Cavagna, Daniele - mi siedo in un prato e penso

Daniele Cavagna

New member
"Mi siedo in un prato e penso" non è il titolo di un mio libro, anche se potrebbe essere un'idea. Si tratta più di una citazione che per me ha il sapore del motto, della massima, dello stile di vita, per lo meno per quanto riguarda il capitolo "scrittura". Mi siedo spesso in qualche prato isolato a guardare il paesaggio che si arrampica dai piedi delle montagne fin sulle cime e poi oltre, in cielo, con le nuvole che si muovono e danno sempre un tocco in più alla terra immobile. Vivo in montagna e questo contribuisce molto a fare di me uno scrittore, o meglio un aspirante scrittore. Mi siedo in un prato, lontano da tutto e da solo, in pace, e penso. Pensare è un'attività che, al pari di quella fisica, mi fa sentire stanco e appagato, sensazioni che, nel complesso, mi danno benessere. Quello che scrivo è una conseguenza di questi attimi di ricercata solitudine in cui mi faccio miriadi di domande senza trovare risposte assolute. Scrivo perchè ne ho bisogno e perchè credo che i miei interrogativi meritino di non rimanere mia esclusiva proprietà. Perchè i bambini devono soffrire la crudeltà degli adulti? Perchè viviamo in una società in cui o ti adegui alla massa o sei praticamente costretto a vivere da ghettizzato? Perchè accadono cose palesemente ingiuste senza che nessuno faccia o dica nulla? Non mi considero un paladino della giustizia, ma credo che le persone riflettano troppo poco su ciò che le circonda. Viviamo in un mondo fatto di oggetti, azioni, pensieri preconfezionati. Non ci si prende più la briga di riflettere a fondo su come crescere i propri figli, per esempio, ma si ascoltano i consigli degli esperti. Non si asolta più il proprio corpo per capire il proprio stato di salute, ma si consultano tabelle e grafici che ci indicano perfettamente quanto dobbiamo pesare, quanto dobbiamo mangiare e quanti centimetri deve misurare la nostra vita. La vacanza è diventata un dovere imprescindibile per il quale fare anche dei debiti e le destinazioni sono fornite sottoforma di pacchetti omnicomprensivi, perchè non vogliamo più nemmeno pensare a quello che ci piace fare, preferiamo che sia qualcun altro a pensarci per noi. Che uomini siamo diventati? Che razza di civiltà siamo? I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
I miei libri sono riflessioni, sotto forma di romanzi, su argomenti attuali e "Scarface, una storia violenta" (ultimo romanzo, in uscita a fine giugno 2010) è la storia di un ragazzino in balia di infiniti problemi che una società di adulti incapaci ha confezionato per lui.


Se volete saperne di più su di me o sui miei libri visitate il mio sito: www.danielecavagna.com
 

Daniele Cavagna

New member
Rieccomi a navigare nel forum di forumlibri dopo gli impegni estivi. Quest'autunno ho intenzione di lavorare molto per la promozione del mio ultimo romanzo. Verranno organizzate delle presentazioni a Bergamo e provincia (se qualcuno che naviga in questo forum è un libraio ed è interessato ad ospitare una presentazione del libro mi contatti, anche se lontano da Bergamo, e vedremo cosa si può fare), rinnoverò il mio sito, organizzerò con la mia casa editrice iniziative promozionali... Insomma, c'è un pò di carne al fuoco. Nel frattempo, per chi fosse interessato, potete trovami anche su Facebook.
Mi piacerebbe che qualcuno del forum leggesse il mio "Scarface, una storia violenta" e mi lasciasse un'opinione sincera su ciò che pensa del libro, del mio modo di scrivere, delle mie riflessioni. Ho pensato di fare una cosa di questo tipo: ai primi 2 interessati che si candideranno rispondendo a questo post provvederò ad inviare in omaggio una copia del mio libro. Chiedo, in cambio, soltanto che i lettori inseriscano in questo forum una recensione del libro, qualche riga in cui dicano ciò che pensano, ciò che hanno trovato interessante e ciò che hanno trovato banale, stupido, scontato, qualche considerazione, insomma.

Grazie a tutti coloro che parteciperanno.
Daniele
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io sono disponibile a leggere il tuo libro e a recensirlo, ti mando il mio indirizzo in mp :)
 

Daniele Cavagna

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Grazie Elisa! Ho ricevuto anche il tuo messaggio privato, così ho già preparato la busta e questa mattina la spedisco. Poi aspetterò con ansia il tuo giudizio.
Grazie mille ancora!

Ora attendo il prossimo volontario. Dal momento che avevo promesso di regalare il mio libro ai primi due che si fossero offerti di leggerlo e recensirlo una copia è ancora disponibile.
 

Daniele Cavagna

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Certamente, aspetterò la tua opinione pazientemente...

Ci sono altri volontari per ricevere gratuitamente il mio libro da recensire su questo forum?
 

Daniele Cavagna

New member
"La vita è fatta di priorità. A volte le pubblicità ci azzeccano. Quando si è giovani le priorità sono frivolezze che fanno sorridere. Le ragazze ammirano e invidiano quelle con le tette più grosse, i ragazzi riconoscono la supremazia del più dotato, oppure di quello che mena più forte. Fasi di gioventù che hanno la loro bella fetta di importanza e che si ricordano con piacere. Il problema è che, crescendo, troppe persone non trovano motivi per modificare la loro scala di priorità. Così le riviste per soli uomini spopolano con la pretesa di insegnare come conquistare dozzine di puledre in calore. Uomini di quarant’anni che continuano a considerarsi i migliori perché ce l’hanno bello lungo, perché vanno in palestra a pomparsi i muscoli e fumano spinelli al sabato sera nel locale alla moda prima di calarsi una dose di qualche stronzata chimica che fonde i pochi neuroni buoni che hanno in testa. E poi si scannano per un parcheggio, oppure accoltellano quelli della squadra avversaria."
 

Daniele Cavagna

New member
"Scarface, una storia violenta" in fiera a Bergamo

Nei giorni di venerdì 1, sabato 2 e domenica 3, alla fiera della montagna di Bergamo, presso lo stand FANCY MOUNTAIN, sarà presente il mio ultimo libro "Scarface, una storia violenta". Sarà possibile acquistare con sconti per l'occasione e sarà possibile incontrare il sottoscritto per scambiare quattro chiacchiere nei giorni di venerdì, dalle 17.00 alle 18.30 e domenica dalle 14.30 fino alla chiusura.
 

Daniele Cavagna

New member
Grazie a tutti coloro che, in occasione della fiera dell'alta quota di Bergamo, si sono fermati a fare quattro chiacchiere con il sottoscritto, hanno comprato "Scarface, una storia violenta" e "La verità nella vittoria", hanno anche soltanto dimostrato interesse per oggetti che, in realtà, non hanno un collegamento diretto con la montagna. Grazie anche al gruppo Fancy Mountain (http://www.fancymountain.com/) per avermi dato la possibilità di esporre i miei libri nel suo spazio.

In fiera è stato possibile acquistare "Scarface, una storia violenta" con uno sconto di 2 euro sul prezzo di copertina in cambio dell'impegno (informale) di lasciare un commento sul libro in internet. Ho notato che questa iniziativa ha destato interesse e vorrei riproporla anche su questo forum. Se qualcuno è interessato a leggere "Scarface, una storia violenta" mi contatti attraverso questa discussione.
Sono ancora in debito di un libro con i lettori del forum, perchè nei precedenti post avevo promesso l'assegnazione di due libri rispettivamente ai primi due volontari che si fossero fatti avanti. Uno è stato inviato, mentre uno è ancora disponbile. Quindi, al primo volontario che si offrirà invierò gratuitamente il mio libro, in cambio di un commento su questo forum. Ai successivi eventuali volontari offro uno sconto di 2 euro sul prezzo di copertina, sempre in cambio dello stesso impegno.
Avanti lettori!!
A presto.
 

Daniele Cavagna

New member
Intervista all'autore - parte prima

Rispondo all'intervista proposta da Elisa nella discussione "Intervista all'autore". Mi permetto di dividerla in due, perchè altrimenti ho paura che creerei un post troppo lungo.
Il libro a cui faccio riferimento è "Scarface, una storia violenta":


1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?

Con entrambi, in alternanza. Prima ho scritto una scaletta scarna a mano, poi le ho dato la polpa al computer, senza preoccuparmi troppo della forma e dello stile, lasciando correre i pensieri e le dita sulla tastiera. Per quanto mi riguarda questa è la fase di creatività più intensa e la vivo al computer, anche se può sembrare strano. Finita questa fase ho stampato ciò che ho scritto e ho corretto a penna la grammatica, lo stile, la forma, rileggendo tutto per più volte. Infine ho riportato le correzioni sullo schermo e ho stampato nuovamente il dattiloscritto che, a questo punto, era pronto per essere inviato alle case editrici.

2. Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?

Considero sia il computer sia la penna degli strumenti che mi sono utili per dare forma a ciò che sento. Uno e l’altro hanno pregi e difetti, ma non penso che uno sia migliore dell’altro o che uno produca risultati migliori dell’altro.

3. Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?

No, non ne ho ancora trovato il coraggio, perché so che vorrei cambiare ancora qualcosa, correggere dei passaggi che, quando ho scritto, mi sono sembrati buoni e che magari, ora, mi sembrerebbero migliorabili.

4. Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?

Un giudizio negativo e pesante mi interesserebbe se motivato, così come sarebbe per un giudizio positivo. Non mi interessa particolarmente se qualcuno mi dice o mi scrive che il mio libro fa schifo e basta, oppure che è bello. La critica negativa è fondamentale per permettermi di migliorare quelli che sono i miei difetti di scrittore, ad esempio i registri che uso nei dialoghi che, in molti mi hanno detto, sono un pò troppo uniformi e contribuiscono poco a caratterizzare i personaggi. Una critica, anche se pesante, fatta con l’obiettivo di farmi presente un difetto è senz’altro uno stimolo a migliorare. Una critica senza capo né coda, senza una riflessione alle spalle, mi lascia sinceramente indifferente.

5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?

Difficile, per me, dirlo, perché leggo veramente di tutto, dai saggi ai romanzi, dai fumetti ai quotidiani e penso di aver preso qualcosa da ogni lettura. Mi piace molto come scrivono Giorgio Faletti, Gianluca Morozzi, Mauro Corona, Enrico Brizzi, ma dire che mi sono ispirato a loro o a uno di loro, non mi sembrerebbe corretto. Forse è più facile che i lettori mi dicano da chi potrei aver preso ispirazione.

6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?

Man mano che lo scrivo a nessuno. Quando è finito lo passo ad alcuni amici (5 o 6) nel cui giudizio credo molto. Se mi fanno osservazioni che mi convincono rivedo ciò che mi suggeriscono, altrimenti, ahimè, non ascolto nemmeno oro e spedisco le bozze alle case editrici.

7. Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?

Domanda troppo difficile. Non so veramente rispondere. Credo che scrivere, per me, sia un po’ come pensare. Non ne so fare a meno, ma non c’è un motivo preciso per cui lo faccio.

8. Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?

No, non rileggo mai ad alta voce, perché mi sembra, e forse sbaglio, di sentire anche leggendo mentalmente se ciò che scrivo suona bene o meno.



Nei prossimi giorni posterò la seconda parte dell'intervista, nel frattempo, se ci sono commenti, sono sempre graditi.
A presto
Daniele
 

skitty

Cat Member
Buon pomeriggio!
Sono entrata in questo thread proprio attirata dalla frase "Mi siedo su un prato e penso"... e ho fatto bene!
Tutte quelle cose che pensi sul tuo prato, non sono affatto temi scontati e ripetitivi, come qualcuno ad una prima lettura potrebbe pensare...
Dopo la visione dei TG degli ultimi 4 o 5 giorni, direi che sono interrogativi che obbligatoriamente una persona civile si debba porre, seduta sul prato, o dove preferisce!
E anche io ci penso ogni giorno...
I tuoi libri quindi sono scaturiti da queste riflessioni?
Pensi che ne scriverai uno con il titolo "Mi siedo su un prato e penso" ?
Ciao!
 

Daniele Cavagna

New member
Ciao Skitty.
Mi fa piacere se pensi che le mie domande non sono scontate o ripetitive. A volte, pur avendo 27 anni, temo che mi si possa vedere come un vecchietto che, con la morte davanti, non riesce a vedere le cose belle della vita. La vita a me piace moltissimo e cerco di viverla il più intensamente possibile, ma mi capita spesso di chiedermi cosa abbia fatto, io, per avere molto più di ciò che mi serve e cosa hanno fatto milioni di persone, per non avere abbastanza da vivere. Sull'onda di questa domanda di base nascono tutte le altre riflessioni. Che uomini civili siamo se per sentirci bene dobbiamo andare a rinchiuderci in palesra, con un metro cubo di aria a testa, e scolpirci le braccia e gi addominali per assomigliare a dei manichini? Che razza di civiltà siamo per permettere (e costringere) a dei bambini di imbracciare i fucili e combattere una guerra (in Africa i bambini soldato sono migliaia)? Vedere scene come quelle dell'altra sera alla partita della nazionale di calcio, significa essere parte di una società civile? Fare un'ora di coda in posta per mandare i propri soldi alla propria famiglia a cinquemila chilometri di distanza, significa essere una società civile? Ti assicuro che io molte volte mi trovo ad ammirare, e a invidiare anche, caprioli volpi o falchi che mi vedo intorno quando vado nei miei boschi e nei miei parti, perchè sono molto più civili di noi: vivono e lasciano vivere, sanno ciò che vogliono e ciò che devono fare. Il nostro mondo ha perso da troppo tempo il contatto con la natura di cui è figlio e questo porta a ciò che tutti vediamo.
Mi sono lasciato un pò trasportare...
Per rispondere alle tue domande: i miei libri nascono da tutte queste riflessioni. L'ultimo romanzo, "Scarface, una storia violenta", parla proprio di un ragazzino che vive in una grande città, abbandonato a se stesso, figlio di una società moderna, condotto verso un baratro proprio da questa "grande civiltà". I precedenti due parlano rispettivamente di bambini soldato e di guerra a sfondo religioso. Non vorrei dilungarmi troppo per non annoiarti, però ti segnalo che puoi approfondire la conosceza sui miei libri andando sul mio nuovo sito (che è ancora in costruzione, quindi non dovrei neanche segnalarlo...;)) www.danielecavagna.it .
Per "Scarface, una storia violenta" c'è ancora un libro in omaggio in palio per il primo che si offre di leggerlo e si impegna a lasciarmi una recensione su questo forum. Se vuoi non devi far altro che offrirti rispondendo a questo post e mandarmi il tuo indirizzo con un messaggio pivato.
Non so se scriverò mai un libro dal titolo "Mi siedo in un prato e penso", ma certamente penso spesso di mettere inseme tutte le mie riflessioni in un volume unico. Mi piacerebbe riuscire a trovare la forza e la volontà per farlo. Chissà, magari il prossimo sarà proprio intitolato così... Tu che dici, sarebbe invitante come titolo?
Daniele
 

skitty

Cat Member
:)
:)ciao Daniele!
Io sono forse un caso un po' particolare... ma come ti dicevo ho aperto il tuo thread proprio per via del titolo riguardante il prato... :YY ... quindi mi sa che lo comprerei proprio un libro intitolato così!
Non mi è ancora capitato di scrivere una recensione... ma per me sarebbe davvero interessante provarci, e anche un onore leggere il tuo libro! Se vuoi, ti posto l'indirizzo in MP.
I tuoi interrogativi per fortuna sono comuni a diverse persone... almeno posso parlare per me e per la mia piccola cerchia di amici...
In questi giorni sono forzatamente rinchiusa in casa... e il tempo per riflettere è enorme... sia per riflettere sulla mia vita che sulla vita che circonda la mia...
Non riesco a capire se sia una mia impressione (dovuta al tempo trascorso sola, magari guardando anche troppi notiziari!) oppure se realmente in questi ultimi 10 giorni i fatti violenti, inspiegabili, irrazionali ed imprevedibili si sono moltiplicati a dismisura...
Mah... Comunque fintanto che qualcuno riflette, si oppone e cerca un modo di rispondere alle domande che tu hai verbalizzato, per fortuna significa che ancora esiste un baluardo di coscienza civile.
Quindi parliamone! :)
Buona giornata!
 

skitty

Cat Member
Ciao Daniele!
Non sono un'esperta di recensioni sui libri.... ma, come anticipato, sarei molto lieta di leggere il tuo libro e commentarlo sul forum.
Ti ho inviato indirizzo in MP. Attendo di ricevere il libro!
Grazie di questa opportunità!
Buon sabato! :)
 

Daniele Cavagna

New member
Ciao Skitty, questa mattina ti ho spedito il libro. Nel giro di un paio di giorni ti dovrebbe arrivare. Fammi sapere...

Continua la promozione per i lettori che volessero leggere il mio ultimo romanzo "Scarface, una storia violenta": contattatemi per ricevere il libro e in cambio di una recensione su questo forum vi spedirò il libro con uno sconto di due euro sul prezzo di copertina.

A presto.
Daniele
 

Daniele Cavagna

New member
Best Sellers 0111

Con orgoglio ho da poco letto i dati di vendita della mia casa editrice.
"Scarface, una storia violenta" è risultato essere il libro più venduto (tra quelli della casa editrice) del trimestre luglio-agosto-settembre 2010 con 211 copie. In soli tre mesi di vita il libro è entrato nei 20 libri più venduti della 0111 edizioni (17esima posizione).
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno comprato il mio libro e chiedere, se qualcuno di loro leggerà questo post, cosa ne pensano.
Spero, comunque, che sia un buon punto di partenza.
Ecco i links ai dati pubblicati dalla casa editrice: http://www.ilclubdeilettori.com/pagina-1025/Top-20.aspx ; http://www.gliscambisti.it/IniziativeVarie/TERZO_TRIM_2010.pdf

Grazie ancora!
 

Daniele Cavagna

New member
Ecco il mio nuovo sito!

Dopo aver pubblicato il mio ultimo romanzo ho deciso di rinnovare anche il mio sito per accogliere i miei lettori in un luogo, seppur virtuale, elegante, ordinato e accogliente. Il risultato è questo:
http://www.danielecavagna.com
Avete commenti, consigli, opinioni da darmi?
Grazie
Daniele
 

skitty

Cat Member
Ciao Daniele,
come stai?
Sono a metà di "Scarface", mi sta piacendo questo libro... volevo solo chiederti se hai raccolto fonti vere da cui hai preso ispirazione per i fatti... perché è davvero inquietante che esistano bambini che vivono così...
Altra domanda: le parti scritte in "corsivo" sono tue riflessioni che hai pensato di intercalare nella narrazione della storia, vero?
Alcune me le sto segnando, ne condivido appieno diverse.
Proseguo... dopo ributto un occhio anche al sito!
Ciao
 

Daniele Cavagna

New member
Ciao Skitty!! Mi fa molto piacere se il libro ti piace.
Ho preso spunto da ciò che vedo, da ciò che tutti hanno sotto gli occhi ogni giorno. Sembra strano, ma il mio punto di vista è quello di un commerciante che si trova dietro il bancone di un negozio in una località di villeggiatura. Ciò che ogni giorno mi colpisce è il vedere dei genitori completamente incapaci di educare i propri figli. Bambini fuori controllo che non ascoltano i richiami del papà, che danno sberle alla mamma e che le urlano "scema, cattiva" senza che la mamma in questione abbia nè la voglia nè la forza di farsi rispettare. I bambini, chiaramente, non hanno colpe. Sono vittime di una marea di adulti troppo molli e troppo scazzati per insegnar loro qualcosa di utile. Sono partito da questo e ho provato a portare all'eccesso la figura di un ragazzino che non ha nessuna guida e che riceve stimoli da ogni parte, dalla tv e dall'esempio degli adulti che ha intorno, da una scuola senza autorità e dagli amici che, come lui, fioriscono soltanto se riescono ad imporsi.
La storia è inventata, ma con sorpresa ho ricevuto domande da molti lettori proprio su questo aspetto. In molti mi hanno chiesto se per scrivere il libro ho vissuto sulla strada per un pò, altri mi hanno chiesto come ho fatto a descrivere così bene una realtà così lontana da me (io abito in montagna), altri ancora mi hanno semplicemente detto di aver rivisto nelle mie parole situazioni che hanno visto realmente in città italiane, sud americane, inglesi o asiatiche. Insomma, dopo averlo scritto, mi sono reso conto che la mia fantasia non era poi molto distante dalla realtà.

Le parti in corsivo sono proprio mie riflessioni. Durante l'ultima rilettura ho notato che in alcuni passaggi avrei potuto inserire dei brevi aforismi in modo da cristallizzare la situazione narrata. Ho deciso di farlo per due motivi: primo perchè trovo innovativo questo modo di interrompere la narrazione pur mantenendola uniforme sottolineando dei concetti; secondo perchè questi motti mi consentono di mettere nero su bianco delle riflessioni dirette, esplicite e generiche che vanno al di là del tempo e dello spazio della narrazione.

Domande molto interessanti. Grazie Skitty.
Buona lettura!
Daniele
 
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