Camilleri, Andrea- Il nipote del Negus

isola74

Lonely member
Siamo al tempo in cui si andava in camicia nera; si cantavano inni. Quando la menzogna si accasa nella storia, sono gli atti di fede e i manganelli che fanno la verità. Ci volevano, a Vigàta, le furberie e le mattacchiate di uno scavezzacollo principe di colore, un diciannovenne sessualmente senza briglie, la spudoratezza e l'inclinazione astuta di un nipote del Negus, i puntigli principeschi di uno studentello straniero per umiliare l'onore, l'orgoglio virile, le mire colonialistiche, le prolisse incompetenze del regime, e il nazifascistico razzismo. Il nipote del Negus, il principe Grhane Sollassié Mbassa, è stato iscritto alla Regia Scuola Mineraria di Vigàta. Si rivelerà un virtuoso della bricconeria e un atleta dell'inganno: tutti brontolando, e lui bravando; promettendo molto, e ancor più pagando, senza nulla mai ottenere. .....

Chi ha amato il Camilleri della Concessione del telefono non può non amare questa sua ultima opera: un capolavoro di ironia, un romanzo scorrevolissimo e..ahimè..in molti punti di una attualità sconvolgente :D
Da leggere!!
 

elena

aunt member
Aggiunto alla lista desideri :YY:YY:YY.....è un pò che non leggo Camilleri....mi manca proprio la sua ironia :wink:
 

Minerva

New member
Il massimo dei voti per questo libro (storia di pura invenzione di Camilleri ispirata ad un principe etiope realmente esistito) che tra il serio e il faceto descrive la convinta società italiana degli anni del fascismo, gabbata da un giovanotto tanto aitante e piacente quanto smaliziato e astuto che risponde al nome di principe Grhane Sollassié Mbassa, nipote del Negus.
Tra la fine del 1929 e l’inizio del 1930 il “ciclone” Grhane (e già il nome la dice lunga!) sconvolgerà la “inquadrata” cittadina di Vigata, tutta inni e saluti romani.
Cosa non sono disposte a fare le autorità nazionali e locali per assecondare la politica coloniale del duce ed i vivaci giochetti del principe!!

Con sagace ironia, il maestro alterna comunicazioni ufficiali a pittoreschi e imperdibili dialoghi. :ad::ad:

Isola: se lo stile è lo stesso devo proprio leggere anche “La concessione del telefono”
 

stefania_roma

New member
E' veramente un piccolo capolavoro.
Peraltro, pensando a certi fatti recenti, anche profetico....:wink:
 

elesupertramp

Active member
Veramente spassoso, arguto e intelligente!
La forma epistolare, già utilizzata ne La concessione del telefono, alternata a frammenti di conversazioni ed articoli di giornal, lo rende un vero gioiellino.
 

Meri

Viôt di viodi
Un piccolo capolavoro. Si legge tutto con il sorriso sulle labbra, alternando grandi risate.TUNZZZ
 

darida

Well-known member
Volevo chiedere se c'e' molto uso del dialetto, se il livello e' quello de La concessione del telefono-piaciuto molto- posso farcela :wink:
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Per me è il terzo libro di Camilleri. Mi domando perché ho aspettato così tanto prima di decidermi ad iniziare a leggere i suoi libri.
Mah, forse mi bloccava un po' il fatto del dialetto siciliano. In realtà non mi ha mai creato problemi anzi, mi diverte tantissimo.

Camilleri mi fa lo stesso effetto di Andrea Vitali, inizio a leggere e non riesco più a fermarti. Finisco un suo libro e già ho voglia di leggerne un altro.

Il nipote del Negus è una vera chicca. Che bell'elemento Grhane!!! :mrgreen: Credo che ben pochi scrittori abbiano la stessa maestria di Camilleri nel riuscire a creare una storia ricca di colpi di scena e caratterizzare tutti i personaggi, costruendo la struttura del racconto solo con lettere, telegrammi e articoli di giornale.
 
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