Premesso che il mio tifo calcistico è molto amatoriale, non leggo articoli in merito e la mia conoscenza deriva soprattutto da Telelombardia, perciò la mia opinione sarà forse inesatta. Per come la vedo io, c'è stata sicuramente una presa di posizione orgogliosa e presuntuosa da parte di Lippi che non ha ascoltato i consigli di nessuno e ha liquidato come oziosità i pareri degli altri, perché lui aveva fatto vincere i mondiali all'Italia nel 2006 e questo secondo lui doveva bastare a dimostrare che nessuno poteva saperne più di lui. In realtà non è così che funziona. Una squadra non è fatta dalle sole decisioni dell'allenatore, ma trae le sue vittorie da un'alchimia fatta di tante cose: l'esperienza, la forma fisica, la disciplina, l'impegno, le motivazioni e l'unione. E tante di queste cose in Sudafrica sono mancate. Si è avuta più l'impressione di una squadra che stava là tanto perché doveva starci, non aveva voglia, pensava alle ferie al mare, molti erano pesantemente malandati, molti erano (mi si passi l'espressione) troppo avanti con l'età per i mondiali. Sono trascorsi quattro anni dal 2006 e per giocatori che avevano un'età già allora, adesso il peso dei novanta minuti era terribile. Poi, mi dicono, Lippi ha il dente avvelenato con l'Inter, e questa è mancanza di equilibrio e di imparzialità da parte di un allenatore che dovrebbe valutare quello che fa bene alla squadra, e non quello che fa bene al suo ego. Stiamo parlando di una squadra che quest'anno ha vinto la Tripletta. Non so se questa sia stata la manifestazione di una crisi più generale. Credo solo che si siano accavallati sbagli da parte di chi sceglieva e mancanza di coesione e di volontà da parte di chi era stato prescelto. E tutti hanno buttato via un'occasione, andandosene effettivamente coperti di vergogna, perché la mancanza di impegno da parte di una squadra è certamente il difetto peggiore. Se poi vogliamo vedere in tutto questo l'aspetto generale, di giocatori che guadagnano troppo per essere motivati e impegnarsi, di dirigenti che si credono padreterni, non saprei. Valentino Rossi ha vinto il suo primo mondiale a diciotto anni, ma era in moto da più di dieci anni. Giovani sì, ma per arrivare a un mondiale bisogna farsi le ossa. Parliamo di Balotelli? Aveva già giocato nell'Under 21. Avrebbe potuto tranquillamente stare in nazionale. Ma l'alchimia secondo me è imponderabile. Troppi fattori concorrono alla vittoria. Certo, se si fosse cominciato dalle basi....