sergio Rufo
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Kantopoli
Il neuropatico Kant mi sembra rappresenti un pericolo numero uno nel mondo filosofico, anche se per la sua importanza e per la profondita' del suo pensiero, rimane una tappa fondamentale nella storia della conoscenza umana.
Difficile davvero presentare il suo pensiero: un po' per la sua connaturata difficolta' e vastita', un po' perche' significherebbe partecipare a una specie di associazione a delinquere, o a una sorta di Kantopoli, lo scandalo filosofico.
Come riassumerlo in breve?
Diciamo allora che il pensiero di Kant ( la truffa metafisica)
verte principalmente su un tema fondamentale: come e' possibile la conoscenza umana della realta'.
Il grande capovolgimento, o la grande novita' Kantiana ( intercettata nei suoi scritti alla faccia della privacy ) consiste in una nuova identita' tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto. A differenza del Loche, del Hume e di tutti i sensisti e empiristi, in questo criminale, non e' piu' il mondo sensibile la materia prima di conoscenza ( la condizione necessaria), ma al contrario e' l'uomo che determina la realta' esistente, a seconda delle regole della sua ragione.
Detto in altre parole, il sensibile non assume piu' l'importanza fondamentale che aveva ( che ha!!!) prima: le condizioni a priori ( regole conoscitive ) sono a priori della stessa conoscenza.
Si parla dunque di incondizionato, di assoluto.
Kantopoli non finisce qui: da altre intercettazioni e' chiaro che il manigoldo tedesco ingigantisce la sua truffa e implica in essa, persino fenomeni: da una parte la materia empirica data dal' esistente intorno a noi, dall'altra in " sintesi" la forma innata e razionale.
L'esistente e' il " casino" , l'insieme caotico e senza senso , mentre la forma e' l'ordine razionale ( rigidamente regolata fissa in se') che il nostro intelletto, il nostro pensiero, usa come strumento per regolare i sensi di percezione e dunque l'impressione del " fenomeno" che appare, ha sulla nostra stessa ricezione.
La conoscenza umana non si puo' spingere oltre: risulta in questo modo determinata sempre da quelle " nostre" regole applicative, ma non puo', quindi, andare avanti e mai potra' ( e qui lo scandalo si fa grande!!!) conoscere la cosa in se'.
Noi modelliamo sempre le cose percepite ( sensibilita') a nostra regola ( intelletto e pensiero), a nostra arte ( ragione trascendentale) e in base alle condizioni di conoscenza date a priori: tempo e spazio. I concetti puri trascendentali, poi , danno il tocco finale: le vallette compiacenti e disponibili a questa orgiastica ridda filosofica, sono di nome e di professione le idee di Dio, di anima e di mondo-
Come si vede Kantopoli e' qualcosa di particolare: chi si e' rivolto a questo fotografo filosofico, aveva gusti e devianze particolarmente accentuate e perverse e avrebbe dovuto aver piu' prudenza ad avvicinarsi a questo mondo truffaldino ( l'alba dell'idealismo tedesco).
Piu' prudenza e circospezione per non finire nel gossip filosofico, tanto di moda nei parrucchieri dell'epoca.
Il neuropatico Kant mi sembra rappresenti un pericolo numero uno nel mondo filosofico, anche se per la sua importanza e per la profondita' del suo pensiero, rimane una tappa fondamentale nella storia della conoscenza umana.
Difficile davvero presentare il suo pensiero: un po' per la sua connaturata difficolta' e vastita', un po' perche' significherebbe partecipare a una specie di associazione a delinquere, o a una sorta di Kantopoli, lo scandalo filosofico.
Come riassumerlo in breve?
Diciamo allora che il pensiero di Kant ( la truffa metafisica)
verte principalmente su un tema fondamentale: come e' possibile la conoscenza umana della realta'.
Il grande capovolgimento, o la grande novita' Kantiana ( intercettata nei suoi scritti alla faccia della privacy ) consiste in una nuova identita' tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto. A differenza del Loche, del Hume e di tutti i sensisti e empiristi, in questo criminale, non e' piu' il mondo sensibile la materia prima di conoscenza ( la condizione necessaria), ma al contrario e' l'uomo che determina la realta' esistente, a seconda delle regole della sua ragione.
Detto in altre parole, il sensibile non assume piu' l'importanza fondamentale che aveva ( che ha!!!) prima: le condizioni a priori ( regole conoscitive ) sono a priori della stessa conoscenza.
Si parla dunque di incondizionato, di assoluto.
Kantopoli non finisce qui: da altre intercettazioni e' chiaro che il manigoldo tedesco ingigantisce la sua truffa e implica in essa, persino fenomeni: da una parte la materia empirica data dal' esistente intorno a noi, dall'altra in " sintesi" la forma innata e razionale.
L'esistente e' il " casino" , l'insieme caotico e senza senso , mentre la forma e' l'ordine razionale ( rigidamente regolata fissa in se') che il nostro intelletto, il nostro pensiero, usa come strumento per regolare i sensi di percezione e dunque l'impressione del " fenomeno" che appare, ha sulla nostra stessa ricezione.
La conoscenza umana non si puo' spingere oltre: risulta in questo modo determinata sempre da quelle " nostre" regole applicative, ma non puo', quindi, andare avanti e mai potra' ( e qui lo scandalo si fa grande!!!) conoscere la cosa in se'.
Noi modelliamo sempre le cose percepite ( sensibilita') a nostra regola ( intelletto e pensiero), a nostra arte ( ragione trascendentale) e in base alle condizioni di conoscenza date a priori: tempo e spazio. I concetti puri trascendentali, poi , danno il tocco finale: le vallette compiacenti e disponibili a questa orgiastica ridda filosofica, sono di nome e di professione le idee di Dio, di anima e di mondo-
Come si vede Kantopoli e' qualcosa di particolare: chi si e' rivolto a questo fotografo filosofico, aveva gusti e devianze particolarmente accentuate e perverse e avrebbe dovuto aver piu' prudenza ad avvicinarsi a questo mondo truffaldino ( l'alba dell'idealismo tedesco).
Piu' prudenza e circospezione per non finire nel gossip filosofico, tanto di moda nei parrucchieri dell'epoca.