Gaarder, Jostein - Il castello dei Pirenei

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
ed.Longanesi 2009 242 pag.

Il caso, una coincidenza, il destino, la telepatia: difficile spiegare l'incontro fra un uomo e una donna che si rivedono, dopo trent'anni, nello stesso albergo affacciato sul fiordo dove si erano detti addio. Sempre che dare una spiegazione abbia un senso. Solrun e Steinn sono entrambi cinquantenni. Nonostante il passare degli anni e il fatto che oggi siano entrambi sposati e con figli, non hanno mai smesso di pensare l'uno all'altra. Dopo la sorpresa dell'incontro, danno vita a un fitto scambio di e-mail nel quale si raccontano, ripercorrendo l'episodio, inspiegabilmente velato di mistero, che aveva messo la parola fine al loro amore. Per ritrovarsi, come spesso accade, a scrivere due storie diverse della stessa passione condivisa. Chissà però se le due versioni sono davvero così differenti. Nel dialogo a distanza prendono corpo due visioni della vita inconciliabili: lui è un professore di Fisica, ateo e materialista, lei è un'umanista convinta che a governare i nostri destini siano forze superiori. Forse solo il finale del romanzo saprà dare finalmente un senso agli eventi. (fonte IBS)


Le mie aspettative erano davvero alte,dopo aver letto e adorato "Il mondo di Sofia" e altri 5 romanzi dello stesso autore.
Logico quindi che sia rimasta un po' delusa,soprattutto perchè ho trovato subito il difetto:troppe nozioni e dati astronomici,paleontologici e di storia della scienza,anche se utili al contesto della storia.
Ma poi inaspettatamente la seconda metà del romanzo è diventata più coinvolgente e meno difficile da seguire,anche se mi è rimasto un dubbio sul finale (ma non lo scriverò ancora per non svelarlo a chi vuole leggere il libro).
Posso dire però che pur essendo piuttosto razionale,ho preferito credere alla versione "soprannaturale" della storia e della "donna dei mirtilli rossi" soprattutto per come si sono svolti gli eventi che hanno coinvolto i due protagonisti.
E poi penso che bisogna credere in qualcosa di incredibile ogni tanto,se non altro per superare la piatta realtà che ci circonda.
Aspetto di confrontarmi con qualcuno di voi nei prossimi giorni.
 
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Jessamine

Well-known member
Concordo con Minerva, i dati prettamente "scientifici" sono troppi. Leggendo la prima metà del romanzo, sembra di essere catapultati in un misto fra un libro di scienze e un libro che parla di esoterismo. Decisamente troppo dettagliato, per quanto interessante.
La seconda parte invece diventa molto più scorrevole, finalmente comincia ad emergere una trama, il ricordo di un fatto misterioso accaduto trent'anni prima ai due protagonisti, un fatto tragico che ha portato i due a vedere il mondo in maniera completamente diversa, fino a separarli.
Ora, ho trovato il personaggio di lei estremamente antipatico: mascherandosi dietro una pretesa apertura mentale, non fa altro che dare dell'ottuso a Steinn per non credere a fantasmi e quant'altro. Sarà che io credo che in fondo "aveva ragione Steinn", ma un personaggio come il suo proprio non mi è andato giù.
Inoltre, a non convincermi c'è anche il finale (di cui non parlerò, per non spoilerare): mi è sembrato che Gaarder si fosse trovato ad un punto morto, come se non sapesse più come risolvere la questione, e ha optato per questo finale a mio parere un po' troppo affrettato e "campato per aria".
Detto ciò, è senza dubbio un ottimo romanzo, scritto con uno stile scorrevole e accattivante (nonostante la pesantezza quasi accademica della prima parte), pieno di spunti per riflessioni interessanti e fondamentali.
 

gamine2612

Together for ever
Nonostante concordi con voi per quanto ne riguarda la prima parte, ho trovato la storia dei due ex riallacciati abbastanza coinvolgente. L'atteggiamento polemico del personaggio femminile è stato probabilmete evidenziato dallo scrittore per darne una caratteristica di cliché donna.
Il finale non lo avevo interpretato come un voler chiudere la storia peccando poi di originalità; apprezzo comunque le vostre riflessioni per pormi qualche ulteriore domanda.

Gaarder è molto meno brillante ad esempio nel suo Maya, maggiormente disgregato e distratto.Prima o poi riuscirò a terminarlo.
 
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