Christie, Agatha - La domatrice

ayla

+Dreamer+ Member
Petra è la famosa e affascinante città carovaniera fondata in Transgiordania dagli antichi Nabatei. In questa località il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di turisti: un famoso psichiatra francese, una graziosa neolaureata in medicina, un'energica lady membro del Parlamento inglese, una signorina di mezza età e una numerosa famiglia americana che gravita attorno alla "domatrice",un' onnipotente matrona che ama esercitare sadicamente il suo potere sui familiari,"simile a un Buddha repellente o a un colossale ragno al centro della sua tela". Nell'aria dell'antica città si respira un'atmosfera sinistra,tanto che, quando uno dei membri della comitiva viene ritrovato cadavere,affiora subito il sospetto che si sia trattato di un delitto. L'assassino ha però fatto male i suoi conti. Non ha previsto,infatti, la presenza di un turista d'eccezione: Hercule Poirot, che anche questa volta non si farà sfuggire il colpevole. Scritto nel 1938 La Domatrice è uno dei romanzi nei quali la Christie ha spinto più a fondo la sua analisi della personalità umana. Un libro sorprendente e suggestivo.

Che posso dire di più???E' uno dei libri della Christie che mi ha preso di più,veramente molto bello e come sempre il finale non è affatto scontato.
 
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Meri

Viôt di viodi
Avvincente! Anche questo giallo è da inserire tra i migliori della Christie. Personaggi veramente ben delineati a livello psicologico e l'ambiente della Palestina rende il tutto ancora più enigmatico. Mi sorprende sempre l' attualità di questi romanzi: sotto certi aspetti l'essere umano non cambia mai.:paura:
 

darida

Well-known member
bello! ma sono di parte, a me Agatha piace in tutte le salse, per me è una sorta di comfortable reading con happy ending :mrgreen:
 

Jarg

New member
L'ho letto la scorsa settimana. È stato il primo che leggo della Christie. Mi è piaciuto e ho trovato un grande talento non solo nello sviluppo della trama ma anche nel modo in cui i personaggi vengono presentati, poco a poco nel giro di undici capitoli, in maniera tale da farci conoscerli bene prima che l'omicidio accada. L'unica cosa che non mi è piaciuta è l'epilogo. Tutto troppo happy-ending, con i Boynton che sembrano di aver superato in appena cinque anni tutta una vita di traumi... A parte quello, è un romanzo che consiglierei, infatti ne ho comprato un'altro dell'autrice (Il ritratto di Elsa Greer).
 
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