Doblin, Alfred - Berlin Alexanderplatz

fabiog

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Franz Biberkopf viene rilasciato dopo quattro anni di prigione per aver ucciso, accidentalmente, la sua compagna di cui era anche il protettore.
L'immersione nella città di Berlino è traumatica per Biberkopf, la città è in pieno cambiamento, le difficoltà sociali ed economiche sono quotidiane ed ancor più difficile per Franz è cercare a tutti i costi di rigare dritto.
Purtroppo il cammino sarà lungo : parteciperà ad una rapina,perderà un braccio, sarà coinvolto in un omicidio finchè troverà finalmente la sua strada.
E' un romanzo potente dal punto di vista stilistico, in molti punti può ricordare lo stile di Joyce ne " Ulisse "; Doblin alterna pensieri dei protagonisti a discorsi diretti per poi magari passare improvvisamente a notiziari radio, annunci di giornale discorsi della gente per strada.
E' un romanzo che alterna la storia del singolo ( Franz Biberkopf ) a quella della città di Berlino che Doblin ha la capacità di rendere estremamente viva, pulsante protagonista. Nel corso del romanzo Doblin non dà giudizi personali, se non nella presentazione dei capitoli, lascia far tutto alla città, si può dire che parla attraverso la città di Berlino e i suoi abitanti.
Durante la lettura mi è capitato qulache volta di " perdermi " tra le sue pagine proprio per questo stile da " montaggio cinematografico " che Doblin usa, ma è come la sensazione che si può provare se ci si perde in una città che non si conosce : si ritorna sui propri passi, si ripercorre la strada e ci si ritrova su quella giusta, in questo caso nel filo della storia
Romanzo bello, in molti punti malinconico, epico.
 

isola74

Lonely member
Romanzo epico sicuramente, ma non ho apprezzato lo stile che -secondo me- si perde in molti punti.
Non è stata un lettura facile, ho faticato più di una volta a seguire il filo conduttore del discorso.
Voto sufficiente, ma non lo consiglierei
 
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