Snaporaz/Mastroianni/Fellini intraprende un viaggio in treno dove incontra una misteriosa donna che seguirà e si ritroverà a percorrere tutta una serie di esperienze fino a qulle più profonde legate all'infanzia e ai ricordi ad essa collegati.
Un viaggio nell'universo femminile e nelle rappresentazioni che il regista ne fa, a volte grottesche, a volte oniriche e simboliche, a volte sinceramente autobiografiche.
Fellini spesso racconta le stesse cose e ripresenta le stesse ossessioni nei suoi film. Il legame complesso con la donna vista di volta in volta nelle sue incarnazioni che mai riescono a definirsi in un rapporto costruttivo ma sempre conflittuale o incompleto e che solo nel simulacro di rapporto matermo o nei ricordi erotico affettivi dell'infanzia riescono a trovare appagamento.
La città delle donne è un film autoreferenziale, felliniano, creativo sia nel suo svolgimento che nei racconti legati anche storicamente al periodo, siamo negli anni 80 ed il femminismo minerà alle radici non solo l'immagine ma anche la sostanza del femminile, Fellini fa fatica e arranca nella comprensione riuscendo a descrivere solo esteriormente lo "spettacolo" del cambiamento che si presenta ai suoi occhi.
Un viaggio nell'universo femminile e nelle rappresentazioni che il regista ne fa, a volte grottesche, a volte oniriche e simboliche, a volte sinceramente autobiografiche.
Fellini spesso racconta le stesse cose e ripresenta le stesse ossessioni nei suoi film. Il legame complesso con la donna vista di volta in volta nelle sue incarnazioni che mai riescono a definirsi in un rapporto costruttivo ma sempre conflittuale o incompleto e che solo nel simulacro di rapporto matermo o nei ricordi erotico affettivi dell'infanzia riescono a trovare appagamento.
La città delle donne è un film autoreferenziale, felliniano, creativo sia nel suo svolgimento che nei racconti legati anche storicamente al periodo, siamo negli anni 80 ed il femminismo minerà alle radici non solo l'immagine ma anche la sostanza del femminile, Fellini fa fatica e arranca nella comprensione riuscendo a descrivere solo esteriormente lo "spettacolo" del cambiamento che si presenta ai suoi occhi.