Tsai Ming-liang - Il fiume

elisa

Motherator
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In una squallida e indifferente Taipei si consuma il dramma quotidiano dell'incomunicabilità e del deserto familiare, dove un giovane che vive una quotidianeità personale e familiare squallida inizia a soffrire di un dolorosissimo torcicollo, a vari tentativi di cura sia tradizionali, che della medicina occidentale che più esoterici ci sono come contrappunto le relazioni che i genitori hanno con lui, in una ricerca spasmodica di un piacere sessuale che il padre cerca nelle saune con dei giovani e la madre guardando filmetti porno, il tutto in un assoluto silenzio e mancanza di emozioni. Il pericolo di incesto è sempre in agguato.
Film particolarissimo, girato quasi in presa diretta, come una cronaca della vita del ragazzo e della sua famiglia. La prima parte fa fatica a decollare mentre la seconda riesce a fissare la sua attenzioni sui temi dello squallore e del vuoto quotidiano che il regista vuole sottolineare con questo film. Il titolo forse è una metafora della lenta distruzione delle relazioni e dei sentimenti umani che avviene sotto i nostri occhi così come un rubinetto aperto, nel film c'è una parete da cui si infiltra l'acqua, se lasciato scorrere a lungo rischia di creare un fiume d'acqua che travolge tutto.
 
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