Critica alla democrazia e al mondo finanziario (Sorel)

Daniskin

New member
"La democrazia elettorale assomiglia assai al mondo della Borsa; nell'un caso come nell'altro, occorre operare sulla ingenuità delle masse, comprare l'appoggio della grande stampa, e aiutare il caso per mezzo di un infinità di astuzie; non vi è grande differenza tra un finanziere che introduce sul mercato affari che fanno molto chiasso e che andranno a picco nel giro di pochi anni, e il politicante che promette ai suoi concittadini una infinità di riforme che non sa come fare ad ottenere e che si convertiranno soltanto in una pila di scartoffie parlamentari.[...] Democratici e uomini di affari hanno una scienza tutta particolare per fare approvare le loro furfanterie dalle assemblee deliberanti; il regime parlamentare è truccato allo stesso modo delle riunioni di azionisti.[...] La democrazia è il paese della cuccagna sognato dai finanzieri privi di scrupoli." (Sorel)

Paragonando la democrazia al mondo della Borsa, Sorel critica non solo i politicanti, ma anche i capitalisti. Questi traggono in inganno le masse, ricorrendo ad astuzie particolari. I politicanti promettono riforme che poi non concedono, mentre i capitalisti attraverso strumenti, come la speculazione, cercano attraverso ogni affare di raggiungere il massimo guadagno_Oggi giorno con l'avvento del Neoliberismo, in economia non ci sono più regole, ma neanche principi etici che servirebbero a far rispettare la dignità umana. Ecco che gli speculatori privi di scrupoli, acquistando dei titoli a basso tasso di interesse, li rivendono ad un prezzo anche quattro volte maggiore. Questo porta il mondo del mercato, ad essere dominato da persone egoiste e che farebbero di tutto per raggiungere,anche schiacciando i loro avversari, il profitto. Lo stesso ragionamento si può fare nel mondo politico. Nel Parlamento, i politicanti cercano,attraverso particolari astuzie, di utilizzare qualsiasi losco strumento pur di attirare verso di se le masse. Quante volte abbiamo sentito i politicanti, durante il periodo precedente alle elezioni, promettere una riforma? Una volta raggiunto il potere (grazie all'astuzia), ciò che è stato promesso in campagna elettorale, si risolve in un nulla di fatto. Allora che cos'è la democrazia se non una forma di stato, dove a raggiungere il potere sono coloro che ricorrono a dei particolari tranelli?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
ho spostato questa discussione su Amici proprio per dar maggior libertà alla discussione stessa che sul Salotto letterario avrebbe avuto più vincoli di moderazione, visto il tema "scottante" :)
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Quante volte abbiamo sentito i politicanti, durante il periodo precedente alle elezioni, promettere una riforma?

Più o meno da quando esiste la scrittura.

Allora che cos'è la democrazia se non una forma di stato, dove a raggiungere il potere sono coloro che ricorrono a dei particolari tranelli?

Ne ha un'idea alquanto triste, pare a me, assai ridotta; senza contare che questo suo intervento è già democrazia.

"La democrazia elettorale assomiglia assai al mondo della Borsa; nell'un caso come nell'altro, occorre operare sulla ingenuità delle masse, comprare l'appoggio della grande stampa, e aiutare il caso per mezzo di un infinità di astuzie; non vi è grande differenza tra un finanziere che introduce sul mercato affari che fanno molto chiasso e che andranno a picco nel giro di pochi anni, e il politicante che promette ai suoi concittadini una infinità di riforme che non sa come fare ad ottenere e che si convertiranno soltanto in una pila di scartoffie parlamentari.[...] Democratici e uomini di affari hanno una scienza tutta particolare per fare approvare le loro furfanterie dalle assemblee deliberanti; il regime parlamentare è truccato allo stesso modo delle riunioni di azionisti.[...] La democrazia è il paese della cuccagna sognato dai finanzieri privi di scrupoli." (Sorel)

Perfetto, ma il signor Sorel cosa propone?
 
:mrgreen: mmmm, si.... solo che sono troppo stanca adesso per entrare in discussione....
forse (forse) domani, a mente fresca.... :wink:
 
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Nikki

New member
Io dico solo una cosa: non azzardatevi a fare un colpo di stato proprio quando non ci sono!
 

asiul

New member
"La democrazia elettorale assomiglia assai al mondo della Borsa; nell'un caso come nell'altro, occorre operare sulla ingenuità delle masse, comprare l'appoggio della grande stampa, e aiutare il caso per mezzo di un infinità di astuzie; non vi è grande differenza tra un finanziere che introduce sul mercato affari che fanno molto chiasso e che andranno a picco nel giro di pochi anni, e il politicante che promette ai suoi concittadini una infinità di riforme che non sa come fare ad ottenere e che si convertiranno soltanto in una pila di scartoffie parlamentari.[...] Democratici e uomini di affari hanno una scienza tutta particolare per fare approvare le loro furfanterie dalle assemblee deliberanti; il regime parlamentare è truccato allo stesso modo delle riunioni di azionisti.[...] La democrazia è il paese della cuccagna sognato dai finanzieri privi di scrupoli." (Sorel)

Paragonando la democrazia al mondo della Borsa, Sorel critica non solo i politicanti, ma anche i capitalisti. Questi traggono in inganno le masse, ricorrendo ad astuzie particolari. I politicanti promettono riforme che poi non concedono, mentre i capitalisti attraverso strumenti, come la speculazione, cercano attraverso ogni affare di raggiungere il massimo guadagno.Oggi giorno con l'avvento del Neoliberismo, in economia non ci sono più regole, ma neanche principi etici che servirebbero a far rispettare la dignità umana. Ecco che gli speculatori privi di scrupoli, acquistando dei titoli a basso tasso di interesse, li rivendono ad un prezzo anche quattro volte maggiore. Questo porta il mondo del mercato, ad essere dominato da persone egoiste e che farebbero di tutto per raggiungere,anche schiacciando i loro avversari, il profitto. Lo stesso ragionamento si può fare nel mondo politico.

Manca qualche tassello a questo discorso.:?Perchè proprio adesso?:??

Il paragone fra la Borsa e la politica mi sembra troppo sintetizzato.Cosa vuol dire questa espressione (mi riferisco all'evidenziato). Da quando la Borsa ha vissuto di regole "etiche".:?
La Borsa è speculazione e quando c'è chi perde, c'è sempre chi guadagna. E' questa la legge della Borsa. Anche un titolo in crollo è un guadagno per chi "gioca" in borsa.
Non è così semplice come tu scrivi.Dalle tue parole sembra che tu abbia confuso la Borsa con un comune rigattiere.
Si compra a basso costo per rivendere ad un prezzo maggiore? :?Non sempre! Esistono le leve finanziarie e poi ci sono..ok!Veniamo al punto della questione.

"Nel Parlamento, i politicanti cercano,attraverso particolari astuzie, di utilizzare qualsiasi losco strumento pur di attirare verso di se le masse. Quante volte abbiamo sentito i politicanti, durante il periodo precedente alle elezioni, promettere una riforma? Una volta raggiunto il potere (grazie all'astuzia), ciò che è stato promesso in campagna elettorale, si risolve in un nulla di fatto. Allora che cos'è la democrazia se non una forma di stato, dove a raggiungere il potere sono coloro che ricorrono a dei particolari tranelli?

Di quale astuzia parli?Non ho mai visto un politicante astuto? :mrgreen:Tranelli? A me sembra tutto così chiaro?

Ma non sarà la massa il vero problema della democrazia?:?..eh!se ci fosse quel geniaccio di C.B. adesso:ad:
 
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Zefiro

da sudovest
fugo, fugis, fugit... o no?

un sindacalismo forte che sostituisca il parlamento.

GULP! :OO :OO

Un preavviso di una settimana credo basti per darmela a gambe levate, :?? :?? non chiedo troppo no? :wink:

Leverei le tende per amor di pace... O forse no... No. Credo che potrei arrivare a combattere duramente contro una cosa del genere. Non è tanto un sindacalismo forte in sè e per sè che mi preoccupa, ma è la sua "sostituzione" in luogo del parlamento a lasciarmi perplesso assai...
 

Daniskin

New member
Manca qualche tassello a questo discorso.Perchè proprio adesso?

Il paragone fra la Borsa e la politica mi sembra troppo sintetizzato.Cosa vuol dire questa espressione (mi riferisco all'evidenziato). Da quando la Borsa ha vissuto di regole "etiche".
La Borsa è speculazione e quando c'è chi perde, c'è sempre chi guadagna. E' questa la legge della Borsa. Anche un titolo in crollo è un guadagno per chi "gioca" in borsa.
Non è così semplice come tu scrivi.Dalle tue parole sembra che tu abbia confuso la Borsa con un comune rigattiere.
Si compra a basso costo per rivendere ad un prezzo maggiore? Non sempre! Esistono le leve finanziarie e poi ci sono..ok!Veniamo al punto della questione.

Fu Keynes ad individuare per primo un problema evidente all'interno del mondo economico. L'economista britannico fu il primo a parlare della speculazione. Dimostrò attraverso un grafico, che la domanda di moneta per fine speculativo è decrescente. Infatti man mano che il tasso di interesse si abbassa, il guadagno dello speculatore aumenta vertiginosamente.Come risolvere la questione?Lo Stato dovrebbe intervenire nell'economia, attraverso principi etici che la regolerebbero_Oggi giorno la forma di mercato Neoliberista presuppone che non ci siano regole in mercato, ma libertà protesa verso l'egoismo e dove ogni individuo cerca solo di schiacciare l'altro(ecco che la Borsa è un "gioco" privo di regole). Quale sarebbero le soluzioni? Secondo il mio modesto parere, bisognerebbe maggiormente reprimere il mondo finanziario, che oggi giorno presenta un onda "patologica" che è appunto la speculazione.

Di quale astuzia parli?Non ho mai visto un politicante astuto? Tranelli? A me sembra tutto così chiaro?

Non so, è nel Parlamento che si manifesta l'astuzia del politicante. Ciò che lo rende grande è la parola. Ecco perchè il politicante è astuto, tante parole, per attirare le masse, ma niente fatti. Berlusconi, che subito dopo il terremoto dell'Aquila, aveva promesso la ricostruzione di nuove case entro pochi mesi, non ha mantenuto la sua promessa. Egli sfruttando i mass media, che durante quel periodo avevano i riflettori puntati su l'Aquila, ha ricorso alla sua astuzia di politicante mediocre qual'è: parole, ma niente fatti! Ecco perchè a mio avviso il Parlamento è il luogo più inutile che possa esisterci. Magari che le due camere odierne venissero sostituite da camere del lavoro, dove sarebbero i sindacati (ma non quelli corrotti di oggi) a trovare un riscontro maggiore.
 

Daniskin

New member
GULP! :OO :OO

Un preavviso di una settimana credo basti per darmela a gambe levate, :?? :?? non chiedo troppo no? :wink:

Leverei le tende per amor di pace... O forse no... No. Credo che potrei arrivare a combattere duramente contro una cosa del genere. Non è tanto un sindacalismo forte in sè e per sè che mi preoccupa, ma è la sua "sostituzione" in luogo del parlamento a lasciarmi perplesso assai...

e dimmi da dove nasce questa tua preoccupazione, almeno potremmo parlarne :D
 

Mizar

Alfaheimr
O forse no... No. Credo che potrei arrivare a combattere duramente contro una cosa del genere. Non è tanto un sindacalismo forte in sè e per sè che mi preoccupa, ma è la sua "sostituzione" in luogo del parlamento a lasciarmi perplesso assai...
Non preoccuparti. Siamo in due. Condurremo, con noi, la duplice bandiera della Unione Europea dell'Italia.


P.S. Zefiro, non c'è nulla da combattere. Né devi preoccuparti ché queste preoccupazioni son crollate giù da tanto, tanto tempo. Oramai è storia. Recarsi a Berlino, Smolensk ... etc... per credere.
Zefi, dobbiamo saper distinguere un antico rudere crollato da una costruzione moderna :wink:
 

Zefiro

da sudovest
qualche dettaglio?

by Daniskin: "e dimmi da dove nasce questa tua preoccupazione, almeno potremmo parlarne"


Ben volentieri Danis! :wink:

Andiamo con ordine però altrimenti rischiamo (o almeno rischio io :mrgreen: ) di incartarci sui termini e non sulla sostanza. Non i sindacati di oggi (italiani? Tutti? Un esempio di qualsiasi epoca, di qualunque luogo di sindacato che sarebbe adatto a sostituire il parlamento?) quindi, troppo corrotti.

Con tutta probabilità non credo tu ti riferisca nememno ad un approccio corporativista "ventennio-like".

Come sarebbe la procedura, quella spicciola intendo, come funzionerebbe insomma, per selezionare coloro i quali siederebbero nelle "camere del lavoro" che dovrebbero sostituire il parlamento? Non per elezione immagino, altrimenti sarebbe solo un cambio di nome, da "parlamento" a "camera del lavoro". In dettaglio, come funzionerebbe? :?
 
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Mizar

Alfaheimr
Oggi giorno la forma di mercato Neoliberista presuppone che non ci siano regole in mercato, ma libertà protesa verso l'egoismo e dove ogni individuo cerca solo di schiacciare l'altro(ecco che la Borsa è un "gioco" privo di regole)
Comunque, Daniskin, se posso permettermi...è difficile trovare un liberista che sia così stupido da sognare un mercato senza alcuna regola. In questo, credo, non ha mai creduto neppure Smith stesso. Il liberismo è stato ed è una successiva costruzione di regole per garantire sostanziali libertà e sostanziale concorrenza.
Oggi [non ai tempi di Keynes o di Sorel: non un secolo fa :??] credere nel liberismo significa credere in regole che possano...

Per il resto, ognuno è libero di confidare nella bontà di qualsiasi strada oltre liberal-democratica :wink:


P.S. Ah, sei di Torre del Greco ! :mrgreen:
 
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Mizar

Alfaheimr
Sulla questione, poi, di interventi dello Stato nell'economia, ebbene, essi non sono certo da escludersi del tutto. Gli stessi liberisti più accaniti non hanno mai demonizzato questa possibilità. Si pensi alle figurazioni in tema di fallimenti di mercato, mancato funzionamento (per varie raglioni) del meccanismo del prezzo, monopoli o oligopoli naturali etc.
Il problema non è (più) il se; diviene piuttosto la misura e la qualità (direi la profondità) dell'intervento dello Stato. Ad esempio banale, oggi certi tipi di "interventi", qui in Italia, in Europa, negli States und so weter...srebbero illegittimi.
Personalmente credo nell'approccio europeo e credo nel principio di egalità e credo nella libertà di mercato e credo che tale libertà vada ostacolata solo laddove opportuno e nella misura in cui è opportuno (vd. anche sopra).
Non credo in interventi statali indiscriminati e/o generalizzati, non credo in una risposta sindacale [è curioso che Sorel sia morto prima della II Guerra...], non credo in antidiluviane negazioni delle fondamentali libertà che abbiamo conquistato.
 

asiul

New member
by Daniskin: "e dimmi da dove nasce questa tua preoccupazione, almeno potremmo parlarne"


Ben volentieri Danis! :wink:

Andiamo con ordine però altrimenti rischiamo (o almeno rischio io :mrgreen: ) di incartarci sui termini e non sulla sostanza. Non i sindacati di oggi (italiani? Tutti? Un esempio di qualsiasi epoca, di qualunque luogo di sindacato che sarebbe adatto a sostituire il parlamento?) quindi, troppo corrotti.

Con tutta probabilità non credo tu ti riferisca nememno ad un approccio corporativista "ventennio-like".

Come sarebbe la procedura, quella spicciola intendo, come funzionerebbe insomma, per selezionare coloro i quali siederebbero nelle "camere del lavoro" che dovrebbero sostituire il parlamento? Non per elezione immagino, altrimenti sarebbe solo un cambio di nome, da "parlamento" a "camera del lavoro". In dettaglio, come funzionerebbe? :?

Direi di fare come il GF, li mettiamo tutti in una stanza e passiamo alle eliminazioni!:mrgreen:
 

Nikki

New member
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