versi da " Astolfo sulla luna" Ludovico Ariosto

Denni

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Quivi ebbe Astolfo doppia meraviglia:
che quel paese appresso era sì grande,
il quale a un piccolo tondo rassomiglia
a noi che lo miriam da queste brande;
e ch'aguzzar convegli ambe le ciglia,
s'indi la terra e 'l mar ch'intorno spande
discerner vuol; che non avendo luce,
l'imagin lor poco alta si conduce.

......


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Le lacrime e i sospiri degli amanti,
l'inutil tempo che si perde a giouco,
e l'ozio lungo d'uomini ignoranti,
vadi disegni che non han mai loco.
i vani desideri sono tanti,
che la più parte ingombran in questo loco:
ciò che in somma qua giù perdesti mai,
là su salnedo ritrovar potrai.



meglio che la smetto qui perchè se no vado avanti all'infinito...è troppo bello!
 

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d'ya think i'm stupid?
Lascia lente le briglie del tuo ippogrifo, o Astolfo,
e sfrena il tuo volo dove più ferve l'opera dell'uomo.
Però non ingannarmi con false immagini,
ma lascia che io veda la verità e possa poi toccare il giusto.

Da qui, messere, si domina la valle: ciò che si vede, è.
Ma se l'imago è scarna al vostro occhio, scendiamo a rimirarla da più in basso
e planeremo in un galoppo alato
entro il cratere ove gorgoglia il tempo.


"In Volo" - primo brano del primo disco del Banco Del Mutuo Soccorso (1972)
 
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