kikko
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Trama:
"Il 22 dicembre 1849 Dostoevskij, accusato di far parte di una società segreta sovversiva, stava per essere fucilato per ordine dello zar. All'ultimo momento la pena fu commutata in quattro anni di lavori forzati, da scontare in Siberia. Profondamente segnato nel corpo e nello spirito dalla deportazione, Dostoevskij rievocò gli anni di prigionia nelle Memorie di una casa di morti (1861).
Specchio artisticamente fedele della sua terribile esperienza e allo stesso tempo originale e potente opera d'arte"
Commento:
Racconto intenso e duro come dura poteva essere la vita nelle prigioni in Siberia nella seconda metà dell'ottocento, quando le punizioni corporali facevano parte della condanna e venivano usate per mantenere l'ordine nelle prigioni. La detenzione in condizioni drammatiche che segnano e il più delle volte corrompono il corpo e l'anima dei detenuti. La libertà perduta, l'attesa di riconquistarla, si passa tra eventi drammatici come l'attesa per la fustigazione ai pochi momenti in cui i prigionieri ritrovano un minimo di normalità come il tanto atteso giorno di Natale o la rappresentazione teatrale organizzata dagli stessi detenuti. Dostoevskij non ci racconta solo la sua detenzione, ma anche le vicende dei suoi compagni di galera e le loro storie. In questo libro non troverete solo dolore e disperazione ma anche tenerezza, coraggio e speranza.
"Il 22 dicembre 1849 Dostoevskij, accusato di far parte di una società segreta sovversiva, stava per essere fucilato per ordine dello zar. All'ultimo momento la pena fu commutata in quattro anni di lavori forzati, da scontare in Siberia. Profondamente segnato nel corpo e nello spirito dalla deportazione, Dostoevskij rievocò gli anni di prigionia nelle Memorie di una casa di morti (1861).
Specchio artisticamente fedele della sua terribile esperienza e allo stesso tempo originale e potente opera d'arte"
Commento:
Racconto intenso e duro come dura poteva essere la vita nelle prigioni in Siberia nella seconda metà dell'ottocento, quando le punizioni corporali facevano parte della condanna e venivano usate per mantenere l'ordine nelle prigioni. La detenzione in condizioni drammatiche che segnano e il più delle volte corrompono il corpo e l'anima dei detenuti. La libertà perduta, l'attesa di riconquistarla, si passa tra eventi drammatici come l'attesa per la fustigazione ai pochi momenti in cui i prigionieri ritrovano un minimo di normalità come il tanto atteso giorno di Natale o la rappresentazione teatrale organizzata dagli stessi detenuti. Dostoevskij non ci racconta solo la sua detenzione, ma anche le vicende dei suoi compagni di galera e le loro storie. In questo libro non troverete solo dolore e disperazione ma anche tenerezza, coraggio e speranza.