Takita, Yojiro - Departures

Daigo è un giovane violoncellista che si trova improvvisamente senza lavoro e tornato con la moglie nel suo paese natale accetta a malincuore di fare il tanatoesteta, ossia quella persona che si prende cura della salma nel rito della deposizione, la lava, la veste e la trucca, riservandogli le ultime attenzioni prima di essere cremata. Inizialmente è riluttante ma sotto la guida del maestro Sasaki imparerà a vivere questi ultimi atti con amorevolezza che lo porterano a riconciliarsi anche con gli episodi più sofferti della sua infanzia.

Film commovente, poetico e delicato, che affronta il tema della morte in modo da lasciare la massima dignità alla persona che si appresta a compiere il suo ultimo viaggio. Un film da vedere.

Film che tratta un tema difficile come la morte in maniera delicata e poetica, e soprattutto mettendo sempre al primo posto la dignità della persona.
A me è piaciuto, nonostante in alcuni tratti sia un po' lento. Consigliato!

Quanto è bello questo film. L'ho trovato delicato, emozionante, originale. Intelligente. Il rito giapponese della deposizione, la cura del nokanshi, è praticato da Daigo e dal maestro Saisago con coraggio, attenzione, dedizione, rispetto e sensibilità. E passione - qualcuno si chiederà se ci si può appassionare per un corpo senza vita: vedendo questo film, direi proprio di sì -. Perchè è nella passione per quel corpo, per la cura del corpo del defunto (cura che diventa accompagnamento), che si manifesta l'amore per la vita. Daigo e Saisago sono due uomini estremamente sensibili, e profondamenti attaccati alla vita. Questo film lascia il segno, perchè ti fa riflettere su quanto sia importante il corpo, anche quando privato della vita. Il corpo del defunto è un corpo che dice; è un corpo che chi rimane non vorrebbe lasciare mai; è un corpo che aiuta il ricordo; è un corpo che tiene uniti. E' un corpo che permette agli uomini di riconoscersi: si è uomini grazie al corpo.