Sepulveda, Luis - L'ombra di quel che eravamo

alessandra

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Lucho Arancibia, Lolo Garmendia e Cacho Salinas, ex militanti cileni sostenitori di Salvador Allende, a distanza di anni dalla dittatura, provati dalle sofferenze della tortura e dell'esilio, si incontrano clandestinamente, in una Santiago piovosa e incupita come le loro vite, per compiere un'ultima azione rivoluzionaria. Ma il leader Pedro Nolasco, anarchico detto "l'Ombra", non si presenterà all'appuntamento. Perchè? E chi lo sostituirà?

Un libro pervaso da un'ironia triste, con una trama particolare che riserva qualche sorpresa, ma che per me non è il punto forte del romanzo. Credo che Sepulveda racconti cose che ha vissuto molto da vicino, infatti la descrizione dello sfondo storico-politico del Cile dell'epoca, che spesso avviene attraverso divagazioni e aneddoti, e dell'effetto prodotto sulla vita e sulla personalità dei protagonisti è sensibile e resa piuttosto bene anche se, essendo il libro molto breve, non ho avuto il tempo di calarmi perfettamente in quella realtà. A momenti mi sono un po' persa nelle divagazioni, comunque per me è un bel libro, interessante, forse non mi ha coinvolto fino all'osso ma vale la pena di leggerlo.
 

Minerva6

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L'ho iniziato a leggere ieri sera.Appena lo finisco ripasso per un mio commento :wink:.
 

dangel82

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Davvero un bel libro, dove si respira il dramma di un paese, ripercorrendo a ritroso la fine di Allende con il golpe di Pinochet, gli anni della dittatura e l'esilio forzato dei vari rappresentanti della juventud comunitas. Infine a il ritorno ad un paese dove sebbene la situazione socio-politica si sia inversa non è più il paese riconosciuto dai protagonisti, motivo per cui i 4 si attaccano alle radici di un passato difficile da dimenticare e segnato da cicatrici ormai indelebili.
davide
 

Minerva6

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L'ho appena terminato.Mi sembra di aver capito che alla fine la giustizia ha trionfato e tutto è andato come previsto dall'Ombra.Ma non voglio aggiungere altro sull'epilogo per non svelare nulla a chi ancora non l'ha letto.
Posso solo dire che questo breve romanzo è consigliato a chi come me ama leggere storie in cui è presente l'impegno politico e la ricerca della giustizia sociale,prendendo spunto da un contesto storico reale.
Ho seguito con piacere le vicende vissute dai protagonisti e il loro incontro per un'ultima missione rivoluzionaria e mi è piaciuto anche il ruolo affidato all'ispettore Crespo e alla sua giovane collega.

Da ricordare questa frase: " io combatto per non dimenticare che sono già un uomo libero.”
 

Minerva6

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Non so se è quello che ho visto io tempo fa su un canale di Sky,dovrei averlo anche registrato: era davvero fatto bene.
Mi ha sempre interessato la storia di Salvador Allende :ad:,peccato che abbia avuto poco tempo per governare.Ma si sa, i migliori sono sempre i primi a scomparire,purtroppo.
 
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