Puskin, Alexsandr - Ricordi a Carskoe Selo

fabiog

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Turbato dai ricordi,
Colmo di una dolce nostalgia,
O bellissimi giardini, sotto la vostra sacra penombra
Entro, chinando la testa.
Così l'adolescente della bibbia, folle dissipatore,
Dopo aver bevuto fino in fondo la coppa del pentimento,
Vide finalmente la dimora paterna,
Chinò la testa e pianse.

Nell'ardore di fugaci entusiasmi,
Nello sterile vortice della vanità,
Oh, ho dissipato molti tesori di affetti
Per sogni irraggiungibili.
A lungo ho errato, e sovente, angosciato,
Bruciando di pentimento, nel presentimento di sciagure,
Ho pensato a te, plaga benedetta,
Ho immaginato questi giardini.

Immagino il giorno felice,
Quando tra voi sorse il liceo,
E sento di nuovo dei nostri giochi il festoso rumore
E vedo di nuovo la famiglia degli amici.
Di nuovo, tenero adolescente, ora ardente, ora pigro,
Nascondendo nel cuore sogni confusi,
Vagabondando per i prati, per i boschi silenziosi,
Mi abbandono al mio essere poeta.

Nella realtà io vedo davanti a me
Le tracce orgoliose dei giorni passati.
Ancora sono colmi della grande signora
I suoi amati giardini,
E stanno, popolati di palazzi, di portoni,
Di colonne, di torri, di statue degli dei
E dellla gloria di marmo, e delle bronzee lodi
Delle aquile di Caterina.

Stanno i fantasmi degli eroi
Vicino alle colonne a loro dedicate,
Guardate: ecco l'eroe che respinse le schiere guerresche,
il Perun delle rive del Kagul.
Ecco, ecco il potente condottiero della bandiera di mezzanotte,
Davanti al quale nuotava e volava l'incendio dei mari.
Ecco il suo fedele fratello, l'eroe dell'Arcipelago,
Ecco l'Annibale di Navarino.

Tra i sacri ricordi
Io qui dagli anni infantili sono cresciuto,
E sordo intanto il torrente della guerra del popolo
Già infuriava e rumoreggiava.
Una sorte sanguinosa avvolse la patria,
La Russia si mosse, e accanto a noi volano
E le nubi di cavalli, la fanteria barbuta,
E la gloriosa schiera dei cannoni di bronzo.

Miravano i giovani guerrieri,
Sentivano il suono lontano della battaglia,
Anche gli anni infantili e ... maledivano
Le severe briglie delle scienze
Molti non sono sopravvissuti. Al suono di nuove canzoni
Sono caduti in gloria nei campi di Borodino,
Sui monti di Kul'm, nei severi boschi della Lituania,
Vicino a Montmartre
 
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