Koppen, Edlef - Bollettino di guerra

fabiog

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Il romanzo è la storia del giovane volontario Adolf Reisiger durante la Grande Guerra e copre l'intero periodo bellico attraversando le principali battaglie sia del fronte occidentale che di quello orientale. Reisiger inizia come soldato semplice nel corpo di artigliera per poi concludere la guerra come sottotenente, rinchiuso però in un manicomio perchè rifiutatosi di obbedire agli ordini e di mandare ulteriori commilitoni alla morte.
Koppen nel romanzo non fà altro che raccontare la sua storia utilizzando un nome inventato.
All'approccio della lettura di Bollettino di Guerra mi aspettavo di trovare un romanzo sul genere " Niente di nuovo sul fronte occidentale " sia per la storia, sia per lo stile. E' invece un romanzo molto diverso, pur trattando il medesimo argomento.
Se il romanzo di Remarque era più sullo stile del classico romanzo e raccontava la storia di un gruppo di amici al fronte, le loro esperienze di prima linea e di guerra e il crollo dei loro ideali attraverso pagine spesso malinconiche, Koppen ci raccnta la guerra in maniera molto più diretta.
Sono molto più numerose le descrizioni delle battaglie, la vita in trincea, il tempo che non sembra mai passare. Il libro ha un ritmo quasi cinematografico nelle battaglie che descrive sembra di " vedere " un film alla Spielberg ne " Salvate il soldato Ryan " o alla Eastwood in " Flags of our fathers ". Koppen lascia poco tempo alle riflessioni personali del protagonista, ci butta direttamente nell'orrore della guerra, non ci permette di riflettere ci fà direttamente " vedere " e " sentire ".
Lo stile che poi usa è uno stile molto simile a quello usato da Alfred Doblin in " Berlin Alexanderplatz " : infatti alterna le pagine del romanzo con pagine dei giornali dell'epoca, bollettini di guerra, messaggi di generali e del Kaiser.
Proprio questo modo di raccontare e scrivere mi ha lasciato durante la lettura spiazzato, devo dire che avrei preferito più un genere come quello di Remarque o come i " Racconti di guerra " di Rigoni Stern in cui all'orrore della guerra erano aggiunti anche riflessioni personali dei protagonisti o dell'autore, ma è anche vero che mentre lo si legge non si resta indifferenti e sicuramente nella descrizione della guerra riesce meglio dei due sopra citati.
Un romanzo quindi tra i migliori nella letteratura bellica e che meriterà sicuramente da parte mia una rilettura prima o poi
 
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