Almodovar, Pedro - La mala educacion

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ignatio ed Enrique sono ex compagni di collegio che si ritrovano dopo diversi anni, il primo è un attore in cerca di successo e il secondo un regista in cerca di ispirazione. Ignatio ha scritto un romanzo che tratta la vita del collegio e parla del loro amore ostacolato da un prete a sua volta innamorato di Ignatio. Le vicende sono più complesse di quanto sembrino e come sempre in Almodovar tutto è ribaltato e tutto è l'esatto opposto di quello che comunemente è.

Il film di Almodovar potrebbe essere un film "forte" e invece spesso cade nella macchietta e nell'eccesso togliendo qualsiasi carica di critica che il titolo poteva suggerire. Alla fine si cambiano solo i sessi ma le relazioni e i drammi restanno sempre gli stessi.
 

brunilde

New member
Ignatio ed Enrique sono ex compagni di collegio che si ritrovano dopo diversi anni, il primo è un attore in cerca di successo e il secondo un regista in cerca di ispirazione. Ignatio ha scritto un romanzo che tratta la vita del collegio e parla del loro amore ostacolato da un prete a sua volta innamorato di Ignatio. Le vicende sono più complesse di quanto sembrino e come sempre in Almodovar tutto è ribaltato e tutto è l'esatto opposto di quello che comunemente è.

Il film di Almodovar potrebbe essere un film "forte" e invece spesso cade nella macchietta e nell'eccesso togliendo qualsiasi carica di critica che il titolo poteva suggerire. Alla fine si cambiano solo i sessi ma le relazioni e i drammi restanno sempre gli stessi.

L'apoteosi del cattivo gusto gay. Mi sono rifiutata di continuare a vederlo ed ho buttato il DVD nel cestino.:?
 
Il film è davvero bello e non dico così solamente perchè sono sempre stata una fan di Almodovar, ma perchè ogni pellicola ci lascia dentro qualche sensazione, bella o brutta che sia e ci costringe a riflettere su una realtà che per molti è ancora un tabu, ma che esiste ed è sempre piu' forte :wink:
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' un film torbido, sospeso tra passato e presente, diviso tra finzione e realtà, dai colori sempre vivi e con dei bravi attori e, rispetto a storie come Tutto su mia madre o Volver, è indubbiamente più oscuro e più crudo per certi versi.
Qua Almodovar dà vita a una tragedia, a una storia senza lieto fine, o meglio derubata dal suo lieto fine o dalla possibilità di esserlo, è la storia di un ragazzino e poi uomo spaccato a metà, tradito dalle persone in cui aveva riposto la sua fiducia, prima dal suo professore e poi da suo fratello.
Non credo che l'intento del regista fosse solo quello di denuncia, penso che volesse far vedere le catene in cui ci intrappola questa maledetta passione, amorosa e non, il baratro in cui riesce a spingerci.
Preferisco un Almodovar più allegro, passatemi il termine, ma resta un film che merita di essere visto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Premesso che sono un po' tonta e ci ho messo un bel po' prima di capirci qualcosa :mrgreen: ho ritrovato con piacere le atmosfere almodovoriane, seppur nei loro risvolti più cupi. Non mi è sembrato, tuttavia, tra i migliori del regista. Ho avuto la sensazione che la forza dei temi fosse compensata da un certo distacco emotivo, cosa che rende il film più "digeribile" ma che, al tempo stesso, fa perdere pathos alla pellicola. Però non molti registi riescono come Almodovar a comunicare efficacemente una "morale" non comune; a trasmettere il concetto che tutto ciò che riguarda la sfera dei sentimenti o della sessualità, anche le cose più torbide e normalmente inaccettabili, sono comunque tipiche, in alcuni casi, dell'essere umano e presentano diverse sfaccettature, che in genere le persone cosiddette "perbene" non prendono in considerazione. Il regista riesce sempre a mostrare le cose da un punto di vista ribaltato rispetto a quello a cui siamo abituati, e per questo i suoi film, per me, meritano sempre di essere visti.
 

Biancaspina

New member
Essendo animalista non ho la minima simpatia personale per Almodovar (per girare "Parla con lei", che mi sono rifiutata di vedere, sono stati sacrificati realmente dei tori, 6 se non sbaglio) però è un grande regista. I suoi limiti stanno negli eccessi dei suoi meriti: crea atmosfere iperemotive, sulle quali a volte aleggia la poesia ("Tutto su mia madre", il migliore fra le sue pellicole che ho visto), e a volte invece una drammaticità tanto pesante da sconfinare nel kitsch. E' il caso di questo film. Mi è piaciuto ma sono parzialmente d' accordo con Elisa, non è certo il suo capolavoro
 

Biancaspina

New member
Premesso che sono un po' tonta e ci ho messo un bel po' prima di capirci qualcosa :mrgreen: ho ritrovato con piacere le atmosfere almodovoriane, seppur nei loro risvolti più cupi. Non mi è sembrato, tuttavia, tra i migliori del regista. Ho avuto la sensazione che la forza dei temi fosse compensata da un certo distacco emotivo, cosa che rende il film più "digeribile" ma che, al tempo stesso, fa perdere pathos alla pellicola. Però non molti registi riescono come Almodovar a comunicare efficacemente una "morale" non comune; a trasmettere il concetto che tutto ciò che riguarda la sfera dei sentimenti o della sessualità, anche le cose più torbide e normalmente inaccettabili, sono comunque tipiche, in alcuni casi, dell'essere umano e presentano diverse sfaccettature, che in genere le persone cosiddette "perbene" non prendono in considerazione. Il regista riesce sempre a mostrare le cose da un punto di vista ribaltato rispetto a quello a cui siamo abituati, e per questo i suoi film, per me, meritano sempre di essere visti.

Secondo me non è distacco emotivo ma il soggetto, il mondo gay, del quale lui fa parte ma che non venera e rispetta come il mondo delle donne. Queste sì, riesce a descriverle in modo più "nobile", difatti in film come "Tutto su mia madre" e "Volver" le figure maschili sono poco più che comparse, perdipiù poco attraenti. A me l' atmosfera di La mala educacion sembra persino barocca, ma è ovvio che ognuno vede con occhi diversi:mrgreen:. Assolutamente d' accordo che riesce a sconfinare largamente ed egregiamente oltre il perbenismo e la convenzionalità
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Secondo me non è distacco emotivo ma il soggetto, il mondo gay, del quale lui fa parte ma che non venera e rispetta come il mondo delle donne. Queste sì, riesce a descriverle in modo più "nobile", difatti in film come "Tutto su mia madre" e "Volver" le figure maschili sono poco più che comparse, perdipiù poco attraenti.

Sì, forse hai ragione, in effetti questo è forse l'unico film che io abbia visto in cui quasi mancano le donne (a parte l'immancabile mamma :)) e quindi la visione che il regista ha del loro mondo; forse è questo che, ai miei occhi, impoverisce un po' il film. Quando ho parlato di distacco emotivo, forse non mi riferivo tanto ad un distacco del regista, quanto ad un distacco che ha creato, in parte, in me come spettatrice, non in assoluto ma senz'altro rispetto ad altri suoi film come quelli che hai citato tu o anche Parla con lei (non sapevo la storia dei tori :OO) :)
 
Alto