Venezia, Mariolina - Come piante tra i sassi

Kriss

blonde member
In una Basilicata un po’ arretrata si sviluppa questo giallo che vede come protagonista un sostituto procuratore: Imma Tataranni. La morte di un adolescente che è stato trovato accoltellato sembra il risultato di una lite fra ragazzi del paese, ma la protagonista non ne è convinta. L’indagine la porta ad analizzare la vita di questo adolescente e a scoprire nuovi indizi.

Simpatica o antipatica? Odiosa forse. Scomoda spudorata, sorprendente. Come la verità, certe volte. È Imma Tataranni sostituto procuratore di Matera, anni 43, alta un metro e uno sputo, capelli crespi e gusti improbabili: dorato, serpentato. E tacco 12 cm.

Questa è la descrizione che l’autrice fa della sua protagonista che è il vero elemento originale di questo romanzo giallo. Il sottile umorismo che accompagna tutto il libro è stato per me veramente una bella sorpresa. La storia è coinvolgente e il finale inaspettato.
È un libro che consiglio perché non è una lettura impegnativa, ma al tempo stesso è scritto molto bene e lo si legge tutto d’un fiato.
 
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risus

New member
hhihiiihhiihihihihihiihihihihiii
sarebbe buffo se l'autrice facesse di cognome "Mariolina"... ma purtroppo fa banalmente Venezia... e non fa ridere, come cognome... però le permette un bel viaggetto verso la lettera "V" dove starà in buona compagnia (Verne, Veronesi, Vichi...)
:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
vai Mariolina, saluta tutti alla "M" che si parte!!!!
:wink:
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Simpatica o antipatica? Odiosa forse. Scomoda, spudorata, sorprendente. Come la verità, certe volte. È Imma Tataranni, sostituto procuratore a Matera. Anni 43, alta un metro e uno sputo, capelli crespi e gusti improbabili: dorato, serpentato. E tacco 12.
Se le signore bene, e sua suocera, la guardano a muso stretto, lei non si dà pensiero. Ma se qualcosa non va la vuole raddrizzare. Scarsa in fantasia e in colpi di genio, punta sulla memoria, facendo tremare i potenti e perseguitando i furbi e i cretini.
In una Basilicata arcaica sotto la sua patina di modernità, il caso di un ragazzo morto accoltellato si allarga – per Imma e il bell’appuntato Calogiuri – come la smagliatura di una calza, riportando alla luce un passato sepolto che scombussola le carte del presente.
Al suo secondo romanzo dopo Mille anni che sto qui (Premio Campiello 2007), Mariolina Venezia si confronta col giallo, giocando col genere per raccontare i vizi e le virtù dell’Italia di oggi.

Bassa, bruttarella, incazzosa, Imma Tataranni non è proprio la persona più facile con cui avere a che fare: è un osso duro che, con le sue manie e le sue tecniche di persuasione quantomeno poco ortodosse, sta eufemisticamente poco simpatica a molti, specialmente in Procura. La tollerano poco soprattutto gli ipocriti, gli aficionados del galateo e del bonton, quelli che amano fare i furbi, forzare o aggirare la legge pur essendone tutori: Imma la legge la conosce a memoria e non si fa scrupoli ad usarla come arma per perseguire chi non le garba. È tenace, questa sostituta procuratrice, non fa sconti neppure a se stessa. Impariamo a conoscerla qui, tassello dopo tassello, in un caso complicato, dalle implicazioni importanti: un ragazzo, Nunzio Festa, viene ritrovato accoltellato in un campo proprio nel giorno del suo compleanno. Perché è stato ucciso? Droga? Rissa finita male? Gelosia? Ha visto qualcosa che non doveva vedere? Ha esagerato nel voler arraffare? Lo scoprirà, Imma Tataranni, ma non senza difficoltà. Per fortuna che può contare su Calogiuri, il giovane appuntato con cui si capisce al volo… malelingue a parte, Imma gli vuole bene davvero. Sì, perché dietro quella scorza dura, anche lei ha una sensibilità tutta sua… nascosta molto in fondo, ma ce l'ha. Una conoscenza controversa, quella con Immacolata Tataranni: è una procuratrice che ho apprezzato per tanti motivi, ma non è facile abituarsi allo stile – bello, ma particolarissimo – di Mariolina Venezia. Mi servirà un altro libro per farmi un'idea più definita… lo leggerò quanto prima. Intanto questo primo giallo ve lo consiglio.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Per me lo stile è stato un ostacolo insormontabile, e ne sono immensamente dispiaciuta perché avevo aspettative altissime, specie dopo aver visto per caso una puntata della serie ed essermi divertita tantissimo: molti l'hanno apprezzato o sono riusciti ad andare oltre, ma personalmente lo trovo sbagliatissimo per questo genere di storie. Ho abbandonato dopo pochissimi capitoli perché leggere deve essere un piacere e non una delle dodici fatiche di Ercules: di protagonisti poco simpatici il mondo dei polizieschi è saturo, eppure non è per niente difficile adorarli grazie al modo accattivante con cui gli autori li rendono; non è questo il caso e ne sono profondamente delusa.
 

estersable88

dreamer member
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Per me lo stile è stato un ostacolo insormontabile, e ne sono immensamente dispiaciuta perché avevo aspettative altissime, specie dopo aver visto per caso una puntata della serie ed essermi divertita tantissimo: molti l'hanno apprezzato o sono riusciti ad andare oltre, ma personalmente lo trovo sbagliatissimo per questo genere di storie. Ho abbandonato dopo pochissimi capitoli perché leggere deve essere un piacere e non una delle dodici fatiche di Ercules: di protagonisti poco simpatici il mondo dei polizieschi è saturo, eppure non è per niente difficile adorarli grazie al modo accattivante con cui gli autori li rendono; non è questo il caso e ne sono profondamente delusa.
Nooooo! Mi dispiace un sacco!
 
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