Calvino, Italo - Perché leggere i classici

Dory

Reef Member
Il mondo è un carciofo, ovvero i piaceri della porta, ovvero che sia la lumaca l'ultima felicità possibile?

Se volete sapere cosa significano queste espressioni leggete questo libro.
Calvino è grande perché mette insieme una cultura immensa, una capacità di analisi profonda e originale, una scrittura impeccabile, chiara ma allo stesso tempo ricca di tonalità che si alternano e si intersecano senza mai appesantire o rendere il discorso difficile da comprendere, un misto di rigore saggistico, ironia, passione e poesia.
Questo è il libro dei Guinness dei Primati letterari. I più belli e divertenti sono quelli di Ariosto nell'Orlando furioso: la più brusca escursione termica nello spazio di un'ottava; massimo di dislocazioni spaziali per definire uno stato d'animo sentimentale; primato dell'entità dei danni in un'ottava sola.

Attraverso una serie di brevi scritti di Calvino su vari autori che sono stati importanti per lui, questa raccolta postuma abbraccia la storia della letteratura dall'antica grecia ai giorni nostri.
Ognuno di questi scritti ha scatenato in me una serie di riflessioni a catena che sto tutt'ora elaborando. Ad ogni capitolo pensavo a cosa mettere in questa recensione, di volta in volta trovavo un concetto che mi colpiva e mi dicevo che avrei dovuto assolutamente citarlo, ma poi al capitolo successivo ce n'era un altro e un altro ancora, e così, se dovessi citarli tutti, riscriverei praticamente tutto il libro qui sopra. Per fare comunque una sintesi, ho scelto le tre espressioni bizzarre che ho messo all'inizio, tre concetti i cui sviluppi sono incredibili e davvero molto interessanti, con i quali mi auguro di aver stuzzicato la vostra curiosità.
Quindi non mi resta che consigliarvi assolutamente di leggerlo.
Credo che Calvino avrebbe potuto essere l'insegnante di letteratura per eccellenza, quello che ogni studente sognerebbe di avere.

PS. Io non ho letto la maggior parte dei libri di cui si parla in questi scritti e volevo precisare che leggerli mi pare non tolga nulla ad una lettura successiva, anzi mi hanno decisamente invogliato a colmare queste mie lacune.
 

Zefiro

da sudovest
Grandissimo saggio, anzi, insieme di piccoli saggi. Ma forse è molto di più. Ci dice come bisogna prendere in mano un libro, soprattutto, ma non solo, se è un classico. E che fa venire la voglia, una buona volta, di leggerli davvero.

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"un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire"
I. Calvino, Perché leggere i classici.
 
Mi piaciono molto questo tipo di testi.... quasi sempre trovo in essi i preziosi spunti per le prossime letture.... :D
Per questo: wish....!!!! :YY
 
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