Ricordi di lettura

pigreco

Mathematician Member
Quante volte ripensando ad un libro ci torna in mente il periodo della nostra vita durante la quale lo abbiamo letto. Ogni romanzo è indissolubilmente legato alle persone che avevamo vicine allora, ad un particolare evento che ci è successo mentre lo stavamo leggendo, alla borsa da viaggio nel quale lo avevamo riposto durante quella magnifica vacanza, all'odore di quel posto bellissimo in cui non siamo più tornati che ancora ritroviamo se lo sfogliamo. Insomma, oltra a ciò che ci lasciano e che ci viene trasmesso dalle loro pagine, i libri sono anche uno strumento di ricordo, di riflessione di un tempo in cui eravamo e che adesso non c'è più e vive solo nella nostra memoria.

Avete particolari libri legati a specifici eventi della vostra vita? Periodi felici, eventi meno felici... Io provo a raccontarne qualcuno, altri ne verranno in mente. Dopotutto sono piccole storie dentro grandi storie (o grandi storie dentro piccole storie...?).

La certosa di Parma (Stendhal): il libro che lessi durante la vacanza, per adesso, più bella della mia vita, ovvero il viaggio in Messico. Mi ha cominciato a far compagnia dal volo Lufthansa Francoforte-Città del Messico e mi ha accompagnato in tutte le tappe del mio viaggio. Senza dubbio il momento in cui ho avuto più tempo per leggere sono stati gli ultimi giorni della vacanza, quando ci siamo fermati in un magnifico posto di mare sulla costa Maya. Sicuramente se controllo bene tra le pagine riesco ancora a trovare qualche minuscolo granello di sabbia bianca...

Eva Luna (Allende): il primo romanzo letto dopo essermi laureato. Si tratta di un libro molto importante, perchè dopo cinque anni in cui ho dedicato anima e corpo allo studio (meraviglioso peraltro) di teoremi e corollari mi ha fatto riscoprire il piacere e l'importanza della lettura. Da lì in poi non mi sono più mosso senza un libro nello zaino e non ho più passato un giorno senza leggere almeno qualche paginetta.

Sulla sponda del fiume Pietra mi sono seduto e ho pianto (Coelho): mi tornano alla mente i giorni in cui conobbi la mia ragazza, più di sei anni fa. La vedevo leggere questo libretto, non troppo voluminoso. Come detto in quel periodo non leggevo molto, preso come ero dai miei studi e dagli esami sempre imminenti. Per far colpo su di lei però volli in tutti i modi cimentarmi anche io in quella lettura che lei considerava tanto appassionante. Alla fine fu un ottimo consiglio, lo trovai un libro bellissimo, anche se da quel periodo in poi, quasi tutto ciò che ho fatto assieme a lei mi è sempre sembrato di straordinaria bellezza.

I fratelli Karamazov (Dostoevskij): era l'estate tra la prima e la seconda liceo. La Prof di italiano ci aveva assegnato durante l'estate l'ingrato compito di leggere quest'opera che ai nostri occhi sembrava infinita. Impegnai tutto luglio per terminarlo, tutto il mese che, come sempre fino a quando non ho cominciato a fare da solo le vacanze, passavo a Cecina assieme alla mia nonna e a mio fratello che al tempo era ancora piccolino... Un bellissimo ricordo.
 

Nikki

New member
che bel topic Pigreco, complimenti!!
beh..qui si deve proprio "sbucciare la cipolla"...quasi ogni libro ha la sua storia... ci penso su!:wink:
 

Dallolio

New member
Max Stirner, L'unico e la sua proprietà: lessi questo libro nel primo anno di università, e iniziai da allora a creare un mio pensiero autonomo, liberandomi di ideologie e pregiudizi acquisiti fino ai 20 anni.

Ludwin Feuerbach, L'essenza del cristianesimo: nello stesso periodo, in un momento di grandi stimoli culturali e umani, lessi questo testo che mi permise di rinnegare definitivamente e in modo consapevole la religione cristiana.

Epitteto, Diatribe: a 23 anni, in una giornata di forte calura estiva lessi questo libro che mi introdusse al tema della forza d'animo di fronte al dolore o agli imprevisti della vita

Jerome David Salinger, il giovane Holden: a 26 anni, in un momento di completa "sospensione" da tutte le attività più comuni (avevo finito gli studi e non lavoravo) lessi questo capolavoro che mi aiutò a prendere coscienza di ciò che mi capitava intorno e del vero significato di molte cose.

Seneca, Lettere a Lucilio: a 29 anni lessi le epistole di seneca e iniziai a capire che cosa fosse la morte e a razionalizzare la paura di questo inevitabile evento.
 

El_tipo

Surrealistic member
A me sicuramente il nome della rosa.
Lo lessi gli ultimi anni del liceo. Me ne prestò una copia, vecchia ed ingiallita, il padre della mia partner del tempo.
Ho ritrovato la stessa edizione, con lo stesso ingiallimento delle pagine, circa 10 anni dopo in una vecchia libreria.
 

El_tipo

Surrealistic member
PS
ho un aneddoto letterario anche a proposito dei fratelli karamazov, che ho letto qualche tempo fa. Una sera mi trovavo da solo in un caffè letterario a leggere e a degustare un po di vino, la lettura cominciò a prendermi troppo e pagina dopo pagina, bicchiere dopo bicchiere...fui costretto a chiamare i miei amici per farmi riaccompagnare a casa visto che barcollavo :mrgreen:
 

Palmaria

Summer Member
Davvero complimentoni per il topic anche da parte mia!:D

Di primo acchito mi vengono alla mente due libri:

- Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, di Roy Lewis, letto grazie al forum ma, soprattutto, portato con me nella valigia in ospedale per la nascita della mia bimba lo scorso settembre. In quei giorni non riuscii a leggere molto, in verità, tra adrenalina a mille e prime incombenze di mamma, ma per me questo piccolo libro rimarrà per sempre legato ad un'esperienza indimenticabile!:wink:

- L'ombra del vento, di Zafòn, fu il romanzo che, qualche estate fa, ebbe il merito di farmi riappassionare alla lettura di opere di narrativa, e non più solo a testi universitari, codici e tomi forensi!

Certo è incredibile pensare come la nostra vita sia spesso scandita da ricordi di lettura! Bravo pigreco!:D
 

Dallolio

New member
PS
ho un aneddoto letterario anche a proposito dei fratelli karamazov, che ho letto qualche tempo fa. Una sera mi trovavo da solo in un caffè letterario a leggere e a degustare un po di vino, la lettura cominciò a prendermi troppo e pagina dopo pagina, bicchiere dopo bicchiere...fui costretto a chiamare i miei amici per farmi riaccompagnare a casa visto che barcollavo :mrgreen:

Accidenti... io mi immagino come debba essere il dialogo/monologo di Ivan col Diavolo con qualche bicchiere di troppo... :D
Io con l'aiuto del vino lessi solo il surreale "Descrizione di una lotta" di Kafka, misterioso ed estraniante... un'esperienza bellissima, a proposito di ricordi e di libri
 

Meri

Viôt di viodi
Ho dei ricordi recenti su due libri collegati tra loro dallo stesso viaggio. Durante le vacanze di Pasqua sono stata a Roma e siccome non mi piace prendere l'aereo ho cercato di distrarmi, durante il viaggio, con un libro divertente: Il destino si chiama Clotilde. Quando penso a quel romanzo mi rivedo all' areoporto euforica e spaventata. Arrivata all'albergo ho scoperto che lungo la via c'era una Feltrinelli! Secondo voi potevo tornarmene a casa senza entrare e comprare qualcosa come ricordo? No è ovvio così un pomeriggio sono entrata e ho acquistato Il Gattopardo. Quando vedo il libro nella libreria inevitabilmente ricordo quella simpatica vacanza.:wink:
 

Monica

Active member
I miei ricordi di lettura più belli sono legati alle estati che da ragazzetta di 14 anni trascorrevo in campagna dai nonni:).Jane Eyre,Piccole donne,Cime Tempestose,La casa degli Spiriti,Il Giardino dei Finzi Contini e .....L'amante di lady Chatterly:roll:.Li ho ancora,quegli stessi volumetti e quando li apro odorano sempre
di fieno seccato ,di grano ,dell'erba alla menta che cresceva sui bordi di un fiumiciattolo
dove andavamo sempre a fare il bagno ,nell'acqua gelata anche ad Agosto.
Spesso preferivo passare Luglio e Agosto lì,dai nonni, piuttosto che andare al mare con i miei.Era sempre una festa.Ricordo la casa,pulita,fresca,con i cassetti della biancheria pieni di sacchettini di lavanda profumata e i pomeriggi pigri ,di passeggiate,risate con gli amici e letture.Pomeriggi pieni dei rumori e dei profumi che solo la campagna d'estate sa regalare.
 

white89

InLove Member
I miei ricordi di lettura più belli sono legati alle estati che da ragazzetta di 14 anni trascorrevo in campagna dai nonni:).Jane Eyre,Piccole donne,Cime Tempestose,La casa degli Spiriti,Il Giardino dei Finzi Contini e .....L'amante di lady Chatterly:roll:.Li ho ancora,quegli stessi volumetti e quando li apro odorano sempre
di fieno seccato ,di grano ,dell'erba alla menta che cresceva sui bordi di un fiumiciattolo
dove andavamo sempre a fare il bagno ,nell'acqua gelata anche ad Agosto.
Spesso preferivo passare Luglio e Agosto lì,dai nonni, piuttosto che andare al mare con i miei.Era sempre una festa.Ricordo la casa,pulita,fresca,con i cassetti della biancheria pieni di sacchettini di lavanda profumata e i pomeriggi pigri ,di passeggiate,risate con gli amici e letture.Pomeriggi pieni dei rumori e dei profumi che solo la campagna d'estate sa regalare.

Bellissimo pensiero e lo condivido pienamente, visto che ho vissuto le tue stesse esperienze... :D
Certo, ora mi accorgo di apprezzarle forse di più di un tempo.....adesso che ho meno tempo per godere di quelle atmosfere di cui ho una nostalgia immensa!
Se non l'hai già fatto, ti consiglio di leggere "La luna e i falò" di Pavese; questo libro mi è rimasto nel cuore, descrive la campagna in modo così vivo e trasmette un senso di attaccamento alla terra che ho sentito molto mio...
 

pigreco

Mathematician Member
Bellissimo pensiero e lo condivido pienamente, visto che ho vissuto le tue stesse esperienze... :D
Certo, ora mi accorgo di apprezzarle forse di più di un tempo.....adesso che ho meno tempo per godere di quelle atmosfere di cui ho una nostalgia immensa!
Se non l'hai già fatto, ti consiglio di leggere "La luna e i falò" di Pavese; questo libro mi è rimasto nel cuore, descrive la campagna in modo così vivo e trasmette un senso di attaccamento alla terra che ho sentito molto mio...


Proprio vero... Se ripenso a quelle lunghe estati del liceo durante le quali leggendo i libri assegnati dalla prof di lettere mi sembrava di perdere del tempo prezioso! Pagherei adesso per avere tre mesi interi per leggere e riposarmi senza dover pensare ad altro. Eppure per quel che mi riguarda non sono passati molti anni da quel periodo, ma a me sembrano secoli...sob!

Conferma che "La luna e i falò" è un romanzo splendido, anche se a livello di delicatezza e natura mi ha forse più impressionato "La casa in collina". Sicuramente da leggere tutit e due.
 
Ultima modifica:

white89

InLove Member
Propio vero... Se ripenso a quelle lunghe estati del liceo durante le quali leggendo i libri assegnati dalla prof di lettere mi sembrava di perdere del tempo prezioso! Pagherei adesso per avere tre mesi interi per leggere e riposarmi senza dover pensare ad altro. Eppure per quel che mi riguarda non sono passati molti anni da quel periodo, ma a me sembrano secoli...sob!

Conferma che "La luna e i falò" è un romanzo splendido, anche se a livello di delicatezza e natura mi ha forse più impressionato "La casa in collina". Sicuramente da leggere tutit e due.


white89: "La casa in collina" mi manca...ma sicuramente (tempo permettendo, quello che era perso ed ora è diventato preziosissimo :mrgreen:) c'è l'intenzione di farlo al più presto!

Coscienza di white89: [ma se hai ancora 20 o 30 libri che ti aspettano sugli scaffali...] :mrgreen:

di nuovo, white89: Comunque anche per me non è passato molto tempo dalla fine delle superiori, anzi pochissimo (vedi nickname!), ma sono una pentita cronica:
- un liceo superato accontentandomi del 6 o poco più
- filosofia studiata talmente male da non ricordare più un accidente di niente ed ora mi viene da piangere se penso a quanto la adorerei e che, molto probabilmente, non avrò più occasione di imparare
- lacune di storia vergognose

Va beh, la pianto con questo mio sfogo amaro....non so se si nota, ma non sono molto indulgente con me stessa in questi giorni.... :W :W
 

pigreco

Mathematician Member
di nuovo, white89: Comunque anche per me non è passato molto tempo dalla fine delle superiori, anzi pochissimo (vedi nickname!), ma sono una pentita cronica:
- un liceo superato accontentandomi del 6 o poco più
- filosofia studiata talmente male da non ricordare più un accidente di niente ed ora mi viene da piangere se penso a quanto la adorerei e che, molto probabilmente, non avrò più occasione di imparare
- lacune di storia vergognose

Va beh, la pianto con questo mio sfogo amaro....non so se si nota, ma non sono molto indulgente con me stessa in questi giorni.... :W :W

Beh, io ho 5 anni e basta più di te quindi ci possiamo considerare coetanei... Anche io ho dei rammarichi per il liceo. Ho fatto uno scientifico, il triennio ho studiato solamente matematica e fisica perchè erano le uniche cose che mi interessavano e le altre materie facevo quanto bastava per avere voti più che decenti.

Anche io ho molte lacune... Quelle letterarie sono quelle che sto colmando meglio, anche se il mio metodo è diverso da quello dei libri di scuola che ti propongono pagine e pagine di chiacchiere e qualche paginetta tratta dai romanzi: io preferisco leggere i romanzi.

Le lacune storiche un po' per la mia passione per la politica, un po' per i vari film sul '900 che via via escono fuori, piano piano le sto provando a colmare ma mai in maniera sistematica. Diciamo che ogni volta che mi trovo davanti ad un argomento/evento che non conosco prendo il libro di storia e me lo studio.

La filosofia è quella in cui sono messo peggio... però non bisogna disperare. credo che se la mia vita non sarà eccessivamente corta alla fine riuscirò a farmi una piccola cultura anche in questo settore che se ai tempi non mi affascinava per niente adesso mi piacerebbe conoscere assai più a fondo.
 

white89

InLove Member
Anche io ho molte lacune... Quelle letterarie sono quelle che sto colmando meglio, anche se il mio metodo è diverso da quello dei libri di scuola che ti propongono pagine e pagine di chiacchiere e qualche paginetta tratta dai romanzi: io preferisco leggere i romanzi.

Concordo pienamente! Non so, forse la scuola sbaglia qualche cosa (ma questo è uno di quei discorsi dai quali non si può più uscire vivi!! :mrgreen:) ma mi sembra che a volte sia responsabile del "congelamento" della passione per i libri.....almeno a me è successo così, per i cinque anni delle superiori avrò letto sì e no i libri strettamente obbligatori!

Per quanto riguarda gli altri tuoi metodi, più o meno sono quelli che adotto anche io (ovviamente seguendo i capricci della mia volontà altalenante!) nella speranza, con gli anni, di rimediare alla stoltezza della gioventù!! :mrgreen: :mrgreen:
 

SALLY

New member
Mi ricordo che stavo leggendo "Incontrarsi e dirsi addio" di Fereng Kormendi quando ho traslocato per un breve periodo dalla campagna in città,stavo leggendo "Candido" di Voltaire quando 30 anni fà mi trasferii a casa di mia suocera,in quel periodo ricordo anche "Cargo" di Georges Simenon.Ricordo che portai con me "I 49 racconti" di Hemingwey quando andai in ospedale per un'operazione,e poi tanti altri,ma non sò perchè questi mi sono tornati in mente subito.
 

Dallolio

New member
Mi ricordo che stavo leggendo "Incontrarsi e dirsi addio" di Fereng Kormendi quando ho traslocato per un breve periodo dalla campagna in città,stavo leggendo "Candido" di Voltaire quando 30 anni fà mi trasferii a casa di mia suocera,in quel periodo ricordo anche "Cargo" di Georges Simenon.Ricordo che portai con me "I 49 racconti" di Hemingwey quando andai in ospedale per un'operazione,e poi tanti altri,ma non sò perchè questi mi sono tornati in mente subito.

Secondo me è una questione di pre-comprensione... una cosa infatti è comprendere un libro (ciò che fai adesso, con mente adulta e razionale) un'altra è pre-comprenderlo, cioè assorbirne alcune tematiche magari in modo mnemonico (a questo è preposta la scuola). Quando quindi si è adulti e si diventa lettori, ciò che abbiamo studiato a scuola e che non era stato compreso ma pre-compreso viene riattivato e abbiamo una comprensione maggiore del tema trattato... a me pare che sia così la cosa.
 

Dory

Reef Member
Il mio ricordo di lettura più vivido non posso raccontarlo nella sua interezza, è una storia troppo triste, posso solo dire che il libro era Il lupo della steppa di Herman Hesse e che l'ho letto seduta a terra con la schiena appoggiata al muro nella sala da pranzo di casa di mia nonna.

Un altro ricordo è quello di una mattina, durante uno dei primi anni di liceo, in cui mia madre mi stava accompagnando alla fermata dell'autobus ma io non mi sentivo molto bene, e lei mi disse che per quel giorno avrei potuto non andare a scuola se volevo.
Così l'accompagnai a fare una commissione e poi saremmo tornate a casa, ma lei fece una deviazione e mi portò in una piccola libreria del centro e mi disse "scegli" con un gran sorriso. Io ero così felice che non stavo nella pelle, e dopo aver scorso per bene gli scaffali in lungo e in largo, scelsi Il nome della rosa di Eco.
Mi fece compagnia nei giorni che rimasi a casa con la febbre.
 

SALLY

New member
Secondo me è una questione di pre-comprensione... una cosa infatti è comprendere un libro (ciò che fai adesso, con mente adulta e razionale) un'altra è pre-comprenderlo, cioè assorbirne alcune tematiche magari in modo mnemonico (a questo è preposta la scuola). Quando quindi si è adulti e si diventa lettori, ciò che abbiamo studiato a scuola e che non era stato compreso ma pre-compreso viene riattivato e abbiamo una comprensione maggiore del tema trattato... a me pare che sia così la cosa.

Si,penso sia senz'altro così,mi è capitato di rileggere da adulta libri letti a scuola ( o meglio sezionati a scuola) e li ho capiti ed apprezzati molto di più,li capisci nella sua interezza,mentre la scuola ti fà perdere il senso del libro,tuttavia incameri nozioni che al momento opportuno sbucano dall'inconscio.Persino la Divina Commedia,o meglio solo l'inferno e il purgatorio mi sono riletta da adulta,e devo dire che leggendo i castighi in base hai fatti commessi dagli sventurati finalmente l'ho capita,a scuola riga per riga e perchè la virgola è quì e non lì....l'ho odiata.
 

darida

Well-known member
bella discussione :D

Il mio ricordo di lettura più vivido e antico :mrgreen:è strettamente legato a quando presi la decisione che avrei smesso di fumare. Kafka fu prezioso per me, nell'ordine: La metamorfosi, Il Processo e Il Castello letti quasi tutti di notte, quando la voglia di nicotina mi assaliva all'improvviso svegliandomi, lo leggevo e mi calmava, non so perché,sostituiva un incubo con un altro...distraendomi, credo :)

non ho mai più fumato :)
 

Urara

New member
Ottavia ("Città invisibili" di Calvino)

Me l'ha prestato il mio ex questo libro, dopo avermi lasciata.
Ricordo di aver letto questa e di averne parlato con lui ... e di aver poi sognato la notte di precipitare nel vuoto ... proprio così sento che mi sta succedendo ora che lui non c'è più ...


"Se volete credermi, bene. Ora dirò come è fatta Ottavia, città - ragnatela. C'è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto, legata alle due creste con funi e catene e passerelle. Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettereil piede negli intervalli, o ci si aggrappa alle maglie di canapa. Sotto non c'è niente per centinaia e centinaia di metri: qualche nuvola scorre; s'intravede più in basso il fondo del burrone. Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno.Tutto il resto, invece d'elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come navicelle, otri d'acqua, becchi del gas,girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i giochi,teleferiche, lampadari, vasi con piante dal fogliame pendulo.Sospesa sull'abisso, la vita degli abitanti d'Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge."
 
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