kikko
free member
Trama:
"Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. nella sua Comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando."
Commento:
Leggi la prima parte della trama e ti aspetti un luogo dove vive una società perfetta, senza guerre, senza odio, senza dolore ne invidia. Poi scopri che tutto questo ha un costo, il rovescio della medaglia. In una sorta di regime totalitario vengono annullati sentimenti come l'amore, il coraggio, nelle persone non rimane un bricciolo di personalità. Il comitato decide quali saranno i tuoi genitori, il tuo lavoro, scandirà ogni giorno della tua vita fino al congedo. Il tutto in nome di una società perfetta. A tratti il libro può ricordare 1984 (per carità nessun paragone con lo spessore letterario di quest'ultimo) visto con gli occhi di un ragazzino di 12 anni. L'altoparlante che richiama all'ordine i cittadini, "la negazione della memoria collettiva quale mezzo di controllo sociale", frasi di circostanza ripetute come un'automa, sono alcuni dei punti di contatto con il romanzo di Orwell. Ma a differenza di quest'ultimo l'ordine non viene mantenuto con la violenza non c'è ne bisogno visto che le esigenze e i desideri sono quasi totalmente annullati. Il libro seppur breve tratta diversi temi come la selezione razziale attraverso l'eutanasia e l'infanticidio, dove hanno diritto a vivere solo le persone socialmente utili . Il libro è troppo breve e non approfondisce i temi che propone, tuttavia rimane una piacevole lettura, se vogliamo meno inquietante di 1984 ma che offre comunque qualche spunto di riflessione. Nonostante il limiti strutturali 4 stellette :wink:
"Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. nella sua Comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando."
Commento:
Leggi la prima parte della trama e ti aspetti un luogo dove vive una società perfetta, senza guerre, senza odio, senza dolore ne invidia. Poi scopri che tutto questo ha un costo, il rovescio della medaglia. In una sorta di regime totalitario vengono annullati sentimenti come l'amore, il coraggio, nelle persone non rimane un bricciolo di personalità. Il comitato decide quali saranno i tuoi genitori, il tuo lavoro, scandirà ogni giorno della tua vita fino al congedo. Il tutto in nome di una società perfetta. A tratti il libro può ricordare 1984 (per carità nessun paragone con lo spessore letterario di quest'ultimo) visto con gli occhi di un ragazzino di 12 anni. L'altoparlante che richiama all'ordine i cittadini, "la negazione della memoria collettiva quale mezzo di controllo sociale", frasi di circostanza ripetute come un'automa, sono alcuni dei punti di contatto con il romanzo di Orwell. Ma a differenza di quest'ultimo l'ordine non viene mantenuto con la violenza non c'è ne bisogno visto che le esigenze e i desideri sono quasi totalmente annullati. Il libro seppur breve tratta diversi temi come la selezione razziale attraverso l'eutanasia e l'infanticidio, dove hanno diritto a vivere solo le persone socialmente utili . Il libro è troppo breve e non approfondisce i temi che propone, tuttavia rimane una piacevole lettura, se vogliamo meno inquietante di 1984 ma che offre comunque qualche spunto di riflessione. Nonostante il limiti strutturali 4 stellette :wink: