Cronenberg, David - Spider

El_tipo

Surrealistic member
Uno psicotico ritorna nel quartiere in cui aveva vissuto da bambino e tra ricordi e allucinazioni cerca di ricostruire la sua storia, passando per avvenimenti traumatici, in un clima apparentemente senza amore. Si rivede il cronenberg visionario, surrealista, che si cimenta con il tanto a lui caro rapporto tra finzione e realtà, rappresentato dal protagonista, a tratti simile all'inquilino del terzo piano di polanski; a differenza di quest'ultimo, dove la psicosi nasce da deliri di persecuzione, in Spider la regressione all'età infantile e il legame quasi edipico con la madre ci fa pensare alle teorie freudiane sulla malattia psichica. Ma il film rimane criptico, non svela nulla.
Nonostante la trama e l'idea accantivante, la storia viene un po smorzata da atmosfere troppo cupe e lente, più appropriate forse per un viaggio all'interno di un tossicodipendente che di uno schizofrenico. Viene spontaneo l'accostamento con Strade Perdute del grande Lynch, senza tuttavia reggere il paragone, anche quanto a intensità e trasporto. Sembra più essere tornati ad un lavoro di Bergman rivisto in chiave moderna, mi viene in mente persona con quelle continue sovrapposizioni tra onirico e realtà.
 
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ayla

+Dreamer+ Member
Nonostante sia un film molto curato e ben interpretato dal trio di protagonisti, fiennes su tutti, la storia non è riuscita completamente a prendermi, ogni tanto mi trovavo a fantasticare su tutt'altro, forse sarà stata l'eccessiva ma (probabilmente) voluta lentezza della vicenda. Resta comunque un film intenso da vedere, anche se, dopo M. Butterflay mi aspettavo di più.
 
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