Müller, Herta - Il paese delle prugne verdi

elena

aunt member
Ho cercato di far "sedimentare le idee" (espressione usata spesso da una persona che stimo molto......per frenare la mia impulsivita':)) e quindi ho atteso prima di commentare questo libro......ma il mio giudizio non si e' minimamente modificato: e' un romanzo decisamante ostico.
Ambientato in Romania durante il periodo della dittatura di Ceausescu, narra le vicende di alcuni giovani che tentano di conquistare degli illusori spazi di liberta' dedicandosi a letture e pensieri proibiti.
Per dare concretezza al soffocante clima di terrore, l'autrice utilizza un linguaggio scarno, spezzato, frasi brevi quasi fossero un sussurro con continui salti tra presente e passato.
Indubbiamente un tipo di scrittura che ben rende l'idea della difficolta' di espressione legata alla paura paralizzante dei protagonisti, costretti ad inventarsi un codice per comunicare tra loro e continuamente sottoposti a interrogatori da parte della polizia segreta......ma nello stesso tempo impedisce al lettore di sentirsi coinvolto negli eventi narrati.......perche' troppo preso dal tentativo di decifrare le miriadi di metafore sottese nella storia.

Peccato: poco si conosce (o almeno poco conosco io) della storia rumena degli anni ottanta e pensavo che questo romanzo potesse colmare alcune mie lacune.....ma cosi' non e' stato.
Ho letto commenti strabilianti su questo romanzo.......forse sono io che non sono riuscita a coglierne l'essenza :boh:
 
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fernycip

New member
Ho cercato di far "sedimentare le idee" (espressione usata spesso da una persona che stimo molto......per frenare la mia impulsivita':)) e quindi ho atteso prima di commentare questo libro......ma il mio giudizio non si e' minimamente modificato: e' un romanzo decisamante ostico.
Ambientato in Romania durante il periodo della dittatura di Ceausescu, narra le vicende di alcuni giovani che tentano di conquistare degli illusori spazi di liberta' dedicandosi a letture e pensieri proibiti.
Per dare concretezza al soffocante clima di terrore, l'autrice utilizza un linguaggio scarno, spezzato, frasi brevi quasi fossero un sussurro con continui salti tra presente e passato.
Indubbiamente un tipo di scrittura che ben rende l'idea della difficolta' di espressione legata alla paura paralizzante dei protagonisti, costretti ad inventarsi un codice per comunicare tra loro e continuamente sottoposti a interrogatori da parte della polizia segreta......ma nello stesso tempo impedisce al lettore di sentirsi coinvolto negli eventi narrati.......perche' troppo preso dal tentativo di decifrare le miriadi di metafore sottese nella storia.

Peccato: poco si conosce (o almeno poco conosco io) della storia rumena degli anni ottanta e pensavo che questo romanzo potesse colmare alcune mie lacune.....ma cosi' non e' stato.
Ho letto commenti strabilianti su questo romanzo.......forse sono io che non sono riuscita a coglierne l'essenza :boh:

Decisamente ostico, confermo. La lettura non è scorrevole causa periodi brevissimi. Il messaggio di dolore però arriva e lascia un forte senso di inquietudine. Per chi ama letture particolari e non convenzionali .
 

fernycip

New member
Muller, Herta - Il paese delle prugne verdi

Un libro davvero ostico, almeno per me. L'autrice utilizza uno stile originale: periodi brevissimi, ma incisivi ed espressione della sofferenza della Muller. Racconta dell'amicizia e della mancanza di libertà di tre ragazzi ai tempi della dittatura di Ceausescu in Romania.
 

nitina

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Muller, Herta - Il paese delle prugne verdi

-Da Wikipedia:
Il paese delle prugne verdi (Herztier) è un romanzo di Herta Müller, pubblicato dalla Hamburg nel 1994 e pubblicato per la prima volta in Italia nel 2008 dalla casa editrice Keller. Tradotto in quindici lingue, è il romanzo di maggior successo della scrittrice ed è considerato il suo capolavoro.[1] Ha vinto numerosi premi letterari in tutta Europa fra cui l'Impac Dublin Literary Award e il Premio Kleist.
Il titolo originale "Herztier" è un neologismo creato dall'autrice, e traducibile con "la bestia del cuore”, mentre quello tradotto allude alla credenza popolare rumena che se si mangiano troppe prugne verdi si muore di febbre.

La storia è narrata in prima persona dalla protagonista una giovane studentessa trasferitasi a Bucarest da un paesino povero del sud della Romania. La sua vita e quella di tre suoi colleghi è sconvolta quando la loro giovane amica Lola si suicida dopo esser stata violentata dal professore di ginnastica. Mentre tutti attorno a loro cercano di dimenticare Lola, e ne dileggiano la memoria, i quattro amici cercano di scoprire i motivi della sua fine e iniziano a fare progetti di fuga dalla Romania e dal regime oppressivo di Ceauşescu. Questo attira su di loro l'attenzione del capitano di Polizia Pjele, che inizia a fare indagini su di loro e a minacciarli.

Io l'ho trovato estremamente profondo e introspettivo. Piacevole la scrittura e interessante la storia, così come il contorno socio-politico. Difesi i valori di amore, amicizia, lotta per la propria terra.
Ve lo consiglio assolutamente!
 
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