoscenza scritta e preconfezionata, il mondo si fermerebbe.

Un male perchè non formare la propria conoscenza e capacità di apprendimento con/sulla la scrittura, ma solo da un approccio diretto con la cosa porta ad una conoscenza limitata solo alle nostre capacità che se noi fossimo dei genii potrebbe anche andar bene, ma apèrtis vèrbis esistono anche le "zucchine".

(Mi domando se ho ben capito il quesito:? )

Entrambe perchè..beh! Qui ti lascio riflettere, ancora un po' (e ci penso anche io:mrgreen:)

Ma passiamo alla "mutante cognitiva".Per me è la condizione migliore, non fermarsi mai né all'uno né all'altro.Leggo,studio e poi vado avanti da sola,se riesco, altrimenti cerco altrove la soluzione:wink:
 

mame

The Fool on the Hill
Le capacità di apprendimento stanno cambiando.

Forse stanno solo tornando quelle di un tempo, quando la gente non aveva libretti di istruzione e doveva usare il cervello per capire. Un po' la differenza tra noi che da piccoli inventavamo nuovi mondi soltanto con una palla o una bici e i bambini di oggi sommersi di playstation che con l'elettronica sono bravissimi, ma non sanno che fare se la playstation si rompe.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Forse stanno solo tornando quelle di un tempo, quando la gente non aveva libretti di istruzione e doveva usare il cervello per capire. Un po' la differenza tra noi che da piccoli inventavamo nuovi mondi soltanto con una palla o una bici e i bambini di oggi sommersi di playstation che con l'elettronica sono bravissimi, ma non sanno che fare se la playstation si rompe.


come non sanno cosa fare? ne comprano un'altra :mrgreen:
 

kikko

free member
Io apro il fatitico foglietto delle istruzioni e comincio a leggere da "grazie per aver scelto un prodotto ****
fino all'ultimo indirizzo del centro di assistenza. :??
 

Zefiro

da sudovest
Asiul 1 : “Sulle altre ti lascio il tempo di pensarci”
Troppo buona…sono commosso… (roba da matti… Mi fai saper quanti secondi ho la prox volta? Così indosso la cuffia e mi concentro… :mrgreen: )

Asiul 2: “Le capacità di apprendimento stanno cambiando.E' un bene in parte perchè questo porta ad utilizzare la propria riserva di intelligenza (ammesso che ci sia ancora qualcuno che ne abbia) e di scoprire ,restando all'esempio, il processo delle cose. Se ci fermassimo soltanto ad una conoscenza scritta e preconfezionata, il mondo si fermerebbe. Un male perchè non formare la propria conoscenza e capacità di apprendimento con/sulla la scrittura, ma solo da un approccio diretto con la cosa porta ad una conoscenza limitata solo alle nostre capacità che se noi fossimo dei genii potrebbe anche andar bene, ma apèrtis vèrbis esistono anche le "zucchine"
E questa direi che va molto meglio… almeno per me… Si Luisa, comincio a trovarmi…

Asiul 3: “(e ci penso anche io )”
Ah! Volevo ben dire! Nessun problema. Hai 30 secondi (disse Zef porgendole la cuffia) ed il diritto ad un aiutino da casa :YY

Asiul 4: “Ma passiamo alla "mutante cognitiva".Per me è la condizione migliore, non fermarsi mai né all'uno né all'altro.Leggo,studio e poi vado avanti da sola,se riesco, altrimenti cerco altrove la soluzione ”
Non saprei. A plin plin come siamo messi? (qs storia del plin plin gli è rimasta impressa mi sa… :?)

Mame: “Forse stanno solo tornando quelle di un tempo, quando la gente non aveva libretti di istruzione e doveva usare il cervello per capire. Un po' la differenza tra noi che da piccoli inventavamo nuovi mondi soltanto con una palla o una bici e i bambini di oggi sommersi di playstation che con l'elettronica sono bravissimi, ma non sanno che fare se la playstation si rompe”
Ma quand’è che vendevano strumenti senza libretti di istruzione? Di che epoca parliamo? Io non me lo ricordo. Ci sono sempre stati… Oddio. Ho scritto che sei na regazzina ma sono perplesso a questo punto… Ma quanti anni hai?!?!?! :?? (Oh! Non si chiede alle signore Zef! Perdonatelo, gli mancano i fondamentali della buona educazione… chiedo scusa per lui... :ad: )
Scherzi a parte non saprei dire se “stanno tornando quelle di un tempo” ed ho perplessità sul fatto che la familiarità con i menù navigabili sia assimilabile in qualche modo alle modalità conoscitive del passato… Non dico meglio o peggio, dico assimilabile... Si, qualche dubbio ce l’ho (se era questo che intendevi dire…)

Elisa: “come non sanno cosa fare? ne comprano un'altra“
Concordo. Sembra anche a me che lo sanno benissimo. Approccio un po’ consumistico forse? :? Ma grosse incertezze sul “che fare” di leniniana memoria non mi sembra ce ne siano molte.
 
Ultima modifica:

Zefiro

da sudovest
Io apro il fatitico foglietto delle istruzioni e comincio a leggere da "grazie per aver scelto un prodotto ****
fino all'ultimo indirizzo del centro di assistenza. :??

kikko, posso chiederti quanti anni hai o a che fascia di età appartieni? Oltre che ragionarci su stiamo anche cercando di costruire una specie di statistica. Se ti va di dirlo naturalmente.

PS Opzione (facoltativa anch'essa). Informazioni sul plin plin sono apprezzate. Sempre se ritieni. Siamo in piena ricerca e brancoliamo nel buio ancora. Ma sembra sia un elemento importante :mrgreen: :mrgreen:
 

kikko

free member
kikko, posso chiederti quanti anni hai o a che fascia di età appartieni? Oltre che ragionarci su stiamo anche cercando di costruire una specie di statistica. Se ti va di dirlo naturalmente.
PS Opzione (facoltativa anch'essa). Informazioni sul plin plin sono apprezzate. Sempre se ritieni. Siamo in piena ricerca e brancoliamo nel buio ancora. Ma sembra sia un elemento importante :mrgreen: :mrgreen:
41 anni appena compiuti
plin plin ??? non bevo roche**** e nemmeno uliv**** ma mi sa che mi sfugge qualcosa :?
 

mame

The Fool on the Hill
41 anni appena compiuti
plin plin ??? non bevo roche**** e nemmeno uliv**** ma mi sa che mi sfugge qualcosa :?

OK, tra tutti e due..... E' partito tutto dalla mia battuta che l'oil of olaz e il plin plin mantengono giovani. E da lì ci siamo infognati in questa storia del plin plin che sta diventando un caso internazionale..... :mrgreen:
 

asiul

New member
OK, tra tutti e due..... E' partito tutto dalla mia battuta che l'oil of olaz e il plin plin mantengono giovani. E da lì ci siamo infognati in questa storia del plin plin che sta diventando un caso internazionale..... :mrgreen:

Tanto per chiudere il cerchio, visto che mi è stato chiesto da Zefiro, non ho problemi di sorta, tutto regolare:mrgreen:
 

asiul

New member
Asiul 1 : “Sulle altre ti lascio il tempo di pensarci”
Troppo buona…sono commosso… (roba da matti… Mi fai saper quanti secondi ho la prox volta? Così indosso la cuffia e mi concentro… :mrgreen: )

Hai tutto il tempo però questa volta "niet" dolce:mrgreen:

Asiul 2: “Le capacità di apprendimento stanno cambiando.E' un bene in parte perchè questo porta ad utilizzare la propria riserva di intelligenza (ammesso che ci sia ancora qualcuno che ne abbia) e di scoprire ,restando all'esempio, il processo delle cose. Se ci fermassimo soltanto ad una conoscenza scritta e preconfezionata, il mondo si fermerebbe. Un male perchè non formare la propria conoscenza e capacità di apprendimento con/sulla la scrittura, ma solo da un approccio diretto con la cosa porta ad una conoscenza limitata solo alle nostre capacità che se noi fossimo dei genii potrebbe anche andar bene, ma apèrtis vèrbis esistono anche le "zucchine"
E questa direi che va molto meglio… almeno per me… Si Luisa, comincio a trovarmi

Se vuoi ti do una mano, sono brava a giocare a nascondino:mrgreen:


Asiul 3: “(e ci penso anche io )”
Ah! Volevo ben dire! Nessun problema. Hai 30 secondi (disse Zef porgendole la cuffia) ed il diritto ad un aiutino da casa :YY

Così pochi?E poi da casa di chi,io avrei scelto il tuo aiuto,ma sei tu a porgermi la cuffia:mrgreen:
Allora non perdo tempo, la tua domanda era:
- Zef: "E’ un bene? E’ un male? E’ “semplicemente così”?"
- Luisa:"Ognuna di queste possibilità",ma avevo tralasciato la terza ossia(per i più distratti:mrgreen:)
E' "semplicemente così" perchè l'evoluzione della specie fa il suo corso e la selezione naturale si manifesta nella stupidità dell'uomo. :mrgreen:C'è sempre stata una diversità di apprendimento nella specie umana oggi si manifesta in questi due modi da te descritti. Il desiderio di conoscere e di ricercare l'ausilio della scrittura credo sia dovuta ad una fame di sapere propria dell'essere evoluto, quella di cercare il contatto diretto è una caratteristica del bambino. E' da qui che nasce tutto, dal bambino. Negli ultimi anni si sono allevati i propri figli con l'ausilio della televisione e della tecnologia,lasciandolo completamente solo con essa. Ad ogni richiesta di spiegazione per un evento nuovo lo si è lasciato nel dubbio, al giocattolo istruttivo proprio dei miei tempi ( non lustri, ho detto tempi:W) , libro, cubi,costruzioni che impegnavano il bambino a cercare una soluzione sullo scritto si è passati ai giocattoli da voieristi, quelli cioè che fanno tutto da soli e a noi non resta che guardare.Poi il giocattolo si rompe ed il genitore lo sostituisce con un'altro.Non è stato insegnato il metodo giusto di apprendimento in certi casi.
In sintesi il bimbo chiede perchè e il genitore risponde è così e basta.Ma c'è anche quello che si siede e insegna al bambino l'uso corretto della cosa dirigendolo a ricercare nella scrittura la soluzione.
Ecco perchè è semplicemente così.

Scommetto che avresti preferito non darmi i 30 secondi:mrgreen:


Asiul 4: “Ma passiamo alla "mutante cognitiva".Per me è la condizione migliore, non fermarsi mai né all'uno né all'altro.Leggo,studio e poi vado avanti da sola,se riesco, altrimenti cerco altrove la soluzione ”
Non saprei. A plin plin come siamo messi? (qs storia del plin plin gli è rimasta impressa mi sa… :?)

Io bene,ma di solito questo è un problemino di voi maschietti:mrgreen:
 

Sir

New member
Il mio caso compie un singolare crossover nella descrizione iniziale di Zefiro.
Mi schiero tra i cciovani ma al tempo stesso capisco, e mi interesso, poco e nulla di elettronica.
Apro il pacco, getto le istruzioni, corro su internet a farmi spiegare come far funzionare il marchingegno. :mrgreen:
 

SALLY

New member
Io mi ricordo quando non c'erano le istruzioni...o almeno non le leggeva nessuno,veniva il tecnico e ti spiegava tutto,perdeva una mattinata intera,a volte ci scappava anche l'invito a pranzo,l'importante era la garanzia che i miei genitori occultavano gelosamente :mrgreen:

per me sono l'ultima spiaggia,"smanecchio" finchè non riesco a far funzionare i vari aggeggi,e se proprio proprio non riesco...:??
 
Alto