De Beauvoir, Simone - Memorie di una ragazza per bene

SALLY

New member
Infanzia e adolescenza costituiscono la trama quasi romanzesca di Memorie d'una ragazza perbene, prima parte dell'autobiografia di Simone de Beauvoir. Le tappe obbligate d'una educazione sentimentale, l'inevitabile scontro con la famiglia e l'ambiente sociale dell'alta borghesia francese conservatrice e bigotta, i meschini pregiudizi d'un mondo in declino insieme con i primi dubbi, i contrasti sentimentali, le tensioni, accompagnano il lungo viaggio verso la conquista di sé, fino agli anni dell'università e l'incontro con alcune tra le piú note figure della cultura francese, da Simone Weil a Raymond Aron, da Merleau-Ponty a Roger Vailland e Jean-Paul Sartre.

Bellissimo diario di una ragazza alla ricerca di se stessa,in un periodo non facile per le ragazze,dove già tutto era deciso,la scuola,la fede,il marito...Simone,da bambina felice e ingenua ha sentito sulla sua pelle le contraddizioni bigotte della sua classe sociale,e le ha combattute,in solitudine, ostinatamente.Fino a cambiare il suo credo religioso,ad approfondire attraverso gli studi la sua conoscenza .Mi è piaciuto davvero tanto,scritto in modo scorrevole,si divora.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Dory

Reef Member
Concordo, questo libro vale davvero al pena di essere letto, è davvero straordinario. Anch'io l'ho letto tanti anni fa, ma mi ha colpito profondamente e lo ritengo uno dei migliori che abbia mai letto.
 

amneris

New member
Mi unisco al coro: bellissimo.
Peccato che non ho letto gli altri due della "trilogia", mi ci metterò un giorno, spero.
 

elena

aunt member
I componenti del coro si ampliano.......anche io lo considero uno splendido romanzo di formazione :)!!!

Avevo in mente di proseguire con la trilogia, ma poi mi sono lasciata tentare da altri libri di questa autrice: Il secondo sesso (saggio che ogni donna e uomo dovrebbe leggere, anche magari solo per curiosità) e La donna spezzata (stupendo e struggente, decisamente il migliore che abbia letto della De Beauvoir :wink:).

Una scrittrice, filosofa, romanziera ma soprattutto una grande donna attualissima: i suoi libri hanno dato molto e molto possono dare anche alle generazioni future.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il libro è solo in minima parte il racconto della vita “esteriore” dell’autrice; se ci si bada bene, per i due terzi del romanzo non succede quasi niente. Perciò ci troviamo di fronte alla prova del fatto che una vita interiore intensa, una grande introspezione, una mente aperta che va oltre qualsiasi condizionamento esterno, il tutto espresso con grande capacità comunicativa e sapiente uso delle parole, può compensare una realtà poco movimentata.
Simone è un personaggio vivo, in continua evoluzione, con una mente in perenne fermento. Ciò che di lei colpisce è la quasi totale indipendenza di giudizio rispetto al mondo, familiare e non, che la circonda, anche durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza. L’ultima parte per me è la più bella, quella in cui l’autrice-protagonista prende atto di chi è davvero e di come realmente vuole vivere e di quali persone, e in quali termini, contano per lei; ciò senza mai dare l’impressione di avere raggiunto un punto di vista statico, ma di essere pienamente consapevole del dinamismo del mondo e dell’essere umano, del fatto che il suo modo di vedere le cose si evolverà ancora e continuamente. Poi non so se avesse raggiunto questa consapevolezza già all’epoca dei fatti, visto che il libro l’ha scritto più avanti. Bellissimo il racconto dell’esperienza di Zazà - uno dei personaggi più interessanti del libro – mi ha colpito quel modo di viverla quasi come fosse propria, di “sentire” l’amicizia in modo così intenso e profondo pur continuando a comunicare con Zazà tramite il “voi”. Riguardo all’ambiente in cui Simone viveva, è comprensibile che a lei stesse stretto, sarebbe così per chiunque ma, a voler vedere le cose dall'esterno, se si pensa che si tratta degli anni ’20 e che una ragazza poteva (quasi) tranquillamente uscire da sola con un amico sposato forse non era poi così retrogrado … è già complicato adesso :mrgreen:. E’ un libro che certamente consiglio; a tratti non è proprio leggerissimo, ma ciò è compensato dalla profondità e dalla raffinatezza dello stile, che offre continui stimoli e spunti di riflessione.
 

Jessamine

Well-known member
Avrei voluto leggere questo libro già diversi anni fa, quando mi fu consigliato da un'amica che in quel periodo aveva gusti letterari particolarmente affini ai miei, eppure, per un motivo o per un altro, ho sempre rimandato. Guardandomi alle spalle ora, sono contenta di aver aspetato tanto, perché difficilmente avrei potuto leggerlo in in momento più adatto per apprezzarlo al meglio.
In questo intensissimo libro è racchiusa la prima parte dell'autobiografia di Simone De Beauvoir, scrittrice e filosofa, compagna di Jean-Paul Sartre, promotrice di un femminismo che mi verrebbe da definire "sano", donna tormentata, forte, terribilmente innamorata della libertà. In queste pagine Simone ci accompagna attraverso la sua infanzia, mostrandoci la rigidità dell'educazione cattolica ricevuta, e ci permette di camminare assieme a lei attraverso il formarsi del suo pensiero, l'affermazione della sua personalità, il lento ma inarrestabile affrancarsi dalle imposizioni familiari, camminando attraverso i corridoi della Sorbona fianco a fianco con quelli che sarebbero diventati grandi personaggi del panorama intellettuale francese ed europeo, uno su tutti: Jean-Paul Sartre.
In queste memorie si respira tutto il fervore intellettuale della Parigi sospesa fra le due guerre, di tutte quelle idee che covavano già sotto la cenere, si avverte il fremito di un'epoca che sta inesorabilmente cambiando, e accanto a tutte quelle persone che a testa bassa fingono di non vedere il cambiamento si stagliano le figure nitide, come quella di Simone, che questo cambiamento nell'aria lo avvertono, e si preparano ad affrontarlo.
Dicevo, non avrei potuto leggere queste memorie in un momento migliore, a poche settimane dalla mia laurea in Filosofia, al termine di un percorso che non avrebbe potuto essere più diverso da quello di Simone, e che mi ha portato quasi a detestare la mia facoltà. Non che ci sia stata nessuna folgorazione, sono tutt'ora convinta di aver fatto la scelta sbagliata, ma per lo meno, passeggiando nei ricordi di questa straordinaria donna, mi sono ricordata quali sono stati i motivi che quasi quattro anni fa mi hanno spinto a compiere questa scelta.
Ho trovato straordinario il percorso di crescita intellettuale di quesa ragazza, che da "ragazza perbene", prima della classe in un istituto cattolico, fervente credente, si ètrasformata in un una giovane donna libera, che ha avuto la forza e l'onestà intellettuale di non fermarsi davanti alle convinzioni e alle convenzioni imposte dalla sua famiglia e dall'ambiente piccolo borghese che la circondavano. Sono pagine bellissime quelle in cui la sua fede comincia ad incrinarsi, il dubbio si fa strada dentro di lei, e nonostante la paura di ritrovarsi sola contro tutta la sua famiglia non può fare a meno di perseverare nelle sue concezioni intellettuali. Questa è solo una piccola crepa, perché da questo momento tutte le sue certezze, tutte le sicurezze sul suo mondo, sulla sua famiglia, sulla società in cui è cresciuta cominciano ad incrinarsi, tutto può essere messo in dubbio, e l'unica àncora di salvezza risulta la propria mente, il proprio riflettere, la propria filosofia.
È con una forza e una determinazione comune a pochi che la giovanissima Simone si ribella dal profondo del suo essere alle costrizioni che non le permettono di esprimersi liberamente: il suo non è, o non è solo, sprito di contraddizione adolescenziale. Simone vuole scrivere, non vuole alcun ostacolo fra lei e la ricerca della verità, vuole poter essere libera, giudicata per le sue azioni e il suo pensiero, e non per la classe sociale d'appartenenza o per il suo sesso, e lo vuole con una forza tenacissima.
C'è, a tratti, un pizzico di autocompiacimento che potrebbe far sembrare questa giovane donna vagamente piena di sé, ma accanto a tutto questo Simone ci svela tutte le sue fragilità, la sua solitudine, i suoi disperati rapporti interpersonali, tanto che è impossibile non provare ammirazione, compassione, ma soprattutto gratitudine nei confronti di una donna che al mondo ha dato veramente molto.
 

harry.haller

New member
Sinceramente ho adorato lavori come "Una donna spezzata" o "Lo spirituale,un tempo",ma in tutta onesta non capisco come si possano apprezzare delle pure biografie come la suddetta.
p.s. per inciso la de Beauvoir è uno dei miei autori preferiti:mrgreen:
 

Meri

Viôt di viodi
Posso dire che non l'ho trovato tanto interessante, vero? Non verrò linciata. Sicuramente una gran donna, fuori dagli schemi, moderna, ribelle, ma il libro è lento e a tratti noioso.
 

velmez

Active member
ho letto biografie decisamente più interessanti...
questa è fin troppo ripetitiva... alla fine avrei voglia di leggere gli altri tre, magari in versione... sintetica! cioè: mi rimane la curiosità, ma ho trovato l'autrice troppo pedante!
lascerò depositare e tra un po' leggerò magari qualcos'altro di suo!
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
I componenti del coro si ampliano.......anche io lo considero uno splendido romanzo di formazione :)!!!

Avevo in mente di proseguire con la trilogia, ma poi mi sono lasciata tentare da altri libri di questa autrice: Il secondo sesso (saggio che ogni donna e uomo dovrebbe leggere, anche magari solo per curiosità) e La donna spezzata (stupendo e struggente, decisamente il migliore che abbia letto della De Beauvoir :wink:).

Una scrittrice, filosofa, romanziera ma soprattutto una grande donna attualissima: i suoi libri hanno dato molto e molto possono dare anche alle generazioni future.
Anche per me il voto è assolutamente positivo... è un libro che aiuta a riflettere molto! A questo punto voglio sapere come continua la storia di quest'anima irrequieta! Non so quando leggerò gli altri due libri, ma seguirò certamente i suggerimenti di Elena! Consigliato assolutamente!
 

bouvard

Well-known member
Per molti anni ho desiderato comprare questo libro senza decidermi a farlo, e quando finalmente l’ho comprato l’ho lasciato per molto tempo nella pila dei libri “in attesa” che stazionano sulla mia scrivania. Perché tanta indecisione a comprare e a leggere un libro che desideravo leggere? Principalmente per paura. Paura di restarne delusa, paura che non fosse all’altezza delle mie aspettative, e non ultimo paura che fosse pesante e noioso. Adesso che l’ho letto posso dire di non averlo trovato pesante, noioso qualche volta sì, forse più che noioso l’ho trovato un po’ troppo “auto-celebrativo”, la de Beauvoir induce in alcuni punti forse un po’ troppo – secondo me - a sottolineare la sua intelligenza, le sue capacità, i suoi meriti. Non posso dire mi abbia deluso perché è un libro che dà un quadro molto chiaro sulla condizione delle donne agli inizi del Novecento, e soprattutto sul rapporto tra la donna e l’istruzione. Il libro sottolinea infatti la scarsa considerazione in cui erano tenute le donne che decidevano di studiare, di emanciparsi e di mantenersi da sole invece di sposarsi e mettere al mondo dei figli e servire te e pasticcini nei salotti. Le mie aspettative forse sono state un po’ deluse, infatti non leggerò gli altri volumi, ma il libro merita di esser letto.
 
Alto