Riccarelli, Ugo - Comallamore

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
ed. Mondadori 2009 186 pag.

Al centro di una piccola città sorge un manicomio: uno spazio in cui tutto sembra immutabile, separato per sempre dalla società e dalla storia. In un punto, però, le alte mura che circondano l'edificio si interrompono come per una dimenticanza. Da lì, attraverso una rete, fin da piccolo Beniamino osserva i matti, irresistibilmente attratto dai loro gesti, dal mondo misterioso che lasciano intravedere. È poco più che un ragazzo quando varca la soglia del manicomio in cerca di un impiego. L'Italia è in preda ai deliri imperialistici del fascismo, la tecnica dell'elettroshock fa i primi proseliti, ma nell'ospedale arriva un medico, il dottor Rattazzi, che prova altri esperimenti. Con coraggio e umiltà cerca di immedesimarsi nei matti, di entrare in contatto con le loro paure e trovare nuove vie per permettere a ciascuno di dare sfogo alla sua disperata ansia di libertà. La guerra e i bombardamenti fanno irruzione anche nella piccola città, ma offrono un'occasione: Rattazzi può sfollare i pazienti, portarli fuori dal manicomio. Nello spazio aperto della cascina del Pianoro, lontani da ogni controllo, spiccare il volo e vincere i propri fantasmi sembra finalmente possibile. E quando gli eventi lo richiedono, Beniamino trova la forza per fronteggiare ogni difficoltà e farsi guida della piccola corte che Rattazzi gli affida. Ma presto la follia più cupa e radicale, violenta e impietosa - quella della guerra - tornerà a lambire nuovamente l'equilibrio della comunità del Pianoro (fonte IBS).

Dopo aver letto "Il dolore perfetto",vincitore del Premio Strega nel 2004,pensavo di ritrovare in questo romanzo la stessa bellezza e lo stesso stile,invece sono rimasta un po' delusa.
Non ho trovato lo stesso coinvolgimento per la storia dei vari personaggi,anche se poi verso la fine il ritmo è diventato un po' più incalzante.Sono comunque convinta che se avessi letto questo libro una decina di anni fa,quando ancora studiavo alla facoltà di Psicologia (poi abbandonata) ed ero più interessata all'argomento "malattia mentale",avrei scritto un commento totalmente positivo.Invece oggi sono stata più attratta dalla presenza della guerra (soprattutto dei partigiani nella storia) che fa da cornice alle vicende dei malati.
Credo che da quest'opera si potrebbe trarre un bel film,partendo dalla figura di Beniamino,fino a rappresentare tutti gli altri protagonisti,perchè l'aspetto visivo potrebbe far apprezzare meglio la storia.
Attendo i vostri commenti per potermi confrontare.
 
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