Solo poesia dell'io? o c'è anche una poesia politica?

è una concezione cui la scuola non ci ha abituati, ma esiste (e in Italia ne abbiamo degli esemplari eccezionali) un filone di autori che si occupa, con risultati potentissimi, di politica e di percezione, di vita quotidiana e apparenti banalità attraverso la poesia.
Cosa ne pensate?

elisa
 

Dallolio

New member
Di poesia politica ricordo quella risorgimentale... ne ricordo solo una ma su internet non l'ho ritrovata; ne ricordo a memoria alcuni versi:

Macchia d'onor per lavar non langue/
Se non si lava nel tedesco sangue

C'è anche una bizzarra poesia lunghissima di Monti dedicata ai fratelli Montgolfier che non saprei dire se si possa qualificare come politica ma di certo non è intimistica... tu a quali autori stavi pensando?
 
già il fatto di allontanarsi dalla poesia intimistica è un passo fondamentale: significa non chiudersi su se stessi, ma aprirsi agli altri, a tutta la contemporaneità...
lo scopo della poesia, forse, non è chiudersi in casa, a contemplare il proprio ombelico, ma essere un modo molto denso per entrare in relazione con gli altri...
hai mai letto qualcosa di gaetano delli santi, sandro sproccati, carmine lubrano o francesco muzzioli?
 

SALLY

New member
Questa vostra discussione mi ha fatto venire in mente un pezzo di Giorgio Gaber,nel suo teatro canzone:

Nelle case non c'è niente di buono
appena una porta si chiude dietro a un uomo
quell'uomo è pesante e passa di moda sul posto
incomincia a marcire, a puzzare molto presto.
Nelle case non c'è niente di buono
c'è tutto che puzza di chiuso e di cesso:
si fa il bagno, ci si lava i denti
ma puzziamo lo stesso.
Amore ti lascio, ti lascio.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
e gli angeli non danno appuntamenti
e anche nelle case più spaziose
non c'è spazio per verifiche e confronti.
 
ecco un poeta sociale!

gaber è uno dei veri poeti sociali... in tutti i suoi brani (musicali-teatrali, di teatro canzone) è presente una forte vena sociale che li anima.
usa la parola nella sua dimensione sonora, esaltandola senza mai esagerare e sempre con lo scopo di farla essere un affilato strumento di analisi della realtà... insomma, è sempre stato un grande!
in ogni suo album sono presenti delle chicche incredibili!
su un versate diverso, è affine a de andré, restando in ambito poetico-musicale...

ci dimentichiamo spesso (ma questi poeti-musicisti ce lo fanno capire senza mediazioni) che la poesia (quella densa) è fatta per essere letta e sentita, per essere resa gesto, teatro o musica... e non sono tanti i poeti che riescono a reggere il confronto con la parola detta, proferita ad alta voce...

un trucchetto che ogni tanto uso è questo: leggere ad alta voce un testo. se vedo che il testo effettivamente regge e non mi sembra una banalità, di solito ho di fronte una buona poesia... altrimenti... volto pagina!

avete mai letto qualcosa di francesco muzzioli o di gaetano delli santi?
 

SALLY

New member
gaber è uno dei veri poeti sociali... in tutti i suoi brani (musicali-teatrali, di teatro canzone) è presente una forte vena sociale che li anima.
usa la parola nella sua dimensione sonora, esaltandola senza mai esagerare e sempre con lo scopo di farla essere un affilato strumento di analisi della realtà... insomma, è sempre stato un grande!
in ogni suo album sono presenti delle chicche incredibili!
su un versate diverso, è affine a de andré, restando in ambito poetico-musicale...



avete mai letto qualcosa di francesco muzzioli o di gaetano delli santi?

:ad: :ad: concordo al 100% !
Non conosco Muzzioli o Delli santi,ma andrò a spulciare :mrgreen:
 
ciao sally,

puoi trovare alcuni interventi di delli santi se cerchi il mio canale video su youtube o su vimeo (cerca "Edizioni la ricotta").

venendo ai testi, ho trovato un testo un parecchio complesso, ma molto potente: è l'ultima strofa di acque da squarto di gaetano delli santi (parla di oggi, con un linguaggio barocco e immagini visionarie):

Qual ambròsia lercia

che dal ramarro criminale

rigettàto ne lo stòlido chiovo

urta sul sabbione de la demente ferita

e pesta lo sfàlcio de gli scrigni di sangue,

simil a disfatta prole de l’accídia

che dirúpo per putrefatta marèa

smossa da dilaniato midollo di spettri

troncò e scagliò a le catene,

la doglia morde fossatori raschianti

e rovi depóne nei grembi de lo scòglio

finché narràto dal veleno de la polve

nel verme procede umana

e delli pigianti

ha sol fondo morto

che si sface…

Così l’ostracísmo frana nel gréppo

attizzàto a scorpioni

strascinando l’inètta placenta…

e passi! passi il follìcolo dell’aria

dove il giorno barlàccio

brandísce l’impacchettatura dei suoi vinti:

c’è questo raffrígno ragnàto

da cui l’imbonitóre

m’aggrúma a morte

sacco torbo e del famèdio profanato

solo scolo inchiodato

da la bistecca distruttrice…

Gaetano delli Santi



in primavera è uscito "serenata napulitana al cabaret voltaire" di carmine lubrano e in agosto è uscito "confessioni di un adolescente" di delli santi, il suo romanzo giovanile, scritto a 16 anni...
a presto, fammi sapere che ne pensi!
 

Mizar

Alfaheimr
Mah..
In realtà uno dei primi componimenti che conserviamo è poesia "lirica" e "politica" allo stesso tempo.

Qualcuno dei Sai si vanta del mio scudo, che presso un cespuglio
- arma gloriosa - lasciai non volendo.
Ma salvai la mia vita. Quello scudo, che importa?
Vada in malora. Un altro ne acquisterò, non meno bello
.
 
in realtà la maggior parte dei primi poeti greci era dedita totalmente alla poesia dell'io, il guardare alla propria pellaccia e basta (archiloco, saffo...), insomma...

possiamo dare di archiloco una doppia lettura:
- disinteressarsi della guerra (lo scudo abbandonato) per abbandono dell'ideologia "vecchia" di cui la guerra era parte
- abbandono dell'ottica comune, che investiva profondamente la vita dei singoli cittadini e di cui la guerra era parte integrante, come ideale civico...

la mia domanda ora è: e oggi? quali sono gli ideali? c'è qualche forma d'arte che li porta avanti? ci sono ideali alternativi e forme d'arte che li esprimono?
 

Venator

New member
Ezra Pound

Ezra Pound: è incredibile come potesse scrivere versi bellissimi di economia, eppure ha trovato la poesia in un tema così apparentemente sterile e si può comprendere il paradosso solo leggendo i suoi Cantos.
Marco
 
esattamente, pound è un esempio perfetto di poesia sociale!
è un autore strabiliante sia sotto il profilo tecnico, sia dell'inventiva, sia delle tematiche!
 

peu

New member
ma, io sono d'accordo

è una concezione cui la scuola non ci ha abituati, ma esiste (e in Italia ne abbiamo degli esemplari eccezionali) un filone di autori che si occupa, con risultati potentissimi, di politica e di percezione, di vita quotidiana e apparenti banalità attraverso la poesia.
Cosa ne pensate?

elisa


è così, sì.
 
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