Puskin, Alexsandr - Sia che vada .....

fabiog

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Sia che vada errando nelle vie rumorose,
Sia che entri in una chiesa affollata,
O stia seduto tra la folle gioventù,
Sempre mi abbandono ai miei sogni.

Dico : gli anni correranno via,
E quanti di noi ora siamo qui
Noi tutti ce ne andremo sotto le volte eterne,
E per qualcuno di noi l'ora è già prossima.

Se guardo una quercia solitaria,
Penso : il patriarcadei boschi
Sopravviverà alla mia età dimenticata,
Come è sopravvissuto alla età dei padri.

Accarezzo un caro fanciullo,
E già penso : addio !
A te io lascio il posto :
Per me è tempo di marcire, per te di fiorire

Ogni giorno, ogni anno
Sono solito accompagnare con un pensiero,
Cercare di indovinare fra quegli anni
Il tempo della mia morte ventura.

E dove il destino mi manderà la morte ?
In battaglia forse, in viaggio, sulle onde ?
Oppure la valle vicina
Accoglierà la mia fredda polvere ?

E anche se per il corpo insensibile
E' indifferente dove dovrà marcire,
Però vorrei più vicino alla mia terra amata
Vorrei proprio poter riposare

E che vicino alla porta del sepolcro
Giochi una giovane vita,
E la natura indifferente
Risplenda di eterna bellezza
 
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