Evgenij Oneghin di Pushkin
"Lettera
di Tatiana a Onegin
Io vi scrivo – che altro più?
Cosa posso dire ancora?"
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"Quanto men s’ama una donna,
Tanto più si piace a lei,
E maggior certezza c’è
Di sedurla e rovinarla."
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“M’avete scritto,” disse,
“Non negatelo. Gli sfoghi
E le confessioni ho letto
D’un’anima fiduciosa
E d’un innocente amore;
Caro m’è il vostro candore:
Sentimenti in me ha destato
Che da tanto eran sopiti;"
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"Ma si vede non son fatto,
Io, per la felicità:
La mia anima le è estranea.
Vani sono i vostri pregi:
Non li merito. Credetemi,
In coscienza ve lo dico,
Un supplizio diverrebbe
Per noi il vincolo nuziale:
Per quanto ora io v’amassi,
Abituato come sono,
Smetterei di farlo subito;
Voi comincereste a piangere,
E il mio cuore non sarebbe
Scosso dalle vostre lacrime:
Solo urtato."
Ma tutto si cambia nel cap. VIII