fabiog
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Cast : Ester ( Ingrid Thulin ), Anna ( Gunnel Lindblom ), Johan ( Jorgen Lindstrom )
Ester e Anna sono due sorelle, Johan è il figlio di Anna. I tre si trovano in viaggio in treno per tornare dalla madre di Ester ed Anna, Ester è gravemente malata di tubercolosi si fermano così in un albergo presso uan piccola città straniera, Timoka.
Il soggiorno mette in evidenza i profondi contrasti tra le sorelle e la loro incomunicabilità.
" Il silenzio " è il terzo film di una trilogia dedicata da Bergman sull'esistenza di Dio che fà seguito a Come in uno specchio e Luci d'inverno, ma in questo film l'assenza di Dio è totale.
Fin dall'inizio l'incomunicabilità è la vera protagonista, la notiamo tra le due sorelle, la notiamo nella città in cui si trovano dove non parlano neanche una parola.
Ogni personaggio è completamente solo, lo è Ester chiusa nella sua malattia, nel rifiuto della sua sessualità a cui ha sostituito un attaccamento morboso alla sorella che ha portato solo ad odio da parte di quest'ultima. Lo è Anna che trova l'unica comunicazione nel sesso facile con un estraneo, l'unico che cerca qualcosa di più, che cerca un contatto vero e proprio con gli altri è Johann.
Il film è di un pessimismo estremo, cupo, fantastica la recitazione delle due attrici e il bianco e nero che dà un senso ancora maggiore di desolazione.
Bellissimo poi il riferimento alla musica, spesso protagonista nei film di Bergman, di Bach che sembra essere l'unica vera comunicazione possibile tra le persone.
Ester e Anna sono due sorelle, Johan è il figlio di Anna. I tre si trovano in viaggio in treno per tornare dalla madre di Ester ed Anna, Ester è gravemente malata di tubercolosi si fermano così in un albergo presso uan piccola città straniera, Timoka.
Il soggiorno mette in evidenza i profondi contrasti tra le sorelle e la loro incomunicabilità.
" Il silenzio " è il terzo film di una trilogia dedicata da Bergman sull'esistenza di Dio che fà seguito a Come in uno specchio e Luci d'inverno, ma in questo film l'assenza di Dio è totale.
Fin dall'inizio l'incomunicabilità è la vera protagonista, la notiamo tra le due sorelle, la notiamo nella città in cui si trovano dove non parlano neanche una parola.
Ogni personaggio è completamente solo, lo è Ester chiusa nella sua malattia, nel rifiuto della sua sessualità a cui ha sostituito un attaccamento morboso alla sorella che ha portato solo ad odio da parte di quest'ultima. Lo è Anna che trova l'unica comunicazione nel sesso facile con un estraneo, l'unico che cerca qualcosa di più, che cerca un contatto vero e proprio con gli altri è Johann.
Il film è di un pessimismo estremo, cupo, fantastica la recitazione delle due attrici e il bianco e nero che dà un senso ancora maggiore di desolazione.
Bellissimo poi il riferimento alla musica, spesso protagonista nei film di Bergman, di Bach che sembra essere l'unica vera comunicazione possibile tra le persone.