Vitali, Andrea - La mamma del sole

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ed. Garzanti 2010 pag.286

La motonave Nibbio, vecchia gloria della Navigazione Lariana, sta effettuando il suo ultimo viaggio. A Bellano sbarca un'anziana donna: sta cercando il vecchio parroco, don Carlo Gheratti. Attraversa a fatica il paese arso dalla canicola estiva, prima di scomparire nel nulla. Quando arriva la notizia che manca una delle ospiti del Pio Ospizio San Generoso di Gravedona, sulle due rive del lago i carabinieri iniziano a indagare. Un secondo enigma segna l'estate del 1933. Dietro pressante richiesta del Partito e della Prefettura, i carabinieri devono raccogliere informazioni su una "celebre" concittadina, Velia Berilli, madre di quattordici figli, tra legittimi e illegittimi. Perché mai Velia Berilli è diventata così importante? Due misteri, insomma, cui si aggiunge un altro problema: in caserma si è rotto il vetro del bagno, e aggiustarlo non sarà semplice. Ancora una volta, le pagine di Vitali si animano di una piccola folla di protagonisti e comprimari: dall'equipaggio della Nibbio alle autorità locali, e poi don Gheratti, il sacrestano Bigé e la perpetua Scudiscia. Non possono mancare i carabinieri della locale stazione, vere star dei suoi romanzi: il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, l'appuntato Misfatti, il brigadiere Mannu e il carabiniere Milagra, che segue giorno dopo giorno, con indomita passione, i gloriosi trasvolatori della Seconda Crociera Atlantica (da IBS).

Questo libro,come tutti gli altri romanzi del dottor Vitali si leggono piacevolmente e velocemente; sembrano essere stati scritti per chi vuole lasciarsi andare al puro e semplice piacere della lettura.
Infatti chi inizia a leggere uno dei suoi racconti non sa poi resistere alla tentazione di continuare a leggere gli altri e ne aspetta con impazienza la pubblicazione.
Per commenti sui vari personaggi utilizzerò il 1° mini gruppo di lettura non appena l'utente con cui lo stavo leggendo mi comunicherà di averlo terminato.Poi li posterò anche qui.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Visto che DobbiaB,con la quale avevo iniziato il minigruppo,non mi ha ancora fatto sapere se l'ha terminato,metterò qui qualche dettaglio che mi ha colpito particolarmente:
il brigadiere Mannu e la scelta delle cartoline al posto della classica lettera da spedire ai suoi parenti in Sardegna (meglio tutte diverse o uguali tra loro?);il vetro rotto che continua a rompersi;la prostituta Velia Berilli che,con i suoi 14 figli,viene scelta come rappresentante della prolifica famiglia italiana tanto cara a Mussolini;il figlio scemotto tanto desiderato (non aggiungo altro per non svelare troppo la trama,è bello scoprirla da soli :wink:).
 

Robby

New member
Ancora un bel racconto di Vitali. :D

Bellissimi nella loro semplicità i personaggi. Mitico il vetraio Seccanati "Uno che tutte le mattine si svegliava pregando che la voglia di lavorare gli saltasse addosso, sperando subito dopo che sbagliasse mira."
 

darida

Well-known member
E anche questo del caro doc Andrea e' andato!

conosco questo autore come le mie tasche, non ha più segreti per me, potrei scrivere al posto suo :mrgreen:
La giostra è ormai collaudata, i personaggi si rincorrono in simpatici quadretti vista lago, i nomi e cognomi sempre più strampalati, due risate le strappa sempre e lo stile scorrevole e pulito rende piacevole la lettura

PS i miei eroi sono, nell'ordine, il vetro rotto del cesso e il vetraio Seccanati :mrgreen:
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Prima di tutto chiedo umilmente scusa "in pubblico" a Minerva6 per la mia lunga assenza dal forum che ha fatto saltare il minigruppo! Spero che mi pardonerai !!!!!:roll:

Posto qui i miei commenti e impressioni sull'ultimo romazo di Vitali.

Un’altra storia costruita ad arte dal nostro caro dottor Vitali. Con personaggi già noti ma che è un piacere ritrovare: il maresciallo Maccadò, il brigadiere Mannu, l’appuntato Misfatti e la mia preferita, la perpetua Scudiscia !!! Ma anche i nuovi personaggi non sono da meno! Anch'io adoro il Seccanati!!!

La capacità narrative e descrittiva dell’autore è, secondo me, ormai indiscutibile!
A pagina 63 c’è la descrizione della numerosa prole malaticcia di Velia Berilli, a me è piaciuta moltissimo e ve la riporto: “ Immediatamente aveva intimato (il medico) all’Agostino di andare a casa con un preciso messaggio: che l’indomani mattina si facessero trovare tutti per un’ispezione sanitaria.
Un lazzaretto!
<<Bisognerebbe isolarla, recintarla, enuclearla dal resto del paese>>, aveva detto, fatta l’ispezione, al podestà. Non si poteva far finta di niente. Per prima cosa erano tutti tignosi, persino la piccola Felicetta che, per chissà quale difetto congenito, aveva un padiglione auricolare, il destro, grande il doppio dell’altro. Quattro avevano lesioni francamente tubercolotiche: l’Agostino, Procopio, il settimo figlio, che con l’Agostino dormiva e aveva un labbro leporino incompleto ma bastante a fargli sputacchiare intorno gocce di saliva intrise di microbatteri, la tredicenne Sostenia, terzogenita, che nonostante i pochi anni aveva già un paio di tette così e forse per imitazione dei costumi materni non indossava biancheria intima, e il seienne Peregrino che si comportava come un gatto, selvatico però, rispondendo alle domande soffiando e allontanando chiunque con la minaccia di due mani dotate di unghie spesse e nere. Nell’ottenne premiato, nel terz’ultimo della sfilza, Olmetto e nella penultima, Felicetta, al dottor Lesti era parso di cogliere e segni della pellagra; non poteva dirsene sicuro però, gli sarebbero serviti degli approfondimenti. L’unica che sembrava sana era la quindicenne Lacrimella, che però era sorda come una campana.”


Non riesce proprio a deludermi questo Andrea Vitali !!! :D
 

Palmaria

Summer Member
Concordo pienamente con tutti i commenti precedenti!

Anche questa storia imbastita dal buon Vitali sembra uscire fuori dal libro, con tutti i suoi vividi personaggi e le atmosfere del lago.
Leggendo le pagine, ci si immagina di avere davanti l'arciprete Don Carlo che se la dormicchia accanto alla magnolia ascoltando il canto dei passeri, il vetraio Seccanati, la cui lentezza nel lavoro pare proverbiale, così come l'appuntato Misfatti che affretta il passo la mattina per andare in caserma, visti i suoi problemi intestinali, solo per citare alcuni dei protagonisti.

Insomma, accostandosi al libro si ha proprio l'impressione che lo stesso Vitali si diverta un sacco nel comporre pezzo per pezzo questi piacevoli quadri bellanesi, e forse è questo il segreto della riuscita dei suoi romanzi!:wink:

L'ho trovato al livello dei migliori dell'autore!:D
 

Kriss

blonde member
È con malinconia che lascio questo libro appena letto del prof Vitali. Una delle sue storie semplici che ti accompagnano in un mondo di paese con i suoi personaggi e le loro caratteristiche. In questo libro fin dall’inizio rimani coinvolto nel mistero che si cela dietro alla scomparsa dell’anziana Maria Domenici dalla Casa di riposo in cui era ospite. Segui passo a passo l’evolversi della sua storia e l’intrecciarsi delle storie di altri personaggi. Alcuni li abbiamo già trovati in altri romanzi di Vitali e anche questo vezzo di ripresentaceli ogni volta nei suoi libri è un volerci legare a Bellano, alla sua gente, alle sue storie.
Il prof mi convince sempre più. Lo stile è semplice, ma trascinante.
Consigliatissimo.

:ad:
 

elesupertramp

Active member
Come tante altre volte durante la lettura di un Vitali, ho fatto notte fonda per leggere le ultime cento pagine di questo libro!:mrgreen:
Un mito il vetraio scansafatiche, il brigadiere sardo con le sue cartoline e il feroce scherzo orchestrato da Littoria.

Dopo un paio di libri decisamente sottotono (Parola di cadavere e -il giallo?- Dopo lunga e penosa malattia), ho ritrovato in questo la solita verve e l'ho letto con gran piacere.
 

Meri

Viôt di viodi
L' anzianità di servizio del Misfatti era un punto a suo favore. Era a Bellano dal 1925, e quindi poteva vantare un'approfondita conoscenza del luogo e dei suoi abitanti. Ma soprattutto aveva, nella curiosità, una dote naturale che si era andata affinando sempre più con gli anni, l'esperienza e l'insostituibile collaborazione della moglie Carmela.Là dove il naso dell'appuntato non riusciva ad arrivare, arrivava quello della signora, la quale spesso se ne usciva a dire che se fosse nata con la coda davanti avrebbe fatto pure lei il carabiniere.:mrgreen:
 

Meri

Viôt di viodi
Mi è piaciuto tantissimo. Alcuni personaggi si ritrovano in altri racconti, come il maresciallo Maccadò, ma che dire del Vignetta, uomo all'apparenza semplice, dedito alla moglie e al Partito (a quest'ultimo con meno convinzione) che non disdegna le "grazie" della Berilli. Mi sono fatta delle gran risate.TUNZZZ
 
Alto