Mi sovvengono "Tre uomini in barca" di Jerome K. Jerome e "Cacciatrice di taglie" di Janet Evanovich. Di quest'ultimo libro riporto un passo:
“ Vinnie mise la testa fuori dall’ufficio: “ Che cosa ne dite del gioco del sacchetto in fiamme” .Tutte ci voltammo nella sua direzione. “ Di solito è uno scherzo che si fa alla gente sulla veranda davanti a casa” disse Vinnie. Metti della cacca di cane in un sacchetto. Poi metti il sacchetto sotto il portico dello sfigato e suoni il campanello. Quindi gli dai fuoco e scappi a gambe levate. Quando la vittima apre la porta, vede il sacchetto in fiamme e lo calpesta per spegnerlo.” “ E?” “ E si sporca tutta la scarpa” disse Vinnie. “Suona bene” disse Lula. “L’unica cosa che ci serve è un po’ di cacca di cane”. Tutti rivolgemmo l’attenzione a Bob. Connie prese un sacchetto di carta marrone dal cassetto in basso.”Io ho il sacchetto e tu puoi usare la confezione vuota del pollo come paletta”. Misi il guinzaglio a Bob e uscii con Lula dalla porta sul retro per passeggiare un po’. Bob fece pipì circa quaranta volte, ma non fornì alcun contributo per il sacchetto. “Non sembra ispirato” disse Lula. “Forse dovremmo portarlo al parco”. Il parco era a soli due isolati di distanza, perciò accompagnammo Bob e rimanemmo a ciondolare in giro aspettando che rispondesse alla chiamata della natura. Solo che la natura non lo chiamava. “Hai mai notato che quando non ti serve della cacca di cane sembra essercene ovunque?” disse Lula. “E ora che ne vogliamo un po’…” Poi spalancò gli occhi. “Aspetta un attimo. Cane a ore dodici. Ed è un cane grosso”. Infatti qualcuno stava portando il cane a passeggio nel parco. La bestia era grande e nera. L’anziana donna dall’altra parte del guinzaglio era bianca e minuta.(…) Aveva con sé un sacchetto di plastica e un fazzoletto di carta nella mano. Il sacchetto era vuoto.” Non che voglia essere blasfema o cose simili” disse Lula. “Ma è il buon Dio che ci manda quel cane.” Il cane si fermò improvvisamente e si accovacciò. Lula, Bob e io attraversammo il prato. (…) Tutti correvamo a gran velocità quando la donna alzò lo sguardo e ci vide. Il colorito sparì dal suo viso. “Sono vecchia” disse. “Non ho denaro”. “Andate via non fatemi del male”. “Non vogliamo il suo denaro” disse Lula. “ Vogliamo la cacca.” La donna tirò il guinzaglio. “ Non potete prendere la cacca. Devo portarla a casa…è la legge”. “ La legge non dice che < lei > deve portarla a casa” disse Lula. “Dice solo che qualcuno deve farlo. E noi ci offriamo volontarie”. “Non so se sia giusto” disse la donna. “Non ho mai sentito una cosa del genere. Credo di dover essere io a portare la cacca a casa”. “D’accordo” fece Lula “le pagheremo la cacca”. Lula mi guardò. “Dalle un paio di banconote”. Frugai nelle tasche. “Non ho soldi con me. Non ho preso il portafoogli.” “Non accetterò niente di meno di cinque dollari” disse la donna. “Il fatto è che non abbiamo denaro con noi” spiegò Lula. “Allora la cacca è mia” disse la donna. “Col cavolo” replicò Lula, spingendo da parte la donna e raccogliendo la cacca con la confezione del pollo. “Ne abbiamo bisogno noi”. “Aiuto!” strillò la donna. “Mi rubano la cacca! Ferme! Ladre!”
Janet Evanovich “Cacciatrice di taglie”, Rizzoli