Truffaut, Francois - I quattrocento colpi

elisa

Motherator
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Antoine è un ragazzino esuberante, che non ama la scuola e compie diverse bravate. Non vuole stare alle regole, è istintivo e scappa due volte di casa. Trascurato dai genitori, per i quali sembra essere un peso, dopo il furto e la restituzione spontanea di una macchina da scrivere, viene messo in un riformatorio in attesa del processo.

Il primo film di Truffaut ha molti spunti autobiografici e fa la comparsa l'alter ego del regista Antoine. Molto bello ed intenso dal punto di vista sia psicologico che per la tecnica cinematografica. Acclamato come un gran capolavoro forse a distanza di tempo viene un po' ridimensionato. Comunque un grande film.
 

asiul

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Questo film, a mio avviso, è il più bello di Truffaut, l'ho amato molto.Qui il bambino è finalmente protagonista.
Les quatre-cents coups in francese vuol dire "farne di cotte e di crude" e Antoine è un perfetto ribelle, non una vittima, ma un bambino insofferente a tutto ciò che lo circonda, come tutti i bambini della sua età.
Un film riuscitissimo, perchè scorrendo la pellicola, inevitabilmente, ci si identifica con il protagonista; ed è meraviglioso vedere il piccolo Antoine sulla spiaggia, finalmente libero e felice, perchè per lui come per Jean Claude Izzo «Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice».
 

Gian

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Questo è un grande film, uno dei più grandi della storia del cinema mondiale...è l'esordio al lungometraggio di un critico e di un amante del cinema, che trae ispirazione dai grandi lavori del passato ma che in questo film è un fiume di idee.
Asiul mi permetto di contraddirti:wink:
La scena finale non credo che sia liberatoria, anzi; Quì Truffaut ha una grande idea, mentre il piccolo Doinel corre verso la "libertà" lui contrappone una musica malinconica, questa musica è un chiaro anticipamento di quello che succederà, Doinel arriva al mare e trova un "muro", non può andare oltre e capisce che non può fuggire da tutto, quella vita la deve affrontare, non trova quello che immaginava di trovare e rimane sconcertato, quasi triste...
 

elisa

Motherator
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L'ultima scena a me invece richiama il desiderio di libertà e di spazio che solo il mare può dare, questo è un ragazzino che si entusiasma nella lettura dei romanzi ed è pieno di fantasia e di sogni, solo di fronte al mare lui non ha più limiti, vincoli, muri.
 

asiul

New member
Questo è un grande film, uno dei più grandi della storia del cinema mondiale...è l'esordio al lungometraggio di un critico e di un amante del cinema, che trae ispirazione dai grandi lavori del passato ma che in questo film è un fiume di idee.
Asiul mi permetto di contraddirti:wink:
La scena finale non credo che sia liberatoria, anzi; Quì Truffaut ha una grande idea, mentre il piccolo Doinel corre verso la "libertà" lui contrappone una musica malinconica, questa musica è un chiaro anticipamento di quello che succederà, Doinel arriva al mare e trova un "muro", non può andare oltre e capisce che non può fuggire da tutto, quella vita la deve affrontare, non trova quello che immaginava di trovare e rimane sconcertato, quasi triste...

Non credo sia così, ma forse è la dimostrazione di ciò che intendevo. Ognuno di noi può identificarsi in Antoine.
Il bambino, dovrà certamente affrontare il suo destino e questo si comprende in tutto il film; il destino di Antoine è segnato e nemmeno quando deciderà di restituire ciò che ha rubato ha la fortuna di essere salvato. C'è un altro significato (per me) dietro quella scena del film.
Lui corre sulla spiaggia verso il mare ed è lì che il bambino vive la sua libertà. Lui non è libero e non lo sarà mai, ma può finalmente assaporare questo “stato” anche se durerà solo pochi istanti, il tempo necessario per arrivare al mare. Poi si volterà e finirà tutto,ma ha creduto di essere felice.
L'immagine è un po' quella di un Diamantino, costretto a vivere nella sua gabbia per tutta la vita, poi finalmente qualcuno dimentica di chiudere la porticina e lui svolazza per la stanza provando una sensazione mai provata prima. Vi ritornerà, certo, ma anche lui ha “vissuto”.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Non credo sia così, ma forse è la dimostrazione di ciò che intendevo. Ognuno di noi può identificarsi in Antoine.
Il bambino, dovrà certamente affrontare il suo destino e questo si comprende in tutto il film; il destino di Antoine è segnato e nemmeno quando deciderà di restituire ciò che ha rubato ha la fortuna di essere salvato. C'è un altro significato (per me) dietro quella scena del film.
Lui corre sulla spiaggia verso il mare ed è lì che il bambino vive la sua libertà. Lui non è libero e non lo sarà mai, ma può finalmente assaporare questo “stato” anche se durerà solo pochi istanti, il tempo necessario per arrivare al mare. Poi si volterà e finirà tutto,ma ha creduto di essere felice.
L'immagine è un po' quella di un Diamantino, costretto a vivere nella sua gabbia per tutta la vita, poi finalmente qualcuno dimentica di chiudere la porticina e lui svolazza per la stanza provando una sensazione mai provata prima. Vi ritornerà, certo, ma anche lui ha “vissuto”.

anche io l'ho interpretata in questo modo, il mare è l'idea di libertà
 

Gian

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Ma infatti la libertà c'è nel momento in cui lui la cerca correndo verso il mare, quello che voglio dire è che durante questa corsa il regista sottolinea a livello musicale quello che succederà quando Antoine arriva sulla spiaggia e li capisce che non può andare oltre, o comunque è quello che ci dice il regista...

Naturalmente queste sono opinioni, non voglio dire che quello che dico io è giusto per forza (anche se credo di si per quel poco che sò del cinema:mrgreen:), comunque questa stessa discussione l'ho avuta con un professore con cui ho fatto storia e critica del cinema, lui in una lezione ha parlato di questo film e in particolare di questa scena, e lui era più o meno della vostra opinione, dicendo che quell'accompagnamento musicale stonava col significato della scena proprio per quello che dite anche voi, e allora io sono intervenuto e gli ho detto quello che ho detto a voi, lui mi ha guardato, poi ha guardato il suo assistente che la pensava come lui, e imbarazzato mi ha detto: "può essere giusto, è una buona teoria"
mi sono sentito GRANDE!!!:YY:YY :mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:
scusate l'aneddoto vanitoso...:mrgreen:
 

asiul

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Ma infatti la libertà c'è nel momento in cui lui la cerca correndo verso il mare, quello che voglio dire è che durante questa corsa il regista sottolinea a livello musicale quello che succederà quando Antoine arriva sulla spiaggia e li capisce che non può andare oltre, o comunque è quello che ci dice il regista...

Naturalmente queste sono opinioni, non voglio dire che quello che dico io è giusto per forza (anche se credo di si per quel poco che sò del cinema:mrgreen:), comunque questa stessa discussione l'ho avuta con un professore con cui ho fatto storia e critica del cinema, lui in una lezione ha parlato di questo film e in particolare di questa scena, e lui era più o meno della vostra opinione, dicendo che quell'accompagnamento musicale stonava col significato della scena proprio per quello che dite anche voi, e allora io sono intervenuto e gli ho detto quello che ho detto a voi, lui mi ha guardato, poi ha guardato il suo assistente che la pensava come lui, e imbarazzato mi ha detto: "può essere giusto, è una buona teoria"
mi sono sentito GRANDE!!! :mrgreen::mrgreen:
scusate l'aneddoto vanitoso...:mrgreen:

Nooo, cosa dici, non sei vanitoso!:mrgreen::mrgreen:

Ad ogni modo per me a differenza di quel professore, l'accompagnamento musicale non stona affatto con la scena in questione.Credo che se fosse stata allegra non sarebbe stata reale, mentre l'uso di una musica malinconica ne sottolinea appunto la drammaticità. E' una fuga disperata quella di Antoine, una fuga che finirà male.

p.s.
pss..Gian,mi domandavo..:?l'hai superato quell'esame?:mrgreen:
 

Gian

New member
Vabbè siamo di due opinioni proprio diverse, mi piace comunque il confronto...però arrenditi che ho ragione io...:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::D:wink:

p.s. ho preso 30 a quell'esame:YY:YY
 

elesupertramp

Active member
Ma infatti la libertà c'è nel momento in cui lui la cerca correndo verso il mare, quello che voglio dire è che durante questa corsa il regista sottolinea a livello musicale quello che succederà quando Antoine arriva sulla spiaggia e li capisce che non può andare oltre, o comunque è quello che ci dice il regista...

anch'io l'ho interpretata come Gian.Secondo me, arrivando al mare finisce la sua fuga.
 
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